LA POLITICA NEL CAPOLUOGO JONICO, TARANTO MERITA DI PIÙ

Ciò che i cittadini osservano in una città abbandonata a se stessa non è una politica mirata a un riscatto economico e culturale. Taranto una città che merita di più, molto di più di ciò che il primo cittadino ci offre. Anche la provincia è in grande difficoltà, si è persa quella sinergia tra le cittadinanze joniche e le figure politiche che oramai si alternano più e più volte a gestire la cosa publica. Strane maggioranze non elette salgono e scendono su di una giostra carissima per i contribuenti. Una Politica ripiegata su stessa per uso dei regolamenti Interni e a volte modificati a secondo della volontà del nuovo oligarca tarantino. Non è più una sana gestione, ma una volontà di resistere e mantenere lo status quo, come si è visto nella mozione di sfiducia del Presidente del consiglio Bitetti.Resta da capire a quale “parrocchia ” politica il primo cittadino voglia legarsi definitivamente e con chi accordarsi, visto che è anche presidente della provincia. I cittadini della provincia tarantina restano in attesa di comprendere. Dopo tutto prima o poi si tornerà alle urne e noi non dimentichiamo, chi fa politica seria lo ricorderà ai cittadini.Chi siede tra i banchi del comune tarantino e afferma di rappresentarci deve stare tranquillo, ci troverete pronti in tutta la provincia. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

LA SITUAZIONE AZIENDALE IN ELECTROLUX

La situazione aziendale in Electrolux di Porcia è pesante, ma è soprattutto preoccupante il momento che stanno attraversando le lavoratrici e i lavoratori a cui offriamo la nostra solidarietà. E non da oggi. Conosciamo la storia recente di Electrolux. Una volta superata la crisi del 2008 si sono susseguiti periodi di instabilità e incertezza. L’inizio della crisi attuale risale al periodo prepandemico, ma i primi segnali li abbiamo avuti già nel 2019, quando, per mere scelte economiche, si è deciso di abbandonare fette di mercato importanti di un “buon medio di gamma” che si attestava come prezzi sui seicento Euro (parliamo di lavatrici). Questa fu una scelta “strategica” avventata che di fatto ha comportato la cessione di una gran parte di acquirenti alla concorrenza turca (Beko) e cinese (Haier), pensando che oramai l’economia Europea ancora in ascesa permettesse una scalata verso un mercato di alto e altissimo di gamma con margini di profitto più ampi anche se con vendite contenute. Una scelta dettata dalla sola esigenza di massimizzare il profitto senza tenere conto delle possibili evoluzione del mercato. Oltre a ciò la pandemia ha “drogato” i numeri, perché, pur di mantenere un certo livello di produzione, Electrolux ha riportato nelle fabbriche in Italia anche il medio basso di gamma dal momento che molti competitors si sono ritrovati con le fabbriche chiuse. La crisi energetica, che ha lievitato i costi di produzione, ha fatto il resto. La grande crisi economica che stiamo attraversando e che sta portando un’ondata di recessione mondiale, impoverendo anche quelle fasce sociali di riferimento, ha di fatto dimostrato come le previsioni aziendali siano state fallimentari. Il risultato è stato il crollo di un terzo delle vendite, rendendo i costi di produzione insostenibili, con la conseguenza che l’esposizione debitoria della società, la perdita di valore del titolo in borsa, e i mancati dividendi del 2022/3 per gli azionisti (che potrebbero ripetersi anche quest’anno), stanno facendo chiudere fabbriche del gruppo in tutto il mondo. E chi ci rimette sono sempre e soltanto le lavoratrici e i lavoratori. Inoltre le “grandi menti” hanno pensato bene di vendere quei marchi che generano ancora margini di guadagno, vedi Zanussi o Olimpia, nomi che per buona parte di clienti dislocati nella penisola iberica piuttosto che in Inghilterra equivalgono ad una garanzia di prodotto, nell’illusione di poter così “far cassa” ed arginare le perdite, ma le cose non stanno in questi termini. Sta invece succedendo che questo è un giochino che oramai non può più reggere a lungo dal momento che l’azionista, che è uno specultatore e non un filantropo, ha la vocazione di investire tre per portare a casa quattro e non di certo di adottare una famiglia di lavoratori dividendo con questi ultimi il proprio guadagno.Queste scelte strategiche, derivanti da analisi di mercato fatte con cupidigia nel solo interesse di massimizzare il profitto a breve, unite alla miopia strategica e all’assenza di una seria pianificazione industriale, stanno producendo una grave crisi strutturale che in un prossimo futuro potrebbe portare alla chiusura degli stabilimenti in Italia. All’incapacità di programmazione padronale si aggiunge l’assenza di una politica industriale aggravata dalle scelte di un governo che, “patriota” a parole ma in realtà prono agli interessi statunitensi, ha ostacolato e impedito l’eventuale vendita ai cinesi e ha di fatto chiuso importanti scambi commerciali con la Russia ed i suoi paesi satelliti, con il risultato che questa “follia economica” ha ulteriormente favorito i turchi (Beko) che producono elettrodomestici in Italia poi li spediscono attraverso i loro canali di vendita in questi nuovi, ma solo per loro, mercati. Per concludere possiamo dire che nel nostro paese manca un’idea di Stato, manca un governo serio e responsabile, manca una politica estera lungimirante in grado di interpretare un mondo che si sta evolvendo, manca una seria politica industriale, manca un’unità di Classe in grado di fare invertire la rotta.E’ il caso di ricordarlo a chi non vuol capire: Socialismo o barbarie. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

