GRECIA: UN’APOCALISSE NELL’APOCALISSE

di Ivana Fabris La Grecia brucia e i morti accertati in questo momento, sono 74 ma si teme supereranno il centinaio. La gente è scappata verso il mare. Viene soccorsa solo dopo ore dai mezzi della Guardia Costiera perchè non sono sufficienti. I cadaveri sono ovunque, anche in mare. Bambini ripescati e nessuna ONG a soccorrerli. Nessuno della UE, a parte le ipocrite e squallide parole di circostanza di Juncker unite alle sue vergognose e colpevoli condoglianze, si preoccuperà di aiutare la Grecia. PIÙ NESSUNA UMANITÀ per la Grecia. Le immagini e le notizie spezzano il cuore. Si ha la consapevolezza che su questo popolo già annientato dalla ferocia della UE, si sta abbattendo una nuova tragedia che, oltre ai morti, nella disperazione seminerà altra disperazione tra chi, con l’incendio della propria casa, ha perso TUTTO. E non è difficile immaginare che uno Stato, ormai depredato e saccheggiato dalla canea barbarica in giacca e cravatta calata dal nord Europa, reso solo colonia dei ricchi paesi europei con le loro fameliche banche, oggi NON abbia mezzi a sufficienza per fronteggiare questo inferno sceso in terra. Quando tutto ciò che è pubblico soccombe progressivamente e inesorabilmente sotto ai colpi delle élite mondialiste finanziarie, a queste non importa minimamente di chi vive e chi muore. Per quattro sporchi denari svendono la vita delle persone alla privatizzazione selvaggia. Conta solo che i profitti continuino ad essere garantiti a lorsignori criminali, anche a costo di vite umane. Profondo dolore per i nostri fratelli greci. Piangiamo con loro la loro stessa disperazione. Ma non basta e non serve più. Se vogliamo davvero aiutarli, adesso serve fare immediatamente nostra la loro storia e obbligare chi in Italia continua a temere il ritorno della piena sovranità degli Stati nazionali e a piagnucolare ipocritamente di voler riformare l’Unione Europea, a guardare bene in faccia i morti e il massacro che questa perversa macchina da guerra che è la UE, sta generando ormai da anni.   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

NON SONO LE SOGLIE DI SBARRAMENTO LA RISPOSTA AL POPULISMO IN EUROPA

[avatar user=”Felice Besostri” size=”thumbnail” align=”left” link=”http://www.felicebesostri.it” target=”_blank” /] di Felice Besostri Lo scorso 4 luglio il Parlamento europeo ha approvato una proposta del Consiglio del 14 giugno, tesa a modificare le disposizioni comuni per l’elezione dell’Europarlamento stesso: un testo che mantiene all’articolo 3 comma 1 la possibilità per ogni Stato membro di introdurre o mantenere soglie d’accesso facoltative, fino al 5% nazionale. Non solo. Al comma 2 viene introdotta una soglia circoscrizionale minima del 2% e massima del 5% nei Paesi che prevedono circoscrizioni che eleggano più di 35 deputati a scrutinio di lista, anche nei casi in cui lo Stato costituisce una circoscrizione unica. Nelle premesse dell’atto si dice che bisogna adottare delle misure per aumentare la partecipazione dei cittadini, considerandola essenziale per la legittimazione dell’Ue. Si suggeriscono dunque una serie di misure come l’introduzione del voto anticipato, per corrispondenza o per internet ed anche di permettere il voto di cittadini residenti in Paesi terzi. Il processo di revisione della decisione 76/787/Ceca, Cee, Euratom del Consiglio del 20 settembre 1976, ossia della prima norma che prevedeva l’elezione diretta del Parlamento europeo, è iniziato nel 2015. Ma, come al solito, ha avuto un’improvvisa accelerazione, che viola la principale raccomandazione del “Codice di buona condotta elettorale” della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa, ossia che non si introducano modifiche sostanziali o importanti nelle legge elettorali se non almeno un anno prima delle elezioni. Una raccomandazione che non potrà essere osservata.  Con il voto favorevole del Parlamento europeo la procedura non è terminata, perché dovrà tornare in Consiglio per la presa d’atto della deliberazione del Parlamento europeo per poi essere sottoposta all’approvazione unanime degli Stati membri secondo le loro rispettive regole costituzionali. Con il Trattato di Lisbona, i Parlamenti nazionali possono intervenire nella fase ascendente delle normative europee. Sulla proposta del Consiglio si sono espressi negativamente Francia, Lussemburgo, Olanda, Svezia e Regno Unito. Non risulta che il Parlamento italiano se ne sia occupato a livello assembleare. Per essere sintetici al limite della brutalità: queste modifiche sono in contrasto con il Trattato di Lisbona e quindi non potrebbero essere approvate dal nostro Parlamento, per violazione dell’articolo 117 della Costituzione che prevede il rispetto degli obblighi internazionali. Il Parlamento europeo, infatti, rappresenta ora direttamente i cittadini della Ue (come prevede l’articolo 10 del Trattato sull’Unione europea, in seguito alla riforma operata dal Trattato di Lisbona del 2007) e non più i popoli degli Stati: quindi non sono legittime soglie d’accesso facoltative, nazionali e variabili. Un cittadino deve poter votare e candidarsi in ogni Paese europeo in base al principio che uno vale uno. Il punto è che l’Unione è in una grave crisi politica e pensa di uscirne impedendo la nascita di nuovi soggetti politici. Da un lato si impreca contro populismi e sovranismi e dall’altro si pensa ancora che il lavoro sporco lo debbano fare gli Stati nazionali. In Italia, la soglia d’accesso del 4% fu introdotta nel 2009, con la motivazione testuale dei relatori che si doveva impedire che entrassero nel Pe le forze escluse da quello nazionale nel 2008 e funzionò a meraviglia: furono esclusi dalla rappresentanza più di 3 milioni di voti validi. Se viene approvata la riforma europea, la Corte costituzionale il 27 ottobre non potrà decidere sulla soglia del 4% ritenuta incostituzionale dal Consiglio di Stato. Pubblicato anche su Left . . . . . . . Quando Attila invase l’Impero quasi tutte le città gli aprirono le proprie porte per cercare di evitare ritorsioni e limitare i danni … Solamente la nostra Aquileia si distinse opponendogli una strenua resistenza … Alla fine Attila ebbe comunque la meglio; mise a ferro e fuoco la città; l’incendio fu terribile e quasi totale … ALMENO I NOSTRI AVI SI FECERO ONORE (I CONTENZIOSI EUROPORCELLUM RESISTONO SOLAMENTE NEI DUE ATTUALI DISTRETTI DELLA VENETIA ET HISTRIA) Farò una ulteriore istanza di rinvio della mia udienza di precisazione delle conclusioni d’appello 25.09.2018 Avv. Luca Campanotto RIFORMA DECISIONE ELETTORALE EUROPEA COMPOSIZIONE RIFORMA DECISIONE ELETTORALE EUROPEA COMUNICATO RIFORMA DECISIONE ELETTORALE EUROPEA LEGGE ELETTORALE RIFORMA DECISIONE ELETTORALE EUROPEA SEGGI     SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

