“CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI” B.BRECHT

  di Aldo Potenza – Presidente Nazionale di Socialismo XXI |   Dopo il voto espresso in Parlamento sulla riduzione dei Parlamentari viene la voglia di ricordare ciò che scrisse Bertolt Brecht. Purtroppo ciò accade perché, approfittando del sonno della memoria dei cittadini italiani, si assumono provvedimenti che sono il frutto della cultura neo liberale, quella cultura che ha influenzato l’azione parlamentare e politica dei partiti sin dal 1975 a seguito del rapporto promosso dalla Trilaterale “Crisis of governability e crisis of democracy“. Forse serve ricordare ciò che è scritto in quel rapporto. La crisi delle istituzioni democratiche viene attribuita all’attivismo “sociale che lo Stato alimenta nel farsi dispensatore dei servizi – il welfare state sortisce l’effetto di debilitare l’autorità dello Stato” “Nell’analisi della Trilaterale, le democrazie che hanno il baricentro nel Legislativo anziché nell’Esecutivo (ossia quelle parlamentari) sono per loro natura più esposte a produrre uno stato caricato di funzioni sociali, proprio perché la loro tenuta dipende fortemente dal consenso” sociale. “Proposte basate sul principio delle uguali opportunità rendono il Governo meno forte” “Secondo la Trilaterale, questo fenomeno è una aberrazione della democrazia e un circolo vizioso che può essere interrotto solo correggendo il sistema istituzionale, la governabilità diventa un obiettivo da imporre a una società recalcitrante” occorre intervenire ” per correggere l’eccesso di partecipazione, scoraggiare o delegittimare i movimenti di protesta”. “Il declino della partecipazione non è soltanto desiderabile, ma il segno della funzionalità del sistema: l’apatia è indice di buona salute delle istituzioni democratiche.” Purtroppo questa idea della governabilità è evidentemente la naturale alleata alla critica della democrazia parlamentare e ha fatto strada anche in diverse forze politiche anche della sinistra italiana. Ne consegue che tagliare la rappresentanza parlamentare è cosa giusta; ridurre la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche, anche; limitare la possibilità della rappresentanza parlamentare alle minoranze è assolutamente indispensabile; evitare che il Parlamento sia la sede vera delle decisioni politiche è l’auspicio della Trilaterale. CHIARO ORA IL DISEGNO PERSEGUITO CON LA VOLGARE DEMAGOGICA PROPAGANDA SUL TAGLIO DELLE POLTRONE ? (N.B. le parti virgolettate sono tratte dal libro “La vera seconda Repubblica” di Urbinati e Ragazzoni) SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

INVITO RIUNIONE COORDINAMENTO LAZIO DI SOCIALISMO XXI

Venerdì prossimo, 27 settembre, dalle 18.00 in poi, ci vediamo a Garbatella, nella sede in via Edgardo Ferrati, per fare un punto della situazione. Sarà un modo per scambiarci le idee in merito al terremoto politico avvenuto fra agosto e settembre (nell’ordine crisi governo, nuovo governo, scisma renziano, gruppo parlamentare psi Italia viva, risoluzione UE…). E soprattutto valutare le nostre iniziative a Roma e nel Lazio. Avrei piacere se foste presenti. A fine lavori, grazie alle compagne, cena autogestita! Fraterni saluti   Stefano Betti – Promotore Coordinamento Socialismo XXI Lazio |   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