LE MIGRAZIONI, LA LOTTA DI CLASSE E LO SFRUTTAMENTO SPIEGATO CON I POMODORI

In Ghana si possono ottenere ottimi raccolti di pomodori ma in Ghana, così come in altri paesi africani, anziché consumare i prodotti locali si acquistano dall’estero, dall’Europa. Perchè l’Europa, in accordo con quei governi corrotti, glielo impone. Non ci credete? Invece è proprio così. Nel mercato vengono immessi prodotti ad un costo inferiore rispetto a quelli nazionali, tant’è che la domanda, cioè chi acquista, com’è naturale che sia, preferisce chi offre il prezzo più basso. Le multinazionali infatti, vendono un kilo di pomodori a 10 centesimi, sottocosto, quando il prezzo di mercato dei pomodori ghanesi, per consentire un minimo di marginalità, è posto a 45 centesimi. In tal modo le attività agricole ghanesi finiscono per chiudere baracca perché non riescono a sostenere questo tipo concorrenza sleale che prende il nome di dumping sociale. E i lavoratori ghanesi che fanno? E cosa dovrebbero fare secondo voi? Stare lì tutto il giorno a farsi venire l’acidità di stomaco mangiando pomodori a 10 centesimi il kilo? Emigrano ovviamente. E dove? Guarda caso dove si producono quegli stessi pomodori che nel loro paese vengono immessi sottocosto. E cosa vanno a fare in Europa, in Francia, Italia, o in Spagna che sia? Molto spesso finiscono nei campi a raccogliere pomodori, prodotti che poi verranno nuovamente immessi nel loro mercato a 10 centesimi al kilo, sottocosto, per distruggere l’economia locale impoverendo chi ci vive e costringendo nuovi lavoratori ad emigrare. Ovviamente accettando ogni tipo di vessazione, sottopagati in nero, dodici ore sotto il sole, a rinfoltire quell’esercito di riserva del capitalismo, quell’elemento indispensabile di quel meccanismo sociale che si basa sull’accumulazione e sullo sfruttamento. Intanto i lavoratori europei vengono licenziati e con chi se la prendono? Con i capitalisti? Con le multinazionali? Macchè, scherziamo? No, con gli stranieri, con i “negri”. Semplice vero? Dividi et impera. Ah dimenticavo, buon sugo a tutti. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

