VII Congresso Psi 1902

VI Congresso – Imola 6-9 settembre 1902 Vi partecipano i delegati di oltre 1.300 sezioni italiane. Si affrontano l’ala rivoluzionaria di Labriola e Ferri e quella riformista di Turati, Treves e Bonomi. L’ordine del giorno finale, approvato a maggioranza, afferma che l’azione del Partito Socialista è “riformista perchè rivoluzionaria, è rivoluzionaria perchè riformista”. Nonostante gli sforzi di mediazione tentati da Turati, incline a minimizzare le differenze tra il suo progetto riformistico e quello rivoluzionario di Arturo Labriola, il congresso segna l’accentuarsi dello scontro fra la linea turatiana e la linea rivoluzionaria, secondo cui la lotta politica è da condurre contro lo Stato più ancora che contro il capitalismo. Prevale la tendenza riformista, che dà il suo appoggio al governo. «Avanti! 6 settembre 1902» [cycloneslider id=”congresso-psi-imola-1902″] SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

VI Congresso Psi 1900

VI Congresso – Roma 8-11 settembre 1900 VI congresso del Partito socialista, il primo dopo le persecuzioni del 1898. La tendenza riformista di Leonida Bissolati, Andrea Costa, Filippo Turati e Anna Kuliscioff prevale su quella intransigente di Enrico Ferri. La maggioranza sceglie infatti una tattica elettorale possibilista, che prevede piena libertà di contrarre alleanze nei singoli collegi elettorali con i partiti dell’estrema sinistra sulla base di un programma minimo. Nel contempo si delinea un programma politico, economico e amministrativo che richiede, tra l’altro, il suffragio universale per ambo i sessi, la tutela del lavoro femminile e minorile, l’istruzione obbligatoria, laica e gratuita fino alla quinta elementare. PROGRAMMA MINIMO DEL PSI  (Approvato al Congresso di Roma del 1900) SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

V Congresso Psi 1897

V Congresso – Bologna 18-20 settembre 1897 Al V congresso nazionale del PSI è approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato da Anna Kuliscioff ed Ettore Reina, che riguarda l’atteggiamento del partito “di fronte al movimento economico del proletariato”. La mozione impegna i socialisti a partecipare ai movimenti sindacali, agli scioperi e alla lotta politica in favore di una legislazione sul lavoro e indica le linee essenziali dell’indirizzo riformista che caratterizzerà la direzione del partito negli anni seguenti. Sulla questione dell’azione del PSI fra le “classi agricole” è approvato un ordine del giorno del modenese Gregorio Agnini, che prevede accanto all’organizzazione delle agitazioni bracciantili un intervento del partito a favore di coloni e mezzadri, teso in particolare alla riforma dei patti colonici e dei contratti di mezzadria; nessun impegno è invece assunto nei riguardi della piccola proprietà, che secondo la maggior parte dei dirigenti è destinata a scomparire con la progressiva concentrazione capitalistica nelle campagne. L’Avanti! è proclamato organo ufficiale del partito. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

IV Congresso Psi 1896

IV Congresso – Firenze 11-13 luglio 1896 La maggioranza conferma la struttura unitaria e non federale da dare al PSI e le decisioni prese al precedente congresso di Parma del gennaio 1895 circa l’appoggio elettorale da assicurare ai candidati che accettino “il programma minimo del partito”. All’interno del congresso si verifica una spaccatura tra quanti, come Costantino Lazzari, attribuiscono al partito un ruolo soprattutto elettorale (sarà questa la linea dei riformisti) e quanti, come Enrico Ferri, gli affidano la funzione di organizzare “le forze lavoratrici coscienti” (è questa l’anima operistica del partito, che ispirerà il movimento sindacale). Su proposta di Leonida Bissolati il congresso decide di opporsi alle iniziative di legge finalizzate a rafforzare la piccola proprietà contadina, mentre accetta il coinvolgimento dei contadini all’interno di cooperative di consumo e di vendita. Resta evidente il contrasto tra l’ala intransigente, capeggiata da Lazzari, contro ogni politica delle alleanze, e la componente riformista di Turati. Il 25 dicembre viene pubblicato il primo numero del quotidiano socialista Avanti!, sotto la direzione di Bissolati.   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