INVITO RIUNIONE COORDINAMENTO VENETO DI SOCIALISMO XXI

Cari amici e compagni, molta acqua è passata sotto i ponti dalla nostra ultima riunione: un nuovo Governo, la nascita di due nuovi movimenti politici (Siamo Europei di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi). E’ in atto una scomposizione del sistema poltico italiano. La Lega, a dire il vero, è il primo partito che si è “ristrutturato” completamente cambiando pelle, ragione sociale ed anche nome. Al Nord, al momento, non se ne sono accorti, oggi rappresenta la vera destra dell’Italia che non riconosce la democrazia rappresentativa e liberale diffusa in Europa e nell’Occidente. Gli altri partiti sono ormai in una crisi difficilmente superabile. Si aprono spazi prevedibili tempo fa, ma oggi molto vicini. E tali da richiedere un impegno straordinario in chi ama la politica e ritiene possibile dare al Paese un sistema politico più serio ed utile ai cittadini. Noi socialisti dobbiamo accelerare il processo di riunificazione dei mille rivoli esistenti. Dobbiamo definire rapidamente, nel modo più condiviso possibile, ma senza indugi, chi siamo nel 21° Secolo, in un mondo che cambia a velocità impensabili solo 10 anni fa. E dobbiamo farlo coinvolgendo tutti quelli che sono stati socialisti e che hanno seguito percorsi politici diversi, aggregando anche coloro che socialisti non sono stati, ma oggi condividono questa visione sempre più necessaria di fronte al primo grande dramma dell’umanità: la diseguaglianza inaccettabile. LUNEDI 14 OTTOBRE DALLE 18 ALLE 20, a VICENZA (Ristorante ai / Santi- Monte Berico Piazzale Vittoria) ci troveremo per approfondire le prossime tappe del percorso regionale e nazionale di costruzione di una nuova forza socialista e dei tempi relativi. E, ovviamente, per discutere dell’attualità poltica che offre spazi inaspettati per il nostro progetto. Avrei piacere veramente se foste presenti e se estenderete l’invito alle persone della vostra provincia che ritenete interessate al percorso. Un caro saluto a tutti.   Alberto Leoni – Promotore Coordinamento Socialismo XXI Veneto |   P.S. dopo l’incontro per chi vuole ci si può fermare a cena (prezzi contenuti) per proseguire la discussione. E’ gradito per ragioni organizzative un cenno di conferma. Seguirà a questo invito un ulteriore richiamo. Per informazioni scrivere a: ass.socialismoxxi@gmail.com   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

COORDINAMENTO REGIONALE DELL’UMBRIA

Comunicato stampa | Il vuoto di prospettive per gli umbri e il pieno di demagogia e inutili paroloni sono le caratteristiche della coalizione guidata dalla Lega che induce gli elettori a suggestioni e tensioni a scapito dei ragionamenti e dell’interesse dell’intera collettività. Chiediamo agli elettori di riflettere e non cadere nelle facili promesse di quella coalizione e nell’astiosità dei rapporti fra cittadini. La necessità di spiegare agli elettori che meglio delle ultime legislature si può e si deve fare non è stata colta dal Movimento 5 stelle e dal Partito Democratico. Entrambi appaiono impegnati per un accordo elettorale voluto dal centro, disperatamente devoti ad una soluzione di candidato presidente della Giunta regionale fuori da ogni preesame di programma e di impegni utili alla società umbra. Il Movimento 5 stelle esprime la propria antipolitica pretendendo che tutto sia “civico”, che per quel Movimento ha solo il significato di dover nascere fuori dalle istituzioni, dalle culture di gestione sociale degli affari pubblici per poi dimostrare incompetenza e inconcludenza. La sua caratterizzazione scarsa sulla visione della società e del suo migliore