PARCO “ARCHEOLOGICO SATURO” E LA VOLONTA’ DEI CITTADINI

Ormai nell’ottobre 2024 il Parco Archeologico di Saturo è ancora cantierizzato. La promessa durante una apertura straordinaria (per pochi ) nei primi giorni di giugno, alla presenza dell’ amministrazione comunale di Leporano, di esponenti politici locali, di molte associazioni e della stampa locale, la responsabile della segreteria regionale dei beni culturali, dott.ssa Picarreta, prometteva delle manifestazioni di interesse nel sito e che la fine dei lavori sarebbe arrivata a settembre. Questo sito ricco di storia dal neolitico alla seconda guerra mondiale era visitata da 20.000 visitatori l’anno. Adesso è in parte deturpato per scelte che, a mio avviso, non hanno tenuto conto del luogo in cui il sito si trova. Nel gennaio del 2023 fui allertato della situazione dal fotografo locale Mino Lo Re, fondatore anche della pagina facebook “Anche questa è Taranto” e, come presidente del movimento politico L’Alternativa in quel momento, ci recammo sul sito, abbandonato all’ incuria e alla devastazione. Chiedemmo un tavolo di lavoro con il comune, una giornalista locale e altri cittadini. Dopo qualche giorno fummo invitati al comune. Avevamo delle proposte valide, come ad esempio, una valutazione  tecnica sulla falesia che regge una parte della villa romana che è a rischio crollo da parte dell’ università di bari. Fummo osteggiati a malo modo da parte della consigliere Rosa Greco M5S con delega ai beni culturali, non accettò il nostro aiuto e si oppose alla perizia. Da quel momento interessammo i giornali locali ed emittenti locali e regionali che fecero dei servizi con video foto e interviste, e cominciammo a contattare le istituzioni competenti. Non avendo risposte. Nell’agosto riuscimmo, con l’aiuto del sindaco Dott. Vincenzo Damiano, ad avere una seria pulizia e sfalcio erbacce a rischio incendio. Finalmente l’interesse per il sito si risvegliò, ma dopo riunioni e interviste sui giornali locali, le istituzioni competenti  ripresero i lavori. Ma la situazione del parco ha bisogno di una analisi piu complessa. Il recupero del parco con la Cooperativa Polisviluppo fu in partenza sua responsabilità. Una vera macchina del tempo, dal potenziale turistico e didattico inestimabile. Dopo anni di abbandono a partire dal 2006, questo sito che si trova a Marina di Leporano tra la baia di saturo e porto Perrone, vive un periodo di splendore grazie all’impegno di questa cooperativa archeologica, che favorisce la ripresa degli scavi e da il via alla valorizzazione che, attraverso attività mirate, lo rende punto di riferimento per turisti e cittadini. Servizio Fotografico a cura di Mino Lo Re Rievocazioni storiche, dello sbarco di Falanto e i parteni provenienti dalla Grecia, a cui si risale alla fondazione di Taranto, l’Arkeogiochi, un progetto dedicato alla creazione di in parco didattico, rendono l’area  fruibile anche da parte di bambini e famiglie. La Polisviluppo redige anche un piano di riqualificazione che prevede anche un punto di ristoro, una biglietteria e il proseguo degli scavi. Presentato il progetto subentra la soprintendenza che gestisce il sito. Il progetto ben dettagliato, viene finanziato da 5 milioni  di euro, basato su quello presentato dalla Polisviluppo e redatto dall’ RTP cooperativa Gnosis di Napoli a firma dell architetto Felice Buonfantino. Dopo rimpalli e correzioni varie l’appalto fu infine affidato all’ Ati (associazione temporanea d’impresa) Salvatore Ronga Srl. Nel dicembre del 2020 fu inaugurato  il cantiere alla presenza del sindaco Vincenzo Damiano che consegnò simbolicamente le chiavi alla ditta la cui fine era prevista ad ottobre 2021. Da quel momento si perde la consapevolezza di cosa succede. Nel progetto iniziale c’è la salvaguardia e il restauro di una struttura militare che sorgeva in prossimità della torre cinquecentesca. Invece ad aprile 2021 il primo cittadino interviene sulla stampa locale per fare chiarezza di questa struttura che era parte integrante del paesaggio e caratterizzava il sito e ormai nei ricordi dei cittadini, dichiarano che era non recuperabile e per questo era stata abbattuta. Ma a un certo punto i lavori si fermano e cala il silenzio. A dicembre del 2022 il Responsabile Unico di riferimento, Francesca Marmo segnala la necessità di avvalersi del supporto di un professionista esterno per lo svolgimento dei servizi di supporto al RUP, finalizzati al supporto per gli aspetti tecnici legali e controllo contabile durante l’avanzamento dei lavori. A febbraio viene individuata questa figura nell’ingegnere Pier Luigi Gianforte. Quindi la Soprintendenza Nazionale per il patrimonio subacqueo, di Taranto, Barbara Davidde annuncia l’ inaugurazione per il giugno successivo. Intanto come accennato prima, il parco era in perfetto abbandono alla mercé di tutti. Come raccontavo in qualità di presidente dell’Alternativa allora, e adesso come Coordinatore cittadino di Leporano di Socialismo XXI, continuerò a raccontare la situazione entrando nel merito del progetto del MIC, delle sue incongruenze e mancanze riscontrare tra cosa previsto e cosa è presente. Questo anche alla luce di cosa è stato deciso dal ministero sulla sopravvivenza dei beni storici e archeologici della provincia di Taranto. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