RAZZISMO COME ESPRESSIONE DI UNA PROFONDA CRISI ETICA

di Franco Astengo Il calcio come metafora della vita: un vecchio assioma tante volte adoperato e da molti considerato sempre valido. Come, del resto appare sempiterno lo sfruttamento delle vicende calcistiche da parte della politica e dei regimi. Questa volta l’esito di una partita di calcio viene assunta anche come pietra di  paragone dell’espressione di un sentimento come quello razzista. Un sentimento razzista che rappresenta davvero l’espressione profonda della crisi etica che stiamo tragicamente vivendo senza che la nostra società riesca a esprimere ragionevoli anticorpi sul piano culturale. Dimenticate tutte le ragioni della storia al riguardo delle idee di uguaglianza proclamate proprio dalla Rivoluzione Francese. Cacciate in un canto tutte le idee che hanno contraddistinto comunque una lunga stagione della nostra convivenza sociale, nell’Italia di oggi emergono i segni di un tragico imbarbarimento che, quando si leggono notizie come quella sotto riportata, ci fanno sentire estranei a questa società percorsa da quelle pulsioni primordiali che appaiono avanzare nella vita di tutti i giorni. Per quanto riguarda l’Italia da ricordare che tutto ciò si verifica a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali. Da aggiungere, infine: non ci sono ragioni economiche di sorta, nessuna “guerra tra i poveri” solo odio espresso allo stato puro. Si tratta infatti dell’ennesima espressione di quello che abbiamo definito “arretramento storico” Ecco di seguito che cosa si legge in queste ore: Razzisti scatenati sui social: “Non ha vinto la Francia, ha vinto l’Africa” (afp) Messaggi contro i nazionali francesi, molti di colore e originari di molti paesi africani. I social italiani sono invasi dai commenti contro la Francia campione del mondo. No, non c’entra il rancore contro i cugini d’Oltralpe, qui c’entra il razzismo. Da Facebook a Twitter, fino a Instagram (dove solitamente l’odio razziale non si esprime così palesemente) nei primi minuti dopo la fine della finale di Mosca il commento è uno: “Ha vinto l’Africa, mica la Francia”. Molti i giocatori francesi di colore o naturalizzati, tipici di una cultura francese (anche figlia del colonialismo, certo) che nello sport e nel calcio ha espresso l’integrazione al suo più alto livello. Il calcio tocca così la politica e vi si fonde, risuona nel razzismo dilagante dei giorni della salviniana lotta ai migranti e alla presunta invasione dall’Africa. Sono neri quindi non possono essere francesi è come ribadire che chi è nato in Africa o ha origini africane non può e non potrà essere mai italiano. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

CORBYN E UNA BREXIT A SINISTRA MINA VAGANTE PER L’UE

di Carlo Patrignani L’ipotesi di una Brexit progressista, ossia di una uscita a sinistra dalle politiche di austerità dell’Ue, ispirata al programma di riforma strutturale del capitalismo finanziario del leader laburista Jeremy Corbyn, tiene in apprensione l’establishment di Bruxelles: il timore è dover far i conti, anche a breve per le crescenti difficoltà della Premier Teresa May, con una maggioranza di governo non più nelle mani dei conservatori, i Tories. Si tratta per ora di segnali ma molto significativi, ricavati dall’attivismo di Jeremy Corbyn, probabile neo Premier a Downing Street nel caso di elezioni anticipate, che in Olanda ha lanciato un chiaro messaggio: se i partiti socialisti e socialdemocratici europei non rifiutano le politiche di austerità e il neoliberismo saranno rifiutati dagli elettori. E’ quel che è già successo in molti paesi europei, compresa l’Italia. Così ha titolato giorni fa The Indipendent: Corbyn tells European social democrats: Reject austerity and neoliberalism or voters will reject you, in un lungo reportage – trascurato dai nostri media – sull’incontro avuto dal leader laburista con i laburisti d’Olanda. L’ampio intervento di Corbyn, a un convegno del Partito laburista olandese, ha messo in chiaro, da una parte, che l’immigrazione non è di per se il problema principale: è più un’arma di distrazione di massa che una questione reale, dato che non c’è alcuna invasione e dall’altra la persistenza di un deficit strutturale della cultura politica – persino working class è sparita, come se i lavoratori fossero inesistenti – della sinistra in Europa che ha favorito la diffusione dei populismi di destra e ha finito per rafforzare le elite di Bruxelles. E’ tempo di cambiare in Europa – è stato l’incipit di Corbyn – Ma i partiti socialisti europei porteranno questo cambiamento solo se c’è un chiaro rifiuto di un modello economico e sociale che mette gli operai l’uno contro l’altro, che vende la nostra ricchezza (i cosiddetti beni comuni) collettiva a prezzi stracciati e dà un immeritato sussidio ai banchieri e ai capi delle corporazioni. Se non guidiamo questo cambiamento, altri lo faranno sicuramente. Il sistema fallito ha fornito terreno fertile per la crescita della politica xenofoba e del capro  espiatorio: se non offriamo una alternativa chiara e radicale e una speranza per un futuro migliore e più prospero, la politica dell’odio e della divisione continuerà ad avanzare nel nostro continente. Quindi, rivolto ai partiti socialisti e socialdemocratici europei, ha aggiunto rifiutate l’austerità o vi troverete ad affrontare il rifiuto dei votanti. Se i nostri partiti sembrano solo un’altra parte dell’establishment, che sostiene un sistema economico fallito, disegnato per le élite ricche del mondo economico, saranno rifiutati. E i falsi populisti e chi sfrutta la questione dei migranti (la destra) riempiranno tale vuoto. La preoccupazione – derivata dall’attivismo di Corbyn – che aleggia nelle alte sfere, le elite, dell’Ue è quella di dover far a breve i conti con il progetto culturale e politico del leader del Labour Party che si basa sull’analisi e la critica del capitalismo – tema lasciato cadere dalle sinistre europee dopo il crollo del Muro di Berlino – rimettendo al centro le nazionalizzazioni dei taluni servizi pubblici universali: sanità, trasporti, istruzione, casa; l’occupazione e il lavoro; la tutela dei beni comuni; la qualità della vita e la libera circolazione non solo delle merci ma anche e soprattutto delle persone. E questa preoccupazione è alimentata da una campagna di mobilitazione perchè non si realizzi la Brexit della May che permetterà ai Tories – sostiene il tank tank Another Europe Is Possible – di liberalizzare ulteriormente l’economia, di ridurre i diritti dei lavoratori e le protezioni ambientali, di punire i migranti per i fallimenti delle élite, ma, appunto, di promuovere A Brexit progressive, una Brexit di marca progressista, sostenuta pure da Momentum, il movimento giovanile presente nel Labour, e ispirata ovviamente da Corbyn. I laburisti di Corbyn hanno mobilitato milioni di persone, offrendo speranza per un governo per molti non pochi, for the many, not the few – è la campagna di Another Europe Is Possible – E’ nell’interesse di un futuro governo laburista fermare i Tories e mantenere la Gran Bretagna nell’Ue. Per realizzare il suo programma del Socialismo del XXI° secolo e per dar man forte alle sinistre europee. Fonte: alganews.it SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