sviluppo ne fa un gruppo talvolta umorale, talvolta semplicistico e ingenuo, quasi sempre inesperto. Le gestioni del Comune di Roma e delle infrastrutture nazionali lo testimoniano. Il Partito Democratico, dopo non essere stato in grado di frenare l’impoverimento economico e sociale della regione umbra, pretende fiducia, omettendo analisi autocritica e gestendo alla vecchia maniera i rapporti di alleanza e di scelta di candidati civici-ombrello. Ripropone se stesso, con le sue contraddizioni, le sue responsabilità, la sua vocazione autentica al potere per il potere. I Socialisti dell’ ”Associazione Socialismo XXI” sono molto rammaricati di questo quadro avvilente dello scenario politico regionale e devono constatare che altre componenti della sinistra non stanno dimostrando autonomia di giudizio, volontà di affermare una visione di vero cambiamento dei metodi e dei contenuti delle politiche regionali. I Socialisti dell’ ”Associazione Socialismo XXI” ritengono di dover marcare non solo un’azione autonoma nella nostra regione ma anche una diversa visione dei metodi di gestione della cosa pubblica rispetto alle Giunte a guida del PD. Non sono possibili alleanze elettorali con altre formazioni ambientaliste per la loro rinuncia ad una coerenza progettuale dimostrata con l’adesione al progetto di mero potere proposto dall’On. Di Maio al quotidiano La Nazione e subito accolto dal PD. Altre formazioni di sinistra si perdono dietro il medesimo progetto di Di Maio, anch’esse contraddicendo le loro fondate critiche alla precedente gestione della Regione e aderendo ad una unità vuota di valori, principi, metodi, contenuti e ricambi, ma declamandola fine a se stessa purché sia “contro” gli avversari. Mancano le condizioni di una lista unitaria e autonoma con il PSI umbro che ha esplicitato disponibilità ad alleanze ondivaghe, a sorpresa, in contrasto con gli impegni con noi assunti di mantenere una posizione distante e distinta rispetto al PD. I Socialisti dell’ ”Associazione Socialismo XXI” invitano gli elettori a dedicare la necessaria attenzione allo sviluppo della politica regionale perché il quadro politico regionale attuale, propostoci per le elezioni del 27 ottobre prossimo, non ha contenuti, solidità, coerenze tali da produrre un’inversione di direzione dei dati economici dei nostri territori, dell’occupazione, nonché il fermo della fuga di nostri giovani altrove in Italia e all’estero. Sono assenti proposte fattibili per la sanità regionale, per ridurre inquinamento e malattie da inquinamento, idee per il miglioramento della sicurezza dei cittadini, insidiata dal crescere dello spaccio di droga. Sono assenti idee per proposte realizzabili in materia di immigrazione, salvo polemiche e degenerazioni dialettiche roboanti della destra, inutili perché inefficaci. Per tutte queste ragioni i Socialisti dell’ ”Associazione Socialismo XXI” decidono di non partecipare alla competizione regionale del 2019 e garantiscono, invece, l’impegno a seguire in modo molto attento e utilmente critico le proposte, le decisioni e gli effetti delle scelte del nuovo Consiglio e della nuova Giunta regionale, dedicandosi al potenziamento delle elaborazioni e delle proposte anche insieme ad altre Associazioni e Fondazioni che, come noi, hanno scelto di astenersi, in questa circostanza, dal confondersi con alleanze inopportune. Perugia, 19 Settembre 2019 Aurelio Dozzini – Coordinatore regionale Umbria Socialismo XXI   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. 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RIFONDARE IL SOCIALISMO ITALIANO. UNICA STRADA PERCORRIBILE E’ L’AUTOSCIOGLIMENTO!