SUL VOTO PROVINCIALE A DESTRA

Ho scritto ieri qualche cosa sul voto nel centro sinistra. Qualche cosa: non una “analisi del voto” che è cosa ben piu’ seria e richiede piu’ comparazione di dati e piu’ studio delle dinamiche dei flussi di voto. Diciamo, come sempre, mie opinabilissime impressioni, che cerco di argomentare e motivare, perche’ siano di spunto per ulteriori riflessioni. Lo stesso, opinabilissimo, faro’ ora per il centro destra. VITTORIA DI PIRRO a mio avviso, per tanti motivi. Primo fra tutti l’enorme astensionismo. Significa che restano enormi spazi per capovolgere il risultato alla prossima tornata, convincendo a votare csx una parte di tale area astensionista. Bisogna saperlo fare ma SI PUO’ FARE, i margini, ampi, ci sono. Secondo: il voto complessivo a favore del centro destra si e’ ridotto, e di molto, tanto che la vittoria è avvenuta per una ristretta incollatra e su una sola determinante, squilibrata, Provincia. Se saltera’ prossimamente il sistema Scajolano di potere, saltera’ tutta la regione Liguria. Ed E’ UNA COSA CHE PUO’ AVVENIRE A BREVE. Terzo: il cdx ha creato UN ENNESIMO MOSTRO amministrativo. Bucci è due volte Commissario Governativo alla Vàlpolcevera e alla Diga Foranea del porto di Genova. E si accingerebbe a diventare fra poco Presidente di Regione. Non è un po’ troppo , per un solo uomo? Perche’ possa fare bene tutte e tre le cose?Gia’ a Imperia siamo squilibrati: Uno e Trino, il Sindaco di Imperia, anche Commissario Regionale Ato idrico e Presidente di Provincia.Non e’ un po’ troppo per un uomo solo? Un eccessivo concentramento di poteri? Io credo di si’, che sia un fenomeno patologico della politica. Non vi sono uomini degni , uno per ogni carica? Nessun altro degno nel cdx? E sono pure convinto che, alla fin della tenzone, Scajola Claudio risultera’ INCOMPATIBILE, mentre Bucci risultera’, a sua volta, INELEGGIBILE. Sarebbe giusto cosi’ fosse, per normale buon senso comune: per garantire efficienza del,a macchina pubblica amministrativa e , ultimo ma non ultimo, per prescrizione di leggi sensate che il cdx non vuole rispettare. Ci vorra’ un po’ di tempo, quello non rapidissimo della giustizia amministrativa, ma alla fin fine un verdetto si avra’, tale da rimettere le cose a pisto. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