III Congresso Psi 1895

III Congresso – Parma 13 gennaio 1895 Al 3° Congresso del Psi (Tenuto in clandestinità a causa dello scioglimento per decreto voluto da Crispi, il partito assume la denominazione di Partito Socialista Italiano). Viene sancito il nuovo principio delle adesioni individuali. Nelle elezioni politiche, di maggio, i socialisti ottengono un buon successo e vengono eletti 15 deputati, tra cui i maggiori dirigenti dei “Fasci” siciliani imprigionati. L’anno dopo in una elezione suppletiva, a Milano, veniva eletto per la prima volta Filippo Turati. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

II Congresso Psi 1893

II Congresso – Reggio Emilia 8-10 settembre 1893 In settembre, il Partito dei Lavoratori Italiani si riunisce a congresso, nella città di Reggio Emilia, dove assume il nome di Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (PSLI). Nel maggio dello stesso anno, in Sicilia, si contano 162 “Fasci” riuniti in una Federazione socialista siciliana. I fasci siciliani si collocano all’interno del socialismo italiano, tra il congresso di Genova 1892 (nascita PSI) e quello di Reggio Emilia 1983. I contadini in quel periodo lottavano per la questione agraria come “la rivendicazione del suolo come proprietà dei lavoratori della terra”. Precedentemente il 28 agosto si tiene a Imola il congresso del PSRR (Partito Socialista Romagnolo) presieduto da Andrea Costa. Sono presenti delegati di 53 centri. All’ordine del giorno c’è l’adesione al Partito dei Lavoratori Italiani. Costa si oppone a un puro e semplice assorbimento e orienta l’ingresso del PSRR nella grande compagine socialista – il congresso è previsto per l’8 settembre a Reggio Emilia – con un proprio programma e statuto. Un documento proposto da Gaetano Zirardini è approvato, dopo lunga discussione, praticamente all’unanimità. Terminano così le annose divisioni tra i socialisti emiliani. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