RASSEGNA SETTIMANALE DEI CONCORSI PUBBLICI

Gli ultimi bandi pubblicati dagli Enti Locali e dalle Pubbliche Amministrazioni sulla Gazzetta Ufficiale. Gazzetta Ufficiale 4° Serie Speciale – Concorsi ed Esami n.52 del 3.7.2018 e n.53 del 6.7.2018  ENTI LOCALI COMUNE DI CANDELO CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore amministrativo, categoria C1, a tempo pieno ed indeterminato. (18E06389) COMUNE DI GARGNANO CONCORSO (scad. 23 luglio 2018) Concorso pubblico, per esami, per la copertura, di un posto di istruttore tecnico, categoria C, a tempo pieno ed indeterminato, presso l’area lavori pubblici e tecnico-manutentiva, riservato prioritariamente ad un volontario delle Forze armate. (18E06279) COMUNE DI GENOVA CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per esami, per la copertura di diciannove posti di istruttore servizi amministrativi, esperti contabili, categoria C, a tempo pieno ed indeterminato, da destinare a varie strutture dell’ente. (18E06364) COMUNE DI GODIASCO SALICE TERME CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per esami, per la copertura di un posto di operaio specializzato autista macchine operatrici, categoria B3, full time e a tempo indeterminato. (18E06335) COMUNE DI GROTTAMMARE CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Procedura di selezione per la formazione di una graduatoria, per titoli e colloquio, per la copertura di quattro posti di agente di polizia locale, categoria C, a tempo pieno e parziale e determinato. (18E06366) COMUNE DI JESOLO CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per esami, per la copertura di un posto di istruttore amministrativo contabile, categoria C, a tempo indeterminato. (18E06363) COMUNE DI LAURIA CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Procedura di selezione, per esami, per la copertura di un posto di istruttore direttivo amministrativo/contabile, categoria D, a tempo indeterminato e part-time 50%, per il settore sviluppo economico/attivita’ produttive. (18E06314) COMUNE DI LAURIA CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Selezione pubblica, per esami, per la copertura, a tempo indeterminato e part-time 50%, di un posto di istruttore direttivo tecnico, categoria D, per il settore lavori pubblici. (18E06341) COMUNE DI MONTE URANO CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Selezione pubblica, per titoli ed esami, per la formazione di una graduatoria per la copertura di un posto di istruttore tecnico, categoria C1, nel servizio lavori pubblici, a tempo pieno ed indeterminato. (18E06380) COMUNE DI MOSCIANO SANT’ANGELO CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore contabile, a tempo indeterminato parziale 66,67% – ventiquattro ore settimanali, categoria D. (18E06379) COMUNE DI MUROS CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Procedura di selezione, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto di istruttore tecnico geometra, categoria C, a tempo indeterminato e pieno. (18E06412) COMUNE DI ONIFERI CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di operaio specializzato, categoria B, a tempo pieno ed indeterminato. (18E06336) COMUNE DI OSIMO CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Procedura di selezione, per titoli ed esami, per la copertura di tre posti di agente di polizia locale, categoria C, a tempo indeterminato e part-time ventiquattro ore, con la riserva di un posto ai militari volontari congedati senza demerito. (18E06315) COMUNE DI PETILIA POLICASTRO CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Rettifica, integrazione e riapertura dei termini del concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di ingegnere civile, categoria D1, a tempo indeterminato e parziale diciotto ore settimanali. (18E06282) COMUNE DI PIOMBINO CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore direttivo coordinatore pedagogico, categoria D, per il settore servizi alle persone, a tempo pieno ed indeterminato. (18E06397) COMUNE DI PORTICI CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Selezione pubblica, per esami, per la copertura di tre posti di assistente sociale, categoria D1, a tempo determinato full-time. (18E06340) COMUNE DI RAPALLO CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Avviso di indagine esplorativa al fine di verificare l’interesse ad effettuare un periodo di comando di sei mesi, eventualmente prorogabili, per la copertura di un posto di istruttore informatico, categoria C, presso la Ripartizione 4ª Ufficio sistemi informativi. (18E06286) COMUNE DI RICCIONE CONCORSO (scad. 18 luglio 2018) Procedura di selezione, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto di istruttore direttivo amministrativo finanziario, categoria D, a tempo determinato e pieno, di alta specializzazione. (18E06280) COMUNE DI SAN CIPRIANO D’AVERSA CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore direttivo contabile, categoria D, a tempo pieno ed indeterminato. (18E06332) COMUNE DI SANT’ANTIMO CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore contabile, categoria C, a tempo pieno ed indeterminato, riservato alle categorie protette ex articolo 1, legge n. 68/1999. (18E06337) COMUNE DI SANT’ANTIMO CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore amministrativo, categoria C, a tempo pieno ed indeterminato, riservato alle categorie protette, articolo 18 della legge n. 68/1999. (18E06411) COMUNE DI SEGRATE CONCORSO Concorso pubblico, per esami, per la copertura di un posto di istruttore direttivo informatico, categoria D, a tempo pieno ed indeterminato. (18E06388) COMUNE DI SPADOLA CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore direttivo area finanziaria, categoria D, a tempo indeterminato e part-time diciotto ore settimanali. (18E06316) COMUNE DI SPADOLA CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore da assegnare all’area finanziaria servizio tributi, categoria C, a tempo indeterminato e part-time diciotto ore settimanali. (18E06317) COMUNE DI SPADOLA CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di collaboratore amministrativo, autista scuolabus e messo notificatore, categoria B, a tempo indeterminato e part-time diciotto ore settimanali. (18E06414) COMUNITA’ MONTANA VALTELLINA DI MORBEGNO CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di due posti di istruttore amministrativo-contabile, categoria C, addetto al settore amministrativo-finanziario, con riserva di un posto per il personale interno, a tempo pieno ed indeterminato. (18E06382) NUOVO CIRCONDARIO IMOLESE CONCORSO (scad. 2 agosto 2018) Procedura di selezione per la copertura di un posto …

LA MIA IDEA DI SOCIALISMO 3.4

di Dario Allamano IL PARTITO SOCIALISTA EUROPEO TRANSNAZIONALE L’Europa che oggi viviamo è il risultato di tanti trattati che nella seconda metà del XX secolo si sono susseguiti e che hanno trasformato un grande Mercato Comune in una Confederazione di Stati. La tabella sotto riportata segna bene tutti i passaggi che hanno portato a questo esito. Se ci si sofferma sulla parte più propriamente politico-istituzionale si può vedere con chiarezza i passaggi che hanno portato allo stato attuale, tre sono i trattati fondamentali, quello di Roma del 1957, quello di Maastricht del 1992 e quello di Lisbona del 2007. Il primo, Roma, disegna la Comunità ECONOMICA Europea, sostanzialmente un mercato comune tra sei Stati, il secondo Maastricht tenta di mettere in piedi una forma più propriamente politico istituzionale, tant’è che scompare il termine “Economica” e resta la denominazione Comunità Europea, il terzo, Lisbona, è in realtà un passo indietro, viene adottato nel 2007, nel tentativo di ammorbidire gli sconquassi generati dai referendum del 2005 che in Francia ed in Olanda respinsero la Costituzione Giscard d’Estaing-Amato. La struttura dell’Europa resta però quella di una Confederazione di Stati, che si regge su trattati intergovernativi, con una struttura centrale sostanzialmente burocratico-amministrativa. Il Parlamento acquisisce maggior potere, ma in realtà il potere vero resta in mano alla burocrazia della Commissione Europea ed al CONSIGLIO  dei capi di Stato e di Governo. Il punto debole della costruzione europea sta appunto nel Consiglio, istituzione in cui è esistito sino a poco fa il diritto di veto, per cui tutte le deliberazioni o erano approvate all’unanimità o decadevano. Il blocco nel funzionamento dell’Unione Europea nasce per l’appunto da questa struttura, la nascita del Gruppo di Visegrad (tra 4 paesi dell’est, Ungheria, Rep. Ceca, Slovacchia e Polonia) ha reso l’UE di fatto impotente. La scelta recente di procedere anche con maggioranze variabili (eliminando il diritto di veto) ha leggermente migliorato la situazione ma non ha risolto il problema, che sta da tutt’altra parte. La nascita dell’euro prima e l’ingresso di molti paesi dell’est europeo hanno sostanzialmente disegnato un’Europa a più livelli, dove è sempre più difficile capire dove stanno le responsabilità delle decisioni (o non decisioni) e qualsiasi istituzione in cui le responsabilità non sono chiare è destinata ad andare in crisi. In questi anni la Commissione e la BCE hanno supplito al deficit politico dell’Unione Europea, ma le burocrazie e le tecnocrazie non possono sostituirsi a lungo alle istituzioni democratiche nell’assumere decisioni “politiche”. Oggi l’Europa è formata da 27 Stati di cui 19 con l’euro. Questo è il primo discrimine, o entro poco tempo alle spalle dell’euro si forma un vero Stato federale in grado di governare anche le politiche monetarie o l’implosione è nei fatti. Occorre prendere atto che c’è un primo livello a cui deve corrispondere una Istituzione statale, è necessario costituire la Federazione dei paesi dell’Euro con il suo Parlamento. E su questa scelta modellare tutte le altre istituzioni,  a partire dal Consiglio che può diventare, com’è in America il Senato, l’Istituzione che rappresenta gli Stati federati. Le decisioni Politiche vanno assunte da queste due Istituzioni, la Commissione deve diventare l’esecutivo, il governo, dell’Unione Europea. Il resto dell’Europa che non ha ancora adottato l’Euro, o che non intende adottarlo, deve far parte di un Mercato Comune, con un mercato interno di mezzo miliardo di cittadini, e con la possibilità di tutti gli Stati di poter entrare nell’Eurogruppo senza grandi trafile burocratiche, se non di compatibilità economiche (per evitare i dumping che oggi esistono) e di compatibilità democratiche (per evitare l’ingresso di autocrazie e democrature modello Orban). Sarebbero due operazioni che consentirebbero all’Europa di poter dialogare da pari con gli altri grandi Stati ed altri grandi mercati interni (USA, Cina, India, SudAmerica ecc), ma soprattutto consentirebbe all’Europa di rafforzare il suo modello socio-economico, l’economia sociale di mercato, superando una volta per sempre la sua subalternità al modello anglo-americano del liberismo finanziario, al fine di diventare esempio per quella parte del mondo che vuole contemperare crescita ed eguaglianza. In sintesi l’Europa può diventare, se lo vuole, una grande potenza economica ed un gigante politico, serve solo coraggio ed una grande visione del futuro. Dentro questa ipotesi si cala perfettamente uno strumento politico che come Gruppo di Volpedo proponemmo 10 anni fa, il Partito del Socialismo Democratico Sovranazionale, un unico grande PSDE che opera in tutti i paesi europei, superando una volta per tutte la Confederazione di tanti, piccoli ed ormai quasi inutili, partiti socialisti nazionali.     SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