PUNITO DURAMENTE IL CAPO DEI 5STELLE

Ho parlato solo e soltanto di “sinistra”: quella che considero , a torto o ragione “casa mia”. Quella che ha votato. Indubbio che in una analisi invece piu’ ampia, generale il contributo dei 5s alla coalizione di centro sinistra è stato fallimentare da ogni punto di vista:1) come voti ricevuti , una percentuale molto bassa;2) come ostacolo al coagulo di altre forze, i veti imposti nella composizione della coalizione, privata del suo centro; 3) come immagine, con le liste autonome di disturbo di 5s “ribelli” e con liti clamorose e continue fra i 5s “storici”, per di piu’ su nesci e questioni di soldi;4) come programma, avendo bloccato e reso ambigue le scelte sulle grandi opere infrastrutturali. Dovrebbe bastare questo a indurre la Schlein a pensarci 16 volte prima di dar gestire un accordo di coalizione da estremisti Avs e 5s. Questo lo affermo ufficialmente, nella mia qualità di coordinatore regionale di Socialismo XXI. Avere i 5s in coalizione è stato un pessimo affare, per i 4 motivi suddetti. I 5s hanno “giocato al meno” e sono stati una vera zavorra per la coalizione messa su da Orlando, che ha cambattuto di brutto il comitato che ha gestito la formazione della sua coalizione.Ma il diavolo fa la pentola, e non i coperchi. Alla fine chi ha giocato ad escludere i suoi possibili concorrenti, cioè Sansa, e’ stato clamorosamente ” trombato” dai suoi stessi sodali, ed è fuori dal Consiglio regionale. Cioè significa NON AVERE LEADERSHIP. Orlando se ne torna a Roma e ci lascia nella classiche “braghe di tela” e il Sansa addirittura abbandonato la politica dopo aver solo seminato veleni, i giusti pregiudizi e zizzania personalistiche. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

DICHIARANO LA SUA MORTE DA OLTRE UN SECOLO, MA E’ VIVO!

Questa raccolta stralci di articoli sono tratti dagli archivi del Senato della Repubblica. «La morte del socialismo». Appunti a Benedetto Croce. ITALIA ANNO 1911 Il “morto” vive e dà parecchio fastidio a coloro che lo vorrebbero morto ad ogni costo…LA STORIA CONTINUA L’atto di morte del socialismo Oramai che il socialismo italiano s’avvia a gradi passi ad essere un partito di governo, rimanendo anticattolico in filosofia e sfruttatore progressista in finanza, gli studiosi, che si occupano di question sociali, cominciano a scriverne l’elogio funebre, giudizi precisi, che vengono pronunciati e l’atto di morte che viene sottoscritto, essendo tutti d’avversari nostri, rivestono uno speciale carattere d’importanza. Li notiamo per questo. Giorni or sono il Giornale d’Italia pubblicava sotto forma di intervista, il giudizio chiaro e netti del sen. Benedetto Croce. Il notissimo filosofo cheebbe un tempo, non remoto, viva simpatia per il Partito Socialista, ha dichiarato apertamente che ilsocialismo italiano è morto. Dunque l’on. Benedetto Croce ha detto che il socialismo è morto, non solo il socialismo, ma anche il sindacalismo! A mare  Marx, a mare Antonio Labriola, a mare Sorel, tutti in fondo: galleggia solo l’on. Senatore, filosofo, esteta, e a tempo perso ancora socialista, perchè dalla intervista apparsa nel Giornale d’Italia mi pare di rilevare in quel suo elogio funebre al socialismo un senso quasi direi di nostalgia giacchè per chi non lo sapesse il Croce che fu uno dei migliori e più apprezzati discepoli di Antonio Labriola — il primo, che chiamò scientifico, almeno in Italia il socialismo marxista, e ciò perchè, (come mai il Croce l’ha dimenticato?) Marx per primo diede al socialismo la sua base scientifica nella teoria del materialismo storico dunque dicevo anche il Croce un tempo fu socialista. Nè, per onor suo diremo, che ciò fosse perchè allora forse non sognava il senatorio laticlavio; ben altre origini hanno in certe intelligenze le reversioni e le apparenti apostasie! Ma non si illuda il dotto professore napoletano: il socialismo non è morto quando si è dato vita, anima, personalità a plebi abbrutite e incoscienti, e si è chiamato queste plebi agli onori delle lotte storiche e civili non si può, nè si deve morire né muore un’ideale che ha per iscopo la redenzione degli oppressi e degli sfruttati fino a quando ci saranno al mondo oppressi e sfruttati. Il proletariato oramai ha trovato la sua via, e non la perderà, chi l’ha persa è il senatore Benedetto Croce. E quelli che si scaldano a quel fuoco se ne avvedranno. Non sentite che il popolo già tumultua, e impone che gli si dia miglior vita, e più alta civiltà, la sua? Ma vi è dell’altro, on. Professore: per essere socialisti occorre molto di più, o se vi pare anche, molto di meno che per essere filosofi, ed esteti; perchè il socialismo è veramente scienza, filosofia, arte, ma per essere socialisti sopratutto occorre aver provato, o almeno conosciute davvicino, molto davvicino le ingiustizie e le miserie sociali, e aver voluto e volere che questo abbiano fine per dar luogo a una civiltà superiore e veramente umana. Ma allora non si è più né filosofi, nè esteti:si è ribelli, e non si finisce, in Senato. _____________________ Anzi egli crede che non solo esso è morto, ma che conviene proclamarne la morte, non foss’altro per impedire a tanti ciarlatani di far finta di crederlo ancora vivo e vegeto, e per togliere molte brave persone dal penoso bivio, in cui si trovano, o di rendersi colpevoli d’ipocrisia simulando una fede che non è più ne’ loro animi, o se si sottraggono a questa ipocrisia, di essere accusati come feditraghi. Lo scrittore Kuno Waltemath poi facendo un largo e profondo studio, pubblicato nel gennaio scorso nella Rivista tedesca Prussische Jahrbucher, sul socialismo della Germania e di altri grandi stati, neppure si prende pensiero di dire una parola di quello italiano. Commentando lo studio del valoroso scrittore tedesco, un giornale liberale, l’Unione di Perugia, scrive queste sante parole: Il nostro socialismo è artificiale, è meccanico, pratico, o che cos’è? _____________________ QUEL BENEDETTO CROCE Un’altra strenna ai mangia socialisti, avendo il prof. Croce proclamata la morte del socialismo, tutti i nemici presenti e futuri del socialismo possono permettersi il lusso — giacchè il Giornale d’Italia e pubblica 1’intervista al posto d’onore in prima pagina, con il titolo sensazionale – di acquistare per un soldo il documento che attesta la morte del socialismo; potranno magari metterlo in cornice per dimostrare ai loro dipendenti operai socialisti che il loro ideale di rivendicazione sociale è un sogno, che la fonte delle loro speranze un’illusione, che tutto ciò che per mezzo secolo ha formato la convinzione di centinaia di migliaia di militanti, ciò che ha nutrito la loro coscienza, alimentata la loro fierezza, guidato il loro pensiero, la loro azione nel presente, la loro speranza nell’avvenire, tutto ciò è stato un sogno. Che giubilo per i capitalisti, i preti, i poliziotti, per tutti i nemici della libertà del popolo! DE PROFUNDI? Siamo in periodo di sventura! Mai come ora il fato s’è accanito contro la carcassa incomoda del Socialismo! In alcuni paesi italiani si ritiene che un falso annunzio di morte riesca ad allungare la vita. Così sia. Ma i cappellani necrofori hanno cantato il De profundis e le prefiche piangono, poverine, piangono come vitelli lattanti! Datevi pace, buone genti! Questo pruno negli occhi, che si chiama socialismo, è vivo, non ha nessuna voglia di morire e vi accorgerete fra poco se ha la forza per farvi ballare un nuovo e più vorticoso fandango. Lasciategli compiere la sua missione storica, e poi, vedrete, s’acconcerà da sè a tirare beatamente le cuoia. Prima no. Vi dispiace, lo sappiamo, ma il socialismo, credetelo e persuadetecene, non è nato per farvi fare buon sangue! Ecco il primo cappellano necroforo. Pelame parecchio maculato per via di certe non limpide faccende banco-scontistiche, ispido, occhi fuori dell’orbita per certo primato scientifico, toltogli dagli iconoclasti novelli; segno caratteristico: fobite acutissima contro le agitazioni sindacali e contro tutto ciò che non è democratico. _______________ Dobbiamo …