  di Luciano Vita – Presidente Coordinamento Regionale Marche Socialismo XXI |   Un’analisi perfetta e totalmente condivisibile, del pezzo apparso oggi sul Corriere della Sera a firma di Ernesto Galli della Loggia: I trasformismi non aiutano un Paese fermo da vent’anni . Ma proprio in quanto tale, ancora una volta quello che rimane del partito socialista ha perso l’ ennesima occasione per smarcarsi da questo PD che non ha piu’ niente di sinistra. Come affermato con un documento dai compagni della mozione congressuale che fa capo a Luigi Iorio, anche da me sottoscritta, non dovevamo dare la fiducia a questo governo di trasformisti, sperando ancora una volta di ricevere un “piatto di lenticchie per il solito noto” (leggasi sottosegretario se mai ci sarà dato), ma dovevamo astenervi e valutare di volta in volta, riprendendoci la visibilità nazionale con le nostre proposte. Di fronte a questo scenario il PSI cosa pensa di fare, difendere ancora quello 0,2% della riserva indiana che non è piu’ attrattivo, o non conviene meglio (almeno provarci e non chiudersi in se stesso) tentare un confronto con tutte le varie componenti socialiste, socialdemocratiche, ambientaliste, civiche e della sinistra non massimalista che si riconosca nel Socialismo del XXI secolo? Io penso e auspico che la sfida lanciata dall’Associazione SOCIALISMO XXI per rilanciare la costruzione di un nuovo, autonomo partito del socialismo italiano, che si dovrebbe concretizzare in quella che è stata denominata “Epinay Italiana” a Genova nel 2020, debba vedere coprotagonista, insieme agli altri, anche il nostro PSI. Di fronte alla deriva sovranisti necessità una reale svolta; un nuovo soggetto unitario del socialismo, ma che non potrà mai avvenire se uno dei soggetti politici interessati propone di annettersi l’altro o che confluisca in se stesso. L’unica strada percorribile è quella che ognuno dei soggetti (psi, pd, art.1, verdi e chi altri vorrà partecipare) si autosciolga e tutti insieme senza alcuna pretesa egemonica, fondi quel NUOVO, moderno, autonomo partito della sinistra; quello del Socialismo del XXI secolo! E se non ora, quando? SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