LA MIA IDEA DI SOCIALISMO 3.2

di Dario Allamano Migranti e socialismo Sono fiero di essere socialista, soprattutto oggi, e ne sono orgoglioso perché ieri Pedro Sanchez ha rotto una narrazione fasulla, quella che i paesi europei lasciano sola l’Italia nel contrasto all’immigrazione selvaggia. La Spagna ha dato una lezione di coraggio, e l’ha fatto perché oggi c’è al Governo i socialisti dello PSOE, ha fatto quanto dovevano fare gli altri Governi europei, dimostrare cos’è la solidarietà umana. A settant’anni e più dal trattato di Roma che dette vita al primo embrione di Unità Europea ci troviamo di fronte ad un’evidente impasse del processo di unificazione degli Stati Europei, e viviamo, proprio in questi giorni, dentro ad un paradosso politico gigantesco: coloro che in Italia hanno lasciato trasparire il loro profondo anti-europeismo, il loro becero nazionalismo, di fronte al dramma dei migranti piagnucolano sulla cattiveria di quell’Europa da loro vilipesa, e che secondo loro non li aiuta abbastanza. L’evidente contraddizione, tra la loro narrazione sulla necessità di tornare alle piccole patrie per difendersi il moloch burocratico europeo e la richiesta di aiuto all’Unione Europea, non la notano neppure, la loro propaganda prescinde da queste sottigliezza lessicali. La questione migranti è però una questione che non può e non deve essere ridotta a pura propaganda per qualche voto in più. Nell’agosto 2017, allorchè il Ministro dell’Interno di allora iniziò la sua campagna per la regolamentazione degli ingressi di migranti in Italia, scrissi un post su Facebook: “io sto con Minniti”, continuo a pensarla esattamente come allora. La questione migranti va vista in tutte le sue sfaccettature, in cui il viaggio dalla Libia (o Tunisia) all’Italia è solo l’ultimo passaggio. Sono dei poveracci che vengono da vere (non metaforiche) traversate dei deserti, e lo fanno non perché sperano in una pacchia (come dice Salvini), ma perché provano a dare uno sbocco alle loro vite di schiavi del neo-colonialismo che sta affamando il continente più ricco del Mondo: l’Africa. Il colonialismo che una volta era di Stato (Gran Bretagna, Belgio ecc.) oggi è un colonialismo peggiore, è lasciato in mano ad un capitalismo di rapina che sfrutta le risorse africane per arricchire i proprii soci, senza alcun rispetto di chi vive in quegli Stati (Libia, Nigeria, Costa d’Avorio, Corno d’Africa ecc). E dentro questo neo-colonialismo ci sono anche aziende italiane, l’ENI in primis. A detta di un compagno socialista di Biella, che a lungo ha lavorato in Africa nei cantieri delle multinazionali, l’unico Stato in cui i diritti dei lavoratori sono dignitosamente rispettati è la Namibia. Questo è l’ambiente da cui fuggono i migranti, e, purtroppo per loro, il Paese europeo più vicino è l’Italia, non è colpa loro se siamo un lungo molo proteso nel Mediterraneo. In quest’ultimo semestre in Italia sono sbarcati circa 14 mila disperati, l’80% in meno dei primi sei mesi del 2017, e francamente sono numeri distanti anni luce da quelli di inizio anni novanta quando dall’Albania sbarcarono a Brindisi 27 mila persone in un paio di giorni. Il problema migranti sta facendo però traballare in modo grave le Istituzioni europee, la gestione dei flussi migratori non coordinata tra tutti gli Stati Europei genera un’onda di panico, non giustificata dai numeri sopra riportati, e soprattutto consente agli spacciatori di paura di creare nell’immaginario collettivo l’idea che i poveri dell’Africa sono il vero nemico che attenta alle sicurezze ed al benessere dei poveri italiani. E’ del tutto vero che esistono, come dice la propaganda di questo Governo, i trafficanti di persone, ma è altrettanto vero che esistono in Italia organizzazioni ed imprenditori ai quali quel traffico fa comodo. L’uccisione di Sumayla Sacko la scorsa settimana è il segnale più recente che le varie mafie ed i neo-caporali vogliono continuare a sfruttare mano d’opera a basso costo, e non solo nel sud Italia. Purtroppo a SanFerdinando, a parlare con i migranti-schiavi della piana di Rosarno, non sono andati gli sbruffoni che bloccano le navi nel Mediterraneo. Presidente del Consiglio, Ministro degli Interni e Ministro del Lavoro, che dovrebbero dare delle risposte concrete ad un problema vero, lo sfruttamento della mano d’opera, non si sono visti. La loro paura non sono i migranti, ma proprio gli sfruttatori della piana di Rosarno, meglio stare al coperto nelle stanze dei bottoni a Roma. Solo il Presidente della Camera ha avuto coraggio di andare. Ma sul piano politico è in corso un’operazione più subdola,  si devia l’attenzione dei più cittadini più deboli ed esposti ai venti della crisi, da una critica dura e necessaria sui guasti creati dal liberismo sfrenato e dai limiti di una costruzione europea debole e incapace di decidere. Quella che è in corso è una campagna mediatica molto pericolosa, che l’Europa ha già vissuto nel secolo passato, una profonda spaccatura tra gli Stati Nazionali con dei rischi sempre più evidenti di una definitiva rottura di quel patto, firmato a Roma settant’anni fa. Ma quella dell’Europa è un’altra questione che approfondirò in un prossimo post.   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

QUANDO L’EUROPA DIMEZZO’ I DEBITI DI GUERRA ALLA GERMANIA

(Un pó di storia) L’ex ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer nel suo libro, appena pubblicato scrive: “è «sorprendente» che la Germania abbia dimenticato la storica Conferenza di Londra del 1953, quando l’Europa le cancellò buona parte dei debiti di guerra. «Senza quel regalo – scrive l’ex ministro tedesco nel suo libro – non avremmo riconquistato la credibilità e l’accesso ai mercati. La Germania non si sarebbe ripresa e non avremmo avuto il miracolo economico». La cura di austerità imposta dalla coppia Merkel-Schaeuble, secondo l’ex ministro tedesco, è stata «devastante» perché ha imposto ai Paesi del Sud Europa «una deflazione dei salari e dei prezzi» impossibile da superare con il peso del rigore; «alla trappola della spirale dei debiti», che condanna questi Paesi a non uscire dalla crisi con il pretesto del risanamento dei conti. Fischer, in definitiva, accusa la Germania della signora Merkel e della sua grande coalizione di «euroegoismo» e di avere la memoria troppo corta. «Se la Bce non avesse seguito le decisioni di Draghi ma le obiezioni dei tedeschi a quest’ora l’euro non esisterebbe più. Il più grande pericolo per l’Europa – conclude il politico tedesco -attualmente è la Germania». Ma cosa si decise alla Conferenza di Londra del 1953? La prima della classe Germania è andata in default due volte durante il Novecento (nel 1923 e, di fatto, nel secondo dopoguerra). In quella conferenza internazionale le sono stati condonati i debiti di due guerre mondiali per darle la possibilità di ripartire. Tra i Paesi che decisero allora di non esigere il conto c’era l’ITALIA di De Gasperi, padre fondatore dell’Europa, e anche la povera e malandata GRECIA, che pure subì enormi danni durante la seconda guerra mondiale da parte delle truppe tedeschi alle sue infrastrutture stradali, portuali e ai suoi impianti produttivi. L’ammontare del debito di guerra tedesco dopo il 1945 aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora). Una cifra colossale che era pari al 100% del Pil tedesco. La Germania non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre. Guerre da essa stessa provocate. Il 24 agosto 1953 ventuno Paesi (Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia), con un trattato firmato a Londra, le consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni. L’altro 50% avrebbe dovuto essere rimborsato dopo l’eventuale riunificazione delle due Germanie. Ma nel 1990 l’allora cancelliere Helmut Kohl si oppose alla rinegoziazione dell’accordo che avrebbe procurato un terzo default alla Germania. Anche questa volta ITALIA e GRECIA acconsentirono di non esigere il dovuto. Nell’ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato del 1953 con il pagamento dell’ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro. Senza l’accordo di Londra, la Germania avrebbe dovuto rimborsare debiti per altri 50 anni. Tratto da un articolo di Riccardo Barlaam per il Sole 24ore. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