IL NUOVO SIMBOLO DI SOCIALISMO XXI

Il rinnovato simbolo del Movimento ci sospinge ad affrontare con rinnovato coraggio  il compito di chiamare la società italiana  a prendere  atto delle attuali  vessazioni e ingiustizie patite dalle frange più deboli. Per tutti: AVANTI ! …………………………. Mattarella, la nostra è una Costituzione ‘antifascista’. “Si fonda su lotta Liberazione, matrice di libertà e democrazia” (ANSA) – BOLOGNA, 24 OTT – “La Carta reca, fortemente impressi, quattro caratteri. È una Costituzione ‘lavorista’, sin dal primo articolo. È una Costituzione ‘personalista’, con la persona, le formazioni sociali in cui si questa esplica, e i suoi diritti, come essenza dell’ordinamento. È una Costituzione ‘autonomista’, che affida alle autonomie locali, con il criterio della sussidiarietà, la responsabilità di dare risposte ai cittadini. È una Costituzione ‘antifascista’, che si fonda sulla lotta di Liberazione, matrice di libertà e democrazia”. Così Mattarella in un passaggio alla Biennale di Legacoop. Parole accolte da un lungo applauso. (ANSA). SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

“LA TEMPESTA PERFETTA”, SPAVENTA PALAGIANO

di Antonio Notarnicola – Direttore del periodico Notizie dal Territorio | Un’eccezionale nubifragio, con pioggia, vento di burrasca e grandine, si è abbattuto l’altro pomeriggio su Palagiano, tale da interessare tutta la zona occidentale ionica e buona parte dell’entroterra murgese, nel pomeriggio di ieri. Lo scenario che si è presentato agli occhi di chi si trovava per strada o ha avuto modo di “ammirare” lo spettacolo dalle finestre o dagli usci delle proprie abitazioni ha dell’incredibile, tale da riportare alla memoria scene già viste e drammaticamente vissute in passato. Viale Chiatona e arteria contigua, San Domenico, davano l’idea di fiumi in piena, alimentati dall’acqua che scendeva copiosa dalle condotte di raccolta delle abitazioni, mentre sembravano sul punto di esplodere, per la piena incontenibile, numerosi tombini. Stesso discorso per la trafficata via Piccinni, e strade traverse, come per il quartiere Bachelet che essendo edificato in una leggera depressione è il quartiere che desta maggiore preoccupazione, quindi da tenere costantemente sotto osservazione, in questi casi. Quasi tutte le strade sembravano fiumi in piena, cassonetti che galleggiavano indisturbati da sembrare dei canotti in mezzo al mare. La massa d’acqua scesa in meno di mezzora è stata davvero impressionante, mentre il rumore della grandine, con chicchi di dimensioni inusuali, metteva tutti in apprensione per i probabili, più che possibili, danni, soprattutto alle automobili. Automobili dentro cui molti sono rimasti bloccati, causa la scarsa visibilità, o hanno trovato riparo, in attesa che la furia degli elementi si attenuasse. Spezzati diversi alberi che hanno interrotto la circolazione stradale, molti di questi hanno interessato strade urbane ed extraurbane. Maggiormente la villa comunale, ridotta ormai a quattro alberi spelacchiati, si registra una ulteriore caduta di alberi di pino d’Aleppo. Non è tutto. La grandine mista a pioggia e vento violento, caduta in mezz’ora ha dato il colpo di grazia all’economia locale, in particolare a tante famiglie che traggono sostegno di vita dall’agricoltura. In questo triste scenario particolarmente danneggiati risultano: agrumeti, oliveti, vigneti, sericolture e orticolture. Un vero disastro, a dir poco. A tempesta passata, dunque, si possono contare le numerose ferite causate dal maltempo, che in poco tempo ha mandato a gambe levate tanta gente che in agricoltura spende e investe, e spera a fine campagna con l’aiuto del Padreterno, almeno di pareggiare i conti. Il giorno dopo la tempesta perfetta, ma solo per modo di dire perfetta, iniziano i tanti dubbi della gente: poiché non s’è mai vista tanta acqua per le strade, la concentrazione di piovosità non può spiegare tutto. Sicuramente c’è dell’altro. Il problema maggiore, in questi casi, riguarda la tenuta delle condotte di raccolta acqua, si tratterà del sistema di deflusso insufficiente, dove evidentemente è ostacolata la ricezione delle acque. Perciò, meglio tenere periodicamente puliti, a tempo favorevole, canali e reti di raccolta acque. E’ fuor di dubbio che il rischio, nel caso si dovessero ripetere eventi atmosferici di tale violenza, è assolutamente elevato ed occorre intervenire al più presto. Gli strumenti giuridici e tecnici non mancano di certo. Insomma, ore di smarrimento assoluto per tanta gente che ha visto allagate le vie principali e secondarie del paese, come fiumi in piena, sufficiente da riportare la memoria della gente indietro in un passato non tanto remoto. Provvedimenti, dunque, sembrano quanto mai necessari per evitare che tutto questo possa riaccadere. Il violento acquazzone, sceso per una buona mezzora, trequarti al max, è stato sufficiente a rendere invivibile Palagiano per diverse ore della giornata. Solo nella tarda serata, in alcuni casi l’indomani mattina, la situazione della circolazione stradale è stata ripristinata, grazie all’intervento del gruppo volontari Protezione Civile. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