SALUTO AL CONVEGNO SOCIALISMO XXI

Da sinistra Luciano Vita e Riccardo Morelli Loro Piceno (MC) – 7 settembre 2019 Ringrazio Luciano Vita per il gentile invito e saluto con grande affetto tutti gli amici e compagni riuniti nell’odierna assemblea, con i quali ho mosso i primi passi nella casa socialista. Solo pochi anni fa, anche a causa del clima culturale creatosi in Italia in seguito all’inchiesta Mani Pulite, era praticamente impossibile dirsi pubblicamente «socialista», ed il vocabolo «socialismo» era sostanzialmente bandito dal dibattito pubblico. Per molto tempo la sinistra italiana ed internazionale si è lasciata irretire dalla «favola» della Terza Via, una dottrina politica che cercava di riconciliare una posizione intermedia tra destra e sinistra, alla ricerca di un compromesso tra le politiche economiche della destra, di stampo liberista, e quelle sociali della sinistra, ispirate al socialismo. Il fallimento di questo tentativo è sotto gli occhi di tutti. Oggi la situazione è profondamente cambiata. I limiti e le contraddizioni dell’attuale modello di sviluppo sono moltiplicati sino a esplodere. Nella crisi economico-finanziaria del 2007 è crollato il castello liberista. Il capitalismo, nelle sue forme di organizzazioni attuali di tipo turbo-liberista, non è in grado di garantire uno sviluppo sicuro, stabile e duraturo. È insostenibile, non soltanto dal punto di vita etico, ma anche da quello economico, un sistema dove 8 super ricchi hanno un patrimonio pari a quello di oltre 3 miliardi di essere umani, mentre una persona su dieci sopravvive con meno di 2 dollari al giorno. Il mercato, da solo, non si è dimostrato in grado di garantire un compromesso equilibrato tra capitale, lavoro e ambiente. L’equilibrio del nostro sistema è stato travolto da consumi che utilizzano più risorse di quanto la natura riesca a rigenerare; dallo spreco di materie prime non rinnovabili in via di esaurimento; dal rilascio nell’ambiente di rifiuti e sostanze tossiche. Le diseguaglianze sono diventate così grandi da rappresentare uno dei fattori principali della crisi della democrazia. Nella grande crisi, l’opinione pubblica ha maturato netta la percezione che «i mercati governano, i tecnici amministrano, i politici vanno in televisione». Dinanzi agli effetti collaterali di una globalizzazione senza regole, le masse popolari, private della tradizionale intermediazione dei partiti, hanno espresso una ricerca di protezione che si è manifestata però in forme regressive: il sovranismo (vocabolo sotto cui si cela l’odioso nazionalismo); il rifiuto del principio della democrazia rappresentativa in favore di una controversa democrazia diretta digitale; l’intolleranza ed il fastidio per le differenze sociali e di genere; in definitiva la messa in discussione delle basi costitutive della società democratica. Dinanzi a tutto ciò la proposta socialista torna prepotentemente d’attualità. Le risposta alle ingiustizie del mondo in cui viviamo riposa interamente nell’orizzonte culturale del socialismo democratico, che deve essere integrato da una nuova consapevolezza ambientalista, dalla necessità di realizzare uno sviluppo ecologicamente sostenibile e di combattere il cambiamento climatico in corso. E’ perciò necessario che le associazioni, i circoli e tutti i soggetti politicoculturali che propugnano l’ideologia socialista nel XXI secolo intraprendano un percorso comune per all’insegna di questi valori irrinunciabili. Questo percorso può essere favorito dalla stagione politica nuova che si è aperta con la nascita del nuovo Governo. La nomina a Ministro della Salute di Roberto Speranza, segretario nazionale di Articolo Uno che ha sempre orgogliosamente rivendicato la sua genuina cultura socialista, rappresenta un segnale importante, una garanzia di rafforzamento della sanità pubblica e di cambio di rotta rispetto alle politiche sbagliate dell’ultimo centrosinistra. Con questo spirito ho manifestato la mia adesione a far parte del nascente Coordinamento provvisorio regionale Marche dell’Associazione Socialismo XXI. Nel salutarvi, formulo i più sinceri auguri di buon proseguimento dei lavori agli autorevoli relatori e l’auspicio di incontrarci presto. Riccardo Morelli – Segretario Provinciale di Articolo Uno Ascoli Piceno SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