I Congresso Psi 1892

I Congresso – Genova 14 -15 agosto 1892 Atto Fondativo PARTITO DEI LAVORATORI ITALIANI Al Congresso di Genova, riunito nella Sala Sivori fu consumata la separazione tra anarchici e socialisti. Questo avvenne tra il 14 e il 15 agosto 1892. Nella sala dei “Carabinieri genovesi”, il corpo dei fucilieri garibaldini ci fu la fondazione del Partito dei lavoratori italiani. Al congresso parteciparono circa trecento società operaie di molte regioni d’Italia. Successivamente a Reggio Emilia il nome venne cambiato in Partito Socialista dei Lavoratori Italiani. Al congresso di Parma del 1895 assunse il nome Partito Socialista Italiano. E’ questo, senza dubbio, un fatto nuovo per la storia del nostro Paese: con la sua fondazione, e in più con l’enunciazione di un programma politico, nasce così un Partito autonomo della classe operaia, dopo anni di lotte e di discussioni. Nel Partito trovano posto le molte e disparate organizzazioni del movimento operaio e contadino, che erano state segnate fino ad allora da una grande varietà di tradizioni politiche e sindacali. Programma Considerando che nel presente ordinamento della società umana gli uomini sono costretti a vivere in due classi: da un lato i lavoratori sfruttati, dall’altro i capitalisti detentori e monopolizzatori delle ricchezze sociali; che i salariati d’ambo i sessi, d’ogni arte e condizione, formano per la loro dipendenza economica il proletariato, costretto ad uno stato di miseria, d’inferiorità e di oppressione; che tutti gli uomini, purché concorrano secondo le loro forze a creare e a mantenere i benefici della vita sociale, hanno lo stesso diritto a fruire di cotesti benefici, primo dei quali la sicurezza sociale dell’esistenza; riconoscendo che gli attuali organismi economico-sociali, difesi dall’odierno sistema politico, rappresentano il predominio dei monopolizzatori delle ricchezze sociali e naturali sulla classe lavoratrice; che i lavoratori non potranno conseguire la loro emancipazione se non mercé la socializzazione dei mezzi di lavoro (terre, miniere, fabbriche, mezzi di trasporto, ecc.) e la gestione sociale della produzione; ritenuto che tale scopo finale non può raggiungersi che mediante l’azione del proletariato organizzato in partito di classe, indipendente da tutti gli altri partiti, esplicantesi sotto il doppio aspetto: 1° della lotta di mestieri per i miglioramenti immediati della vita operaia (orari, salari, regolamenti di fabbrica, ecc.) lotta devoluta alle Camere del Lavoro ed alle altre Associazioni di arti e mestieri; 2° di una lotta più ampia e intesa a conquistare i poteri pubblici (Stato, Comuni, Amministrazioni pubbliche, ecc.) per trasformarli, da strumento che oggi sono di oppressione e di sfruttamento, in uno strumento per l’espropriazione economica e politica della classe dominante; i lavoratori italiani, che si propongono la emancipazione della propria classe, deliberano: di costituirsi in Partito, informato ai principi suesposti e retto dal seguente Statuto Costituzione del Partito Art. 1 – Tutte le Federazioni, Consociazioni, Consolati di Società e Società indipendenti, che fanno adesione al sopraesposto programma, sono costituite in Partito dei lavoratori italiani allo scopo, di difendere i salariati nella lotta per la loro emancipazione, sviluppando in essi la coscienza dei loro diritti, e organizzandoli preferibilmente arte per arte nei centri ove le condizioni del lavoro lo consentono. Art. 2 – Tutte le Associazioni operaie di città o di campagna tendenti al miglioramento economico-sociale ed organizzate: col mutuo soccorso per malattia, disoccupazione, vecchiaia, inabilità al lavoro; colla cooperazione senza intenti di speculazione capitalista; colla difesa del lavoro mediante la resistenza, ecc. ecc., che vogliono far parte del Partito, devono essere composte di puri e semplici lavoratori d’ambo i sessi, di città o di campagna salariati, e alla dipendenza di padroni, intraprenditori, commercianti od amministrazioni qualsiasi. Sarà cura del Comitato di curare l’aggregazione dei lavoratori indipendenti, a seconda della loro arte o mestiere, a quella fra le Società che ne rappresenta e difende gli interessi speciali. Sono pure ammesse le Associazioni operaie ed agricole amministrate o dirette da non lavoratori, purché per speciali condizioni locali, secondo il parere del Comitato centrale del Partito (riservata l’approvazione definitiva al successivo Congresso) conservino sempre il carattere di Associazione nell’interesse dei lavoratori. Art. 3 – L’adesione delle Società al Partito implica l’impegno di procedere di comune accordo in tutto quanto riguarda l’applicazione del programma comune, i cui metodi saranno determinati nei Congressi. Sarà salva l’autonomia delle singole Società o Federazioni in tutto ciò che non sia contrario all’interesse dell’organizzazione generale. Art. 4 – In quelle regioni ove non esistono raggruppamenti di Società in Federazioni o Consolati sarà cura del Comitato centrale di organizzare le Società sparse in Federazioni locali del Partito dei lavoratori, senza intaccarne l’autonomia amministrativa. Inoltre si adotterà ogni mezzo per far sì che le Società composte di diverse arti o mestieri, senza offenderne la compagine complessiva, adottino la ripartizione in diverse Sezioni professionali. Art. 5 – L’adesione al Partito dei lavoratori italiani, come rispetta l’autonomia amministrativa delle Società aderenti, così non implica nessun cambiamento delle loro singole denominazioni. Ciò non ostante il Comitato centrale curerà la propaganda affinché le nascenti Società s’ispirino nella loro costituzione ai principi e alle forme del programma del Partito, e che le Società già esistenti abbandonino le viete consuetudini di nomine onorarie e di amministratori a vita. (Genova, agosto 1892) SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. 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