NON DISTURBATE CHI COMANDA

Già dagli anni ’80 del secolo scorso, si avverte la crisi dei Partiti e della democrazia rappresentata. Si registrano manifestazioni di disaffezione dei cittadini da tutti i Partiti in Italia, in Europa e nel mondo. Si trasforma la società, la cultura, la tecnologia e cresce l’individualismo e il civismo, ovvero l’interesse verso un problema di interesse civico,  che erode i sentimenti di appartenenza alle Comunità che sostenevano le Istituzioni e che  ne controllavano il buon rendimento. Si sentiva spesso, negli incontri comunitari, il NOI ….Ma, nella società che  conta uno stato di benessere più generale e manifesta l’interesse per una questione,  avanza  l’IO.  Cresce l’individualismo. La nostra società, la nostra realtà vicina si orienta verso il comando di qualcuno. Ricordo che la città di Taranto, circa trentacinque anni fa, preferì ed elesse a Sindaco un cittadino che predicava,  un pò rozzamente, di possedere “la bacchetta magica” per risolvere i problemi della città e   che si opponeva ai Partiti tradizionali che sostenevano un Magistrato colto e sapiente di diritti e doveri. Il soggetto proveniente da una civiltà individualista passò per “il nuovo” e il soggetto della Società Civile che si confrontava con i Partiti, rappresentava il sistema da abbattere. Da allora, tutta la nostra formazione e cultura è orientata verso l’individualismo e ha perso interesse per il bene comune. L’individualismo trova  sostanza e forza nella società e mostra sensibilità e attenzione verso le esigenze particolari della comunità in cui vive. La stessa società favorisce la cultura individualista al punto che modifica tante leggi che  aiutano il singolo ad agire senza più controllo  alcuno. Oggi l’individuo che gestisce la cosa pubblica,  quindi un pubblico ufficiale che esercita indebitamente i suoi poteri,  non è più perseguibile dalla legge dello Stato. Persino i Partiti che,  del passato non hanno più nulla, almeno in Italia, tendono verso l’individualismo, verso il leader. Tutti i partiti del ventunesimo secolo sono strutture diverse,  rispetto a quelli del secolo passato e facilmente vanno a braccetto con il civismo, tanto da considerarlo funzionale alla loro logica individualista. Non mi ha meravigliato affatto, la richiesta di tredici Sindaci della provincia di Taranto,  che chiedono al PD provinciale e regionale di  “rendere servili e obbedienti”,  ovvero “responsabili”,   gli eletti iscritti al PD alla volontà dei Sindaci (individualisti e civici) per essere parte integrante delle loro maggioranze consiliari di area progressista. Il civismo oggi, a parere loro,  “rappresenterebbe il progresso della nostra società”. Mi ha stupito invece il silenzio dei Partiti sui tanti comportamenti  incivili dei civici. Avverto un senso di decadenza di socialità e la mancanza di reazione a comportamenti poco democratici dei leader.  Forse, a cominciare dalle persone che credono ancora nei Partiti , come luoghi di confronto e incontro su una decisione, dovrebbero  ritornare a ricostruire quel NOI che abbiamo cancellato dai nostri luoghi. La strada è in salita, forse anche oscura e difficile, ma vale la pena ricominciare a dire NOI ci siamo.    SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it