LA RINASCITA SOCIALISTA A GENOVA

di Anna Rito – Socialismo XXI Basilicata | Ben si sa che la storia non si ripete mai nei medesimi termini. Tuttavia, nel moto di essa si inseriscono eventi ed avvenimenti che, a causa della loro esemplare storicizzazione, possono suggerire a chi si trova in situazione analoghe spunti di riflessione per elaborare categorie politiche, economiche e sociali adatte a tempi nuovi e vicende bisognose di accurate analisi per essere comprese e non conformisticamente valutate e strumentalizzate. Ebbene, un fatto di grande rilevanza politica che può servire da viatico per affrontare nuove e assai differenti sfide storiche, ma con  l’intento di volgerle nella stessa direzione politica, si svolse nel giugno del 1971 a Épinay -Sur-Seine, un comune della periferia Nord di Parigi. All’interno di un grande centro sportivo vi si tenne “Il Congresso dell’unità” per la rinascita del Partito Socialista francese. Il manifesto del Congresso di Épinay Dal 1968, i socialisti francesi parlavano di unificazione di tutte le tendenze all’interno di un unico partito, finalmente si riunirono fisicamente per fronteggiare le divisioni interne e dare un contributo politico unitario. Perciò, prima di conoscere i fatti e lo svolgimento del Congresso di Épinay, penso sia utile ricordare come ci si arrivò. A Issy-les-Moulineaux, nel maggio e poi a luglio del 1969, furono convocati dalla SFIO (Sezione francese internazionale operaia), dall’Unione dei Clubs per la rinascita della sinistra e alcuni attivisti della Convenzione delle istituzioni repubblicane (CIR), guidato da Francois Mitterand, due congressi che portarono al Nuovo Partito Socialista. L’anno successivo venne indetto un congresso straordinario con l’obiettivo di realizzare l’unità. Un anno dopo, nel giugno 1970, il Nuovo PS organizzò un congresso straordinario a Seine-Sant-Denis con l’obiettivo di vedere realizzata l’unità dei socialisti grazie ad un piano d’azione per una Francia democratica. Pur riconoscendo la Quinta Repubblica, questo piano proponeva, in opposizione al capitalismo, una nuova economia e una nuova forma di Stato. Inoltre, in vista dell’unione della sinistra in prospettiva di governo, si sarebbe aperto un confronto con le organizzazioni politiche e sindacali. Nonostante che il congresso, come si è detto, fosse stato voluto proprio in prospettiva dell’unificazione della sinistra, il nuovo partito socialista rimase tuttavia diviso. Per un intero anno si ritornò a lavorare per un programma comune con altri partiti di sinistra, con il PCF e i radicali di sinistra. Così la “Delegazione Nazionale per l’Unità dei Socialisti” composta dal Partito Nuovo Socialista, CIR e dai circoli creati al di fuori della SFIO richiesero la partecipazione al “Congresso dell’Unità”, che si tenne nei giorni 11,12,13 giugno a Épinay. Ben 17 mozioni furono presentate al Congresso, ma il dibattito si concentrò su cinque di esse. Dopo varie trattative, fu chiaro che intorno a Francois Mitterand si stava formando un consenso maggioritario.  La formula che Mitterand espose al Congresso si può riassumere nel concetto di rottura con l’ordine costituito. “Violenta o pacifica, la rivoluzione è prima della rottura. Chi non accetta la rottura – il metodo – è uno che non è disposto a rompere con l’ordine stabilito, e con la società capitalistica, il quale, qui vi dico, non può essere membro del Partito Socialista“. Quando Mitterand entrò nel Centro Sportivo Lèo-Lagrange, aveva cinquantacinque anni, un passato politico ricco e articolato (11 volte ministro nella quarta Repubblica) in cui le molte luci si confondono con ombre e contraddizioni (gli avversari più accaniti lo sospettavano di collaborazionismo all’epoca di Pètain). Mitterand, lettore appassionato, oratore eccellente, ebbe molti estimatori, ma anche molti nemici. I biografi, non importa se favorevoli o severi, furono d’accordo che il titolo di “fiorentino” datogli da Francois Mouriac, egli lo avesse meritato ampiamente. Del resto Mitterand amava molto il nostro Rinascimento. Navigando abilmente tra gli scogli delle tradizioni divise e rivali della sinistra francese (socialista, radicale, comunista, e cattolica), Mitterand riescì a unirla e per poterla unire scese, e va rilevato, dalla torre eburnea del suo partito personale, il CIR. Così, Francois Mitterand al congresso di Épinay ribattezzò “Partito Socialista” la SFIO divenendone il segretario e solo in quel momento diventa anche socialista. Poche settimane dopo, nel luglio del 1971, Mitterand presenta il suo primo discorso pubblico e un anno dopo, il 27 giugno 1972, firma insieme a Georges Marchais “il programma comune di governo” tra PS e PCF, che sarà sottoscritto anche dai radicali. Il resto è più o meno storia nota. Quello che a noi, esponenti dell’ “Associazione Socialismo XXI”, interessa mettere all’attenzione delle compagne e compagni, è la forza dirompente e rivoluzionaria che porta con sé il coraggio di abbandonare visioni settarie, nostalgie fuorvianti, arroccamenti e contemplazioni di tutte le personali ‘sacrosante’ ragioni, i timori di perdere ruoli apicali in piccoli gruppi che nel dibattito politico rasentano l’insignificanza. Come nella Francia di fine anni ‘60 il gran fiume del socialismo si era rinsecchito ed ebbe bisogno di affluenti che portassero nuove acque per alimentare il ceppo antico e umanitario del socialismo francese, allo stesso modo, oggi, in Italia si avverte drammaticamente e improrogabilmente lo stesso bisogno. Perciò Épinay è diventata un simbolo e un metodo. Simbolo, per mettere insieme, riunire le parti che sono scisse e metodo per segnare la via da seguire per il raggiungimento del nostro scopo.  A tutte le altre realtà che si richiamano ai valori del socialismo e della realizzazione delle personalità individuali, ai tanti, ma tanti, elettori delusi, l’“Associazione Socialismo XXI” lancia un messaggio chiaro e univoco: bisogna unire le sinistre, bisogna unirle intorno ai socialisti perché l’Italia ha bisogno, una volta di più, di una forza politica che dialoghi con i cittadini con un linguaggio di verità (contro una mistificazione programmatica dell’informazione) e che agisca sui problemi della nostra società con la passione di un ideale umanitario e con l’intento di una maggiore giustizia sociale. Se solo lo volessimo, “conquerir le ciel “, conquistare il cielo, è per noi ancora possibile. Mitterand diede questo titolo ambizioso e romantico al suo programma di riforme; per noi socialisti è noto che utopia e razionalità sono la faccia della stessa medaglia che ci chiama all’impegno politico e sociale. Il passato c’insegna che …

