DICHIARANO LA SUA MORTE DA OLTRE UN SECOLO, MA E’ VIVO!

Questa raccolta stralci di articoli sono tratti dagli archivi del Senato della Repubblica. «La morte del socialismo». Appunti a Benedetto Croce. ITALIA ANNO 1911 Il “morto” vive e dà parecchio fastidio a coloro che lo vorrebbero morto ad ogni costo…LA STORIA CONTINUA L’atto di morte del socialismo Oramai che il socialismo italiano s’avvia a gradi passi ad essere un partito di governo, rimanendo anticattolico in filosofia e sfruttatore progressista in finanza, gli studiosi, che si occupano di question sociali, cominciano a scriverne l’elogio funebre, giudizi precisi, che vengono pronunciati e l’atto di morte che viene sottoscritto, essendo tutti d’avversari nostri, rivestono uno speciale carattere d’importanza. Li notiamo per questo. Giorni or sono il Giornale d’Italia pubblicava sotto forma di intervista, il giudizio chiaro e netti del sen. Benedetto Croce. Il notissimo filosofo cheebbe un tempo, non remoto, viva simpatia per il Partito Socialista, ha dichiarato apertamente che ilsocialismo italiano è morto. Dunque l’on. Benedetto Croce ha detto che il socialismo è morto, non solo il socialismo, ma anche il sindacalismo! A mare  Marx, a mare Antonio Labriola, a mare Sorel, tutti in fondo: galleggia solo l’on. Senatore, filosofo, esteta, e a tempo perso ancora socialista, perchè dalla intervista apparsa nel Giornale d’Italia mi pare di rilevare in quel suo elogio funebre al socialismo un senso quasi direi di nostalgia giacchè per chi non lo sapesse il Croce che fu uno dei migliori e più apprezzati discepoli di Antonio Labriola — il primo, che chiamò scientifico, almeno in Italia il socialismo marxista, e ciò perchè, (come mai il Croce l’ha dimenticato?) Marx per primo diede al socialismo la sua base scientifica nella teoria del materialismo storico dunque dicevo anche il Croce un tempo fu socialista. Nè, per onor suo diremo, che ciò fosse perchè allora forse non sognava il senatorio laticlavio; ben altre origini hanno in certe intelligenze le reversioni e le apparenti apostasie! Ma non si illuda il dotto professore napoletano: il socialismo non è morto quando si è dato vita, anima, personalità a plebi abbrutite e incoscienti, e si è chiamato queste plebi agli onori delle lotte storiche e civili non si può, nè si deve morire né muore un’ideale che ha per iscopo la redenzione degli oppressi e degli sfruttati fino a quando ci saranno al mondo oppressi e sfruttati. Il proletariato oramai ha trovato la sua via, e non la perderà, chi l’ha persa è il senatore Benedetto Croce. E quelli che si scaldano a quel fuoco se ne avvedranno. Non sentite che il popolo già tumultua, e impone che gli si dia miglior vita, e più alta civiltà, la sua? Ma vi è dell’altro, on. Professore: per essere socialisti occorre molto di più, o se vi pare anche, molto di meno che per essere filosofi, ed esteti; perchè il socialismo è veramente scienza, filosofia, arte, ma per essere socialisti sopratutto occorre aver provato, o almeno conosciute davvicino, molto davvicino le ingiustizie e le miserie sociali, e aver voluto e volere che questo abbiano fine per dar luogo a una civiltà superiore e veramente umana. Ma allora non si è più né filosofi, nè esteti:si è ribelli, e non si finisce, in Senato. _____________________ Anzi egli crede che non solo esso è morto, ma che conviene proclamarne la morte, non foss’altro per impedire a tanti ciarlatani di far finta di crederlo ancora vivo e vegeto, e per togliere molte brave persone dal penoso bivio, in cui si trovano, o di rendersi colpevoli d’ipocrisia simulando una fede che non è più ne’ loro animi, o se si sottraggono a questa ipocrisia, di essere accusati come feditraghi. Lo scrittore Kuno Waltemath poi facendo un largo e profondo studio, pubblicato nel gennaio scorso nella Rivista tedesca Prussische Jahrbucher, sul socialismo della Germania e di altri grandi stati, neppure si prende pensiero di dire una parola di quello italiano. Commentando lo studio del valoroso scrittore tedesco, un giornale liberale, l’Unione di Perugia, scrive queste sante parole: Il nostro socialismo è artificiale, è meccanico, pratico, o che cos’è? _____________________ QUEL BENEDETTO CROCE Un’altra strenna ai mangia socialisti, avendo il prof. Croce proclamata la morte del socialismo, tutti i nemici presenti e futuri del socialismo possono permettersi il lusso — giacchè il Giornale d’Italia e pubblica 1’intervista al posto d’onore in prima pagina, con il titolo sensazionale – di acquistare per un soldo il documento che attesta la morte del socialismo; potranno magari metterlo in cornice per dimostrare ai loro dipendenti operai socialisti che il loro ideale di rivendicazione sociale è un sogno, che la fonte delle loro speranze un’illusione, che tutto ciò che per mezzo secolo ha formato la convinzione di centinaia di migliaia di militanti, ciò che ha nutrito la loro coscienza, alimentata la loro fierezza, guidato il loro pensiero, la loro azione nel presente, la loro speranza nell’avvenire, tutto ciò è stato un sogno. Che giubilo per i capitalisti, i preti, i poliziotti, per tutti i nemici della libertà del popolo! DE PROFUNDI? Siamo in periodo di sventura! Mai come ora il fato s’è accanito contro la carcassa incomoda del Socialismo! In alcuni paesi italiani si ritiene che un falso annunzio di morte riesca ad allungare la vita. Così sia. Ma i cappellani necrofori hanno cantato il De profundis e le prefiche piangono, poverine, piangono come vitelli lattanti! Datevi pace, buone genti! Questo pruno negli occhi, che si chiama socialismo, è vivo, non ha nessuna voglia di morire e vi accorgerete fra poco se ha la forza per farvi ballare un nuovo e più vorticoso fandango. Lasciategli compiere la sua missione storica, e poi, vedrete, s’acconcerà da sè a tirare beatamente le cuoia. Prima no. Vi dispiace, lo sappiamo, ma il socialismo, credetelo e persuadetecene, non è nato per farvi fare buon sangue! Ecco il primo cappellano necroforo. Pelame parecchio maculato per via di certe non limpide faccende banco-scontistiche, ispido, occhi fuori dell’orbita per certo primato scientifico, toltogli dagli iconoclasti novelli; segno caratteristico: fobite acutissima contro le agitazioni sindacali e contro tutto ciò che non è democratico. _______________ Dobbiamo …

IL NUOVO SIMBOLO DI SOCIALISMO XXI

Il rinnovato simbolo del Movimento ci sospinge ad affrontare con rinnovato coraggio  il compito di chiamare la società italiana  a prendere  atto delle attuali  vessazioni e ingiustizie patite dalle frange più deboli. Per tutti: AVANTI ! …………………………. Mattarella, la nostra è una Costituzione ‘antifascista’. “Si fonda su lotta Liberazione, matrice di libertà e democrazia” (ANSA) – BOLOGNA, 24 OTT – “La Carta reca, fortemente impressi, quattro caratteri. È una Costituzione ‘lavorista’, sin dal primo articolo. È una Costituzione ‘personalista’, con la persona, le formazioni sociali in cui si questa esplica, e i suoi diritti, come essenza dell’ordinamento. È una Costituzione ‘autonomista’, che affida alle autonomie locali, con il criterio della sussidiarietà, la responsabilità di dare risposte ai cittadini. È una Costituzione ‘antifascista’, che si fonda sulla lotta di Liberazione, matrice di libertà e democrazia”. Così Mattarella in un passaggio alla Biennale di Legacoop. Parole accolte da un lungo applauso. (ANSA). SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

“LA TEMPESTA PERFETTA”, SPAVENTA PALAGIANO

di Antonio Notarnicola – Direttore del periodico Notizie dal Territorio | Un’eccezionale nubifragio, con pioggia, vento di burrasca e grandine, si è abbattuto l’altro pomeriggio su Palagiano, tale da interessare tutta la zona occidentale ionica e buona parte dell’entroterra murgese, nel pomeriggio di ieri. Lo scenario che si è presentato agli occhi di chi si trovava per strada o ha avuto modo di “ammirare” lo spettacolo dalle finestre o dagli usci delle proprie abitazioni ha dell’incredibile, tale da riportare alla memoria scene già viste e drammaticamente vissute in passato. Viale Chiatona e arteria contigua, San Domenico, davano l’idea di fiumi in piena, alimentati dall’acqua che scendeva copiosa dalle condotte di raccolta delle abitazioni, mentre sembravano sul punto di esplodere, per la piena incontenibile, numerosi tombini. Stesso discorso per la trafficata via Piccinni, e strade traverse, come per il quartiere Bachelet che essendo edificato in una leggera depressione è il quartiere che desta maggiore preoccupazione, quindi da tenere costantemente sotto osservazione, in questi casi. Quasi tutte le strade sembravano fiumi in piena, cassonetti che galleggiavano indisturbati da sembrare dei canotti in mezzo al mare. La massa d’acqua scesa in meno di mezzora è stata davvero impressionante, mentre il rumore della grandine, con chicchi di dimensioni inusuali, metteva tutti in apprensione per i probabili, più che possibili, danni, soprattutto alle automobili. Automobili dentro cui molti sono rimasti bloccati, causa la scarsa visibilità, o hanno trovato riparo, in attesa che la furia degli elementi si attenuasse. Spezzati diversi alberi che hanno interrotto la circolazione stradale, molti di questi hanno interessato strade urbane ed extraurbane. Maggiormente la villa comunale, ridotta ormai a quattro alberi spelacchiati, si registra una ulteriore caduta di alberi di pino d’Aleppo. Non è tutto. La grandine mista a pioggia e vento violento, caduta in mezz’ora ha dato il colpo di grazia all’economia locale, in particolare a tante famiglie che traggono sostegno di vita dall’agricoltura. In questo triste scenario particolarmente danneggiati risultano: agrumeti, oliveti, vigneti, sericolture e orticolture. Un vero disastro, a dir poco. A tempesta passata, dunque, si possono contare le numerose ferite causate dal maltempo, che in poco tempo ha mandato a gambe levate tanta gente che in agricoltura spende e investe, e spera a fine campagna con l’aiuto del Padreterno, almeno di pareggiare i conti. Il giorno dopo la tempesta perfetta, ma solo per modo di dire perfetta, iniziano i tanti dubbi della gente: poiché non s’è mai vista tanta acqua per le strade, la concentrazione di piovosità non può spiegare tutto. Sicuramente c’è dell’altro. Il problema maggiore, in questi casi, riguarda la tenuta delle condotte di raccolta acqua, si tratterà del sistema di deflusso insufficiente, dove evidentemente è ostacolata la ricezione delle acque. Perciò, meglio tenere periodicamente puliti, a tempo favorevole, canali e reti di raccolta acque. E’ fuor di dubbio che il rischio, nel caso si dovessero ripetere eventi atmosferici di tale violenza, è assolutamente elevato ed occorre intervenire al più presto. Gli strumenti giuridici e tecnici non mancano di certo. Insomma, ore di smarrimento assoluto per tanta gente che ha visto allagate le vie principali e secondarie del paese, come fiumi in piena, sufficiente da riportare la memoria della gente indietro in un passato non tanto remoto. Provvedimenti, dunque, sembrano quanto mai necessari per evitare che tutto questo possa riaccadere. Il violento acquazzone, sceso per una buona mezzora, trequarti al max, è stato sufficiente a rendere invivibile Palagiano per diverse ore della giornata. Solo nella tarda serata, in alcuni casi l’indomani mattina, la situazione della circolazione stradale è stata ripristinata, grazie all’intervento del gruppo volontari Protezione Civile. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

NON DISTURBATE CHI COMANDA

Già dagli anni ’80 del secolo scorso, si avverte la crisi dei Partiti e della democrazia rappresentata. Si registrano manifestazioni di disaffezione dei cittadini da tutti i Partiti in Italia, in Europa e nel mondo. Si trasforma la società, la cultura, la tecnologia e cresce l’individualismo e il civismo, ovvero l’interesse verso un problema di interesse civico,  che erode i sentimenti di appartenenza alle Comunità che sostenevano le Istituzioni e che  ne controllavano il buon rendimento. Si sentiva spesso, negli incontri comunitari, il NOI ….Ma, nella società che  conta uno stato di benessere più generale e manifesta l’interesse per una questione,  avanza  l’IO.  Cresce l’individualismo. La nostra società, la nostra realtà vicina si orienta verso il comando di qualcuno. Ricordo che la città di Taranto, circa trentacinque anni fa, preferì ed elesse a Sindaco un cittadino che predicava,  un pò rozzamente, di possedere “la bacchetta magica” per risolvere i problemi della città e   che si opponeva ai Partiti tradizionali che sostenevano un Magistrato colto e sapiente di diritti e doveri. Il soggetto proveniente da una civiltà individualista passò per “il nuovo” e il soggetto della Società Civile che si confrontava con i Partiti, rappresentava il sistema da abbattere. Da allora, tutta la nostra formazione e cultura è orientata verso l’individualismo e ha perso interesse per il bene comune. L’individualismo trova  sostanza e forza nella società e mostra sensibilità e attenzione verso le esigenze particolari della comunità in cui vive. La stessa società favorisce la cultura individualista al punto che modifica tante leggi che  aiutano il singolo ad agire senza più controllo  alcuno. Oggi l’individuo che gestisce la cosa pubblica,  quindi un pubblico ufficiale che esercita indebitamente i suoi poteri,  non è più perseguibile dalla legge dello Stato. Persino i Partiti che,  del passato non hanno più nulla, almeno in Italia, tendono verso l’individualismo, verso il leader. Tutti i partiti del ventunesimo secolo sono strutture diverse,  rispetto a quelli del secolo passato e facilmente vanno a braccetto con il civismo, tanto da considerarlo funzionale alla loro logica individualista. Non mi ha meravigliato affatto, la richiesta di tredici Sindaci della provincia di Taranto,  che chiedono al PD provinciale e regionale di  “rendere servili e obbedienti”,  ovvero “responsabili”,   gli eletti iscritti al PD alla volontà dei Sindaci (individualisti e civici) per essere parte integrante delle loro maggioranze consiliari di area progressista. Il civismo oggi, a parere loro,  “rappresenterebbe il progresso della nostra società”. Mi ha stupito invece il silenzio dei Partiti sui tanti comportamenti  incivili dei civici. Avverto un senso di decadenza di socialità e la mancanza di reazione a comportamenti poco democratici dei leader.  Forse, a cominciare dalle persone che credono ancora nei Partiti , come luoghi di confronto e incontro su una decisione, dovrebbero  ritornare a ricostruire quel NOI che abbiamo cancellato dai nostri luoghi. La strada è in salita, forse anche oscura e difficile, ma vale la pena ricominciare a dire NOI ci siamo.    SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

APPELLO ALL’UNITA’

Appello all’unità delle forze democratiche, socialiste e progressiste di opposizione all’attuale giunta pordenonese di destra. Nella primavera del 2025 con buona probabilità le cittadine ed i cittadini pordenonesi si vedranno chiamati ad esprimersi con il voto per il rinnovo del Consiglio comunale. L’attuale giunta di destra, formata da FdI, Lega e Forza Italia non si è distinta né per capacità di ascolto delle reali necessità delle cittadine e dei cittadini, né tantomeno per ricercare soluzioni ai problemi dell’urbe o per progettare sinergie di sviluppo sociale ed economico. La città di Pordenone vede scomparire con frequenza sempre maggiore attività commerciali storiche in centro come in periferia, senza contare che la crisi della grande industria porterà ricadute drammatiche sull’attuale tessuto economico e soprattutto sociale. La destra agita pretestuosamente il pericolo della sicurezza senza analizzarne le cause, mentre la periferia langue nell’abbandono generando degrado ed esclusione sociale. Manca un’idea moderna di città che collochi Pordenone in una dimensione europea in grado di porsi in un contesto virtuoso, sia culturale che infrastrutturale. Non basta mandare l’ex primo cittadino in Europa per realizzare tutto ciò. Servono idee, visioni, programmi, capacità di leggere le dinamiche non in senso ideologico bensì con sano pragmatismo e concependo una città accogliente, efficiente nei servizi alla persona, senza lasciare nessuno indietro. Socialismo XXI Friuli-Venezia Giulia e più precisamente il circolo di Pordenone intitolato a “Costante Masutti”, socialista e protagonista delle eroiche barricate di Torre contro il fascismo, si rivolge a tutte le forze politiche che siedono all’opposizione in Consiglio comunale, alle realtà associative e sindacali, affinché si possa convergere, superando differenze e diffidenze, ad una visione politica unitaria di convergenza in un unico candidato alla carica di primo cittadino. Sconfiggere la destra si può. La storia ce l’ha dimostrato. Ricostituiamo a Pordenone un rinnovato Comitato di Liberazione, democratico, plurale e pluralista, che faccia della Politica missione e non ufficio, in grado di prospettare e realizzare una svolta per la città che noi tutti amiamo. Socialismo XXI c’è e ci sarà per promuovere e sostenere questa idea e per trasformarla in realtà. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it