RASSEGNA SETTIMANALE DEI CONCORSI PUBBLICI

Gazzetta Ufficiale 4° Serie Speciale – Concorsi ed Esami n.39 del 18.5.2018 e n.38 del 15.5.2018:   ENTI LOCALI COMUNE DELL’AQUILA CONCORSO (scad. 6 giugno 2018) Selezione pubblica per la copertura di tre incarichi, a tempo determinato, di dirigente di settore tecnico. (18E04567) COMUNE DI AREZZO CONCORSO (scad. 18 giugno 2018) Concorso pubblico, per esami, per la copertura, di quattro posti di personale docente, categoria C, di cui due di insegnante e due di educatore, a tempo pieno ed indeterminato, con riserva per i militari delle Forze armate. (18E04513) COMUNE DI BUCCINASCO CONCORSO (scad. 31 maggio 2018) Concorso pubblico, per soli esami, per la copertura a tempo parziale diciotto ore settimanali e determinato, di due collaboratori ausiliari del traffico, categoria B, ambito vigilanza. (18E04505) COMUNE DI FOSSATO SERRALTA CONCORSO (scad. 2 giugno 2018) Selezione pubblica, per curriculum e colloquio, tramite procedura comparativa non concorsuale, all’assunzione a tempo determinato e parziale di un funzionario tecnico – categoria D1, responsabile dell’area tecnico manutentiva. (18E04614) COMUNE DI LUZZARA CONCORSO (scad. 17 giugno 2018) Modifica e riapertura dei termini del concorso pubblico, per esami, per la copertura di un posto di istruttore direttivo tecnico, categoria D, a tempo indeterminato e pieno, servizio uso e assetto del territorio, con riserva alle Forze armate. (18E04512) COMUNE DI PARMA CONCORSO (scad. 12 giugno 2018) Selezione pubblica, per titoli ed esami, per la copertura a tempo determinato, di un posto di istruttore direttivo tecnico, categoria D1, Progetto Ruggedised, con riserva a favore delle Forze armate, ai sensi del decreto legislativo n. 66/2010. (18E04540) COMUNE DI PIEDIMONTE MATESE CONCORSO Concorso pubblico, per titoli e colloquio, per la copertura di nove posti di assistente sociale, a tempo determinato part-time per un anno, prorogabile di un altro anno, categoria D1. (18E04615) COMUNE DI RAVENNA CONCORSO (scad. 17 giugno 2018) Selezione pubblica, per titoli ed esami, per la copertura di insegnanti di scuola materna e insegnanti di asilo nido, a tempo determinato, categoria C, con riserva di posti, a scorrimento di graduatoria, a favore dei volontari delle Forze armate. (18E04506) COMUNE DI SANT’ANGELO IN VADO CONCORSO (scad. 18 giugno 2018) Concorso pubblico, per esami, per l’assunzione, a tempo indeterminato e parziale trenta ore settimanali, di un istruttore tecnico direttivo, categoria D/1. (18E04543) COMUNE DI SOVIZZO CONCORSO (scad. 17 giugno 2018) Concorso pubblico, per esami, per la copertura di un posto di istruttore direttivo, categoria D, a tempo indeterminato e parziale 80%, presso l’area demografica. (18E04616) COMUNE DI SPRESIANO CONCORSO (scad. 11 giugno 2018) Concorso pubblico, per soli esami, per la copertura, a tempo pieno ed indeterminato, di un posto di istruttore tecnico, categoria C. (18E04552) COMUNE DI SPRESIANO CONCORSO (scad. 11 giugno 2018) Concorso pubblico, per soli esami, per la copertura, a tempo pieno ed indeterminato, di un posto di istruttore amministrativo-contabile, categoria C. (18E04553) COMUNE DI STRIANO CONCORSO Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura, a tempo indeterminato e pieno, di due posti di agente di polizia locale, istruttore di vigilanza, categoria C, di cui un posto riservato ai militari volontari ex decreto legislativo 66/2010, articoli 678 e 1014. (18E04545) COMUNE DI TREMEZZINA CONCORSO (scad. 17 giugno 2018) Concorso pubblico, per soli esami, per la copertura di un posto, a tempo pieno ed indeterminato, di istruttore amministrativo, categoria C, riservato esclusivamente ai soggetti disabili ai sensi dell’articolo 1, comma 1, della legge 12 marzo 1999, n. 68. (18E04551) REGIONE UMBRIA CONCORSO (scad. 17 giugno 2018) Conferimento di un incarico dirigenziale, a tempo determinato, per l’incarico di responsabile dell’unita’ organizzativa temporanea «Ricostruzione post-sisma ed emergenze», presso la Direzione regionale Governo del territorio e paesaggio, protezione civile, infrastrutture e mobilita’. (18E04570) UNIONE DEI COMUNI DELL’APPENNINO BOLOGNESE DI VERGATO CONCORSO (scad. 17 giugno 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di bibliotecario, categoria D. (18E04542) UNIONE MONTANA MAROSTICENSE CONCORSO (scad. 1 giugno 2018) Concorso pubblico, per soli esami, per la copertura, a tempo indeterminato e pieno, di un posto di istruttore direttivo informatico/amministrativo, categoria D1. (18E04507) UNIONE DELLE TERRE D’ARGINE DI CARPI CONCORSO (scad. 17 giugno 2018) Concorso pubblico, per esami, per la copertura di un posto di istruttore, categoria C, a tempo indeterminato, part-time ventiquattro/trentasei ore, riservato esclusivamente ai soggetti disabili di cui all’articolo 1, comma 1, della legge 12 marzo 1999, n. 68, da assegnare come prima destinazione presso il settore segreteria generale e relazioni esterne del Comune di Campogalliano. (18E04548) UNIONE DELLE TERRE D’ARGINE DI CARPI CONCORSO (scad. 17 giugno 2018) Concorso pubblico, per esami, per la formazione di una graduatoria, valida per l’anno scolastico 2018/2019, per assunzioni a tempo determinato di insegnanti scuola d’infanzia, categoria C, a tempo pieno o parziale. (18E04549) UNIONE DELLE TERRE D’ARGINE DI CARPI CONCORSO (scad. 17 giugno 2018) Concorso pubblico, per esami, per la formazione di una graduatoria, valida per l’anno scolastico 2018/2019, per assunzioni, a tempo determinato di educatori d’infanzia, categoria C, a tempo pieno o parziale. (18E04550) COMUNITA’ MONTANA «VALLE DEL LIRI» – ARCE CONCORSO (scad. 17 giugno 2018) Concorso pubblico, per esami, per la copertura di due posti di istruttore direttivo amministrativo, categoria D, a tempo parziale diciotto/ventiquattro ore settimanali. (18E04541) CITTA’ METROPOLITANA DI BOLOGNA CONCORSO (scad. 14 giugno 2018) Concorso pubblico, per soli esami, per la copertura di tre posti di istruttore – amministrativo contabile, categoria C1, a tempo indeterminato e pieno, riservato interamente alle categorie protette di cui alla legge n. 68/1999, ed in subordine un posto riservato ai volontari in ferma breve e ferma prefissata delle Forze armate. (18E04486) COMUNE DI AMALFI CONCORSO (scad. 14 giugno 2018) Concorso pubblico per la copertura di un posto di istruttore amministrativo, categoria C, a tempo indeterminato e part-time al 50%. (18E04487) COMUNE DI ARZIGNANO CONCORSO (scad. 14 giugno 2018) Corso-concorso pubblico, per esami, per la copertura a tempo indeterminato e pieno, di un posto di agente di polizia locale, categoria C. (18E04483) COMUNE DI BOFFALORA SOPRA TICINO CONCORSO (scad. 14 giugno 2018) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di un educatore asilo nido, istruttore amministrativo, categoria C1, servizi alla persona. (18E04423) COMUNE DI CASALPUSTERLENGO CONCORSO (scad. 14 giugno 2018) Concorso pubblico, per soli esami, per l’assunzione a tempo pieno e …

QUALE EUROPA 2019?

[avatar user=”Felice Besostri” size=”thumbnail” align=”left” link=”http://www.felicebesostri.it/” /] di Felice Besostri Quale Europa 2019?   Vorwärts- Parte prima Nel  giugno 1989 contestualmente all’elezione degli 81 parlamentari europei spettanti all’Italia, 37 560 404 votanti, l’ 80,68%, parteciparono ad un referendum consultivo e di indirizzo sul futuro dell’unità  europea, indetto con la legge cost. 3 aprile 1989, n. 2. Il testo del quesito era particolarmente impegnativo: “Ritenete voi che si debba procedere alla trasformazione delle Comunità europee in una effettiva Unione, dotata di un Governo responsabile di fronte al Parlamento, affidando allo stesso Parlamento europeo il mandato di redigere un progetto di Costituzione europea da sottoporre direttamente alla ratifica degli organi competenti degli Stati membri della Comunità?”. Il risultato fu inequivoco 29. 158. 656 sì pari all’88,03% dei voti validi, 33. 122. 742. Se questo referendum dovesse essere ripetuto nel 2019, trent’anni dopo, c’è da dubitare che i risultati sarebbero analoghi, anche in termini di partecipazione Nel 2009 i votanti sono stati 32. 749. 004, pari al 65,05%, ma grazie all’accordo PD FI, che introdussero una soglia del 4%, ben  3.980. 535  voti validi per liste  totalizzanti il 13,99 % non ebbero rappresentanza, mentre la Südtiroler Volkspartei con il suo 0,47% elesse un rappresentante.  Nelle elezioni 2014 i votanti sono stati 28. 991. 258, pari al 57,22%, quasi 8 punti percentuali in meno. Grazie al successo di Altra Europa con Tsipras, 3 seggi  e 1.108.457 voti (4,04%), sono state ridotte le esclusioni dalla rappresentanza a 1.635.930 elettori e al 5,96% dei voti validi. Il calo di partecipazione alle europee è generalizzato e costante in Europa, nel 2009 votò il 42,94%  e nel 2014  il 42,61 % , ma il brusco calo italiano è da mettere in rapporto con la nuova soglia di accesso, che  demotiva la partecipazione di chi non può nemmeno aspirare alla rappresentanza. Speriamo che il 9 ottobre prossimo la Corte Costituzionale italiana segua quella tedesca, nel ritenere illegittima la soglia di accesso nel Parlamento europeo, nel quale non esiste un problema di frammentazione della rappresentanza nazionale: i gruppi parlamentari si  costituiscono su base di affinità politica e plurinazionale e per essere riconosciuti i gruppi politici devono essere composti da almeno 25 deputati eletti in sette Stati membri (almeno un quarto dei paesi). Paradossalmente più una delegazione nazionale è frammentata più è facile costituire gruppi, che comprendono almeno 7 stati nazionali. Le formazioni politiche attualmente esistenti a sinistra del PD, di qualsivoglia natura rischiano la ripetizione  delle politiche del 2008 e delle europee 2009 e 2014, cioè di non essere rappresentate nell’assemblea legislativa dell’Unione Europea: un  problema non da poco anche per una ripresa di iniziativa politica in Italia. Non sembra che la questione abbia l’attenzione che si merita e viene affrontata in termini di contingenza politica e non di strategia. Il cosiddetto sovranismo sta progressivamente sostituendo anche a sinistra quel surrogato di internazionalismo rappresentato da un generico europeismo, alibi alla propria impotenza politica e progettuale: una scelta suicida in un mondo sempre più globalizzato e dominato dalla finanza internazionale e dalle multinazionali, che giocano anche un ruolo geopolitico, insieme con i grandi paesi di riferimento, in particolare Stati Uniti, Cina e Federazione Russa. I Trattati dell’Unione Europea non sono in sé ostacolo all’attuazione della nostra Costituzione, semmai è l’art. 81 Cost., che crea problemi, ma la formulazione dell’art. 81 è opera nostra e della legge costituzionale  20 aprile 2012 n.1, recante «Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale», che ha introdotto modifiche anche agli artt. 97, 117 e 119 della Costituzione, che con protervia è stata approvata con una maggioranza dei 2/3 dei componenti delle due Camere per evitare il referendum confermativo. La legge costituzionale n. 1/2012 contiene un falso già nel titolo, perché di pareggio di bilancio non se ne parla nel testo, bensì di equilibrio di bilancio. Nessun altro grande paese europeo, nemmeno la Germania, ha una norma analoga e nessuna norma tedesca consente un automatismo di prevalenza del diritto europeo su quello interno, quando è in gioco la Legge Fondamentale della RFT, cioè la loro  Costituzione. Quale Europa 2019?  Sofort nach links– Parte Seconda La preminenza dei valori costituzionali dei singoli fa parte dell’ordinamento giuridico europeo, come si desume dagli articoli 4.2 (2.L’Unione rispetta l’uguaglianza degli Stati membri davanti ai trattati e la loro identità nazionale insita nella loro struttura fondamentale, politica e costituzionale, compreso il sistema delle autonomie locali e regionali. Rispetta le funzioni essenziali dello Stato, in particolare le funzioni di salvaguardia dell’integrità territoriale, di mantenimento dell’ordine pubblico e di tutela della sicurezza nazionale. In particolare, la sicurezza nazionale resta di esclusiva competenza di ciascuno Stato membro.) e 6.3 (I diritti fondamentali, garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti del­ l’uomo e delle libertà fondamentali e risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri, fanno parte del diritto dell’Unione in quanto principi generali.) TUE o dall’ art.223.1 TFUE (1.Il Parlamento europeo elabora un progetto volto a stabilire le disposizioni necessarie per permettere l’elezione dei suoi membri a suffragio universale diretto, secondo una procedura uniforme in tutti gli Stati membri o secondo principi comuni a tutti gli Stati membri. Il Consiglio, deliberando all’unanimità secondo una procedura legislativa speciale e previa approvazione del Parlamento europeo che si pronuncia alla maggioranza dei membri che lo compongono, stabilisce le disposizioni necessarie. Tali disposizioni entrano in vigore previa approvazione degli Stati membri conformemente alle rispettive norme costituzionali.). Nei Trattati europei, ci sono, come nella nostra Costituzione, norme fondamentali, da individuare nel Titolo I DISPOSIZIONI COMUNI (artt. 1-8) e nel Titolo II DISPOSIZIONI  RELATIVE  AI  PRINCIPI DEMOCRATICI (artt. 9-12). Nel Titolo I sono  particolarmente importanti  gli articoli 2 (L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze.), 5 (1.   La delimitazione delle competenze dell’Unione si fonda sul principio di attribuzione. L’esercizio delle competenze dell’Unione si fonda sui principi di sussidiarietà e  proporzionalità. 2. In virtù del principio di attribuzione, l’Unione agisce esclusivamente …