NO, GRAZIE!

di Stefano Betti – Socialismo XXI Lazio | (Dialogo fra un ex comunista nonché ex Piddiessino nonché ex Diessino nonché al momento Democratico etc. e un Socialista – liberamente ispirato a Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand) EX – Perché non vieni anche tu in questa fase costituente del centro trattino sinistra? Ci saranno associazioni, sindaci, il terzo Settore… in nome della giustizia sociale e della solidarietà… un Fronte repubblicano per fermare i Populisti! SOCIALISTA – Scusa, non me l’hai già chiesto nel ‘91, quando nacque il P.D.S., quando volevate fare un partito socialista senza chiamarlo socialista, senza essere socialista, ma iscritto all’Internazionale socialista dove i socialisti avrebbero dovuto abbandonare il partito socialista? EX – Che centra, erano altri tempi…sarebbe poi stata la stagione della “Gioiosa macchina da guerra” dei Progressisti…per fermare le Destre! SOCIALISTA – Scusa, non me lo hai già chiesto nel ‘98, quando nacquero i DS, quando volevate fare un partito socialista senza chiamarlo socialista, senza essere socialista, ma iscritto all’Internazionale socialista? EX – Che centra, erano altri tempi e poi era la stagione dell’Ulivo, della grande alleanza coi laici, ecologisti, sinistra radicale, destra liberale e i cattolici democratici… per fermare Berlusconi! SOCIALISTA – Scusa, non me lo hai già chiesto nel 2007, quando nacque il PD, quando volevate fare un partito non più di sinistra, ma di centro trattino sinistra, per niente socialista, magari iscritto all’Internazionale socialista, se diventa Internazionale democratica? EX – Che centra, erano altri tempi e poi era la stagione del Bipolarismo, della fine dei rigidi steccati ideologici del ‘900 e della coesistenza fra culture progressiste che confluivano in unico fiume…in una visione matura della democrazia…anglosassone…clintoniana …veltroniana… SOCIALISTA (interrompendo) – Socialista mai? EX – E dagli co ‘sto socialista. Guarda che i socialisti ci sono anche ora dentro il PD e alleati al PD. Certo, in ruoli e importanza proporzionati al loro peso effettivo ….Non pretenderai mica che …E poi molti di noi sono entrati da poco e non sono ex proprio di niente. SOCIALISTA– Di niente. Ecco. EX – Insomma, che fai, vieni o non vieni? Guarda la realtà…Siete sparsi ovunque…da Potere al Popolo a Forza Italia, passando per LEU, PD e partitini socialisti da prefisso telefonico…tutto e il loro esatto contrario…vieni con noi, dai, nel rinnovato moderno autentico vero esaustivo anti populista democratico progressista fiorentino adamantino digitalizzato centro trattino sinistra… Pausa SOCIALISTA – Orsù che dovrei fare? Cercarmi un protettore, scegliermi un signore, e del nuovo partito farne il motore, accarezzare il gran tronco della Quercia che fu e leccarne la scorza, arrampicarmi coatto invece di salir per forza? No, grazie! Dedicare com’usa ogni furbone dei versi a qualunque coglione? Far l’arte del buffone pur di veder al fine le labbra di un notabile dell’ex Margherita potente schiudersi in un sorriso benigno e promettente? No, grazie! Saziarmi di elemosine? Digerire lo stomaco per forza dell’andare e venire? Consumar le ginocchia nell’implorar un ex Diessino? Misurar le altrui scale? Far continui prodigi per fa venir fuori un po’ di giustizia sociale? No, grazie! Accarezzare con mano abile e scaltra lo Stato sociale e intanto il neo liberismo annaffiare con l’altra? E aver sempre dedizione a obbedire al dogma della fine delle ideologie del novecento per la divina gioia del mutuo incensamento? No, grazie! Scrivere di Socialismo presso un buon editore, pagando, bada bene, i propri scritti perché il Partito non ne vuol sapere? No, grazie dell’onore! Brigar per farmi eleggere consigliere municipale o, se va bene, comunale in qualche collegata lista civica sì, ma al condizionale? Scoprire ingegno eletto agl’incapaci, ai grulli; alle talpe dare ali, lasciarmi sbigottire dal rumor della tele e dei giornali? E sempre sospirare, pregare a mani tese: Purché un po’ di Socialismo abbia udienza in questo paese? No, grazie! Calcolare, tremar tutta la vita, far più tosto al capo corrente una visita che una analisi politica fornita, scrivere suppliche, qua e farsi presentare per ottenere uno spazio politico minuscolo da implorare? Grazie no, grazie no, grazie no! Ma….cantare, sognare …il Sol dell’Avvenir, libero, indipendente, rinunciare al collegio sicuro insieme al servaggio possente, parlar liberamente di Socialismo per mettermi di traverso, per un sì, per un no, battermi o fare un verso! Lavorare, Compagni, senza cura di gloria per fare il Socialismo nella storia! Nulla che sia farina neo liberista d’altri scrivere, e poi modestamente dirsi: Compagno mio, tu puoi tenerti forte nei principi, pago al fiore, alla foglia purché nel tuo giardino socialista, nel tuo e di nessun altro, tu li raccolga! Poi se venga il trionfo, per fortuna o per arte, non dover darne agli altri, la più piccola parte, avrà finalmente fine questa diaspora senza meta e partito ospite in casa d’altri in altrui vestito, e morir a schiena dritta, ma a casa mia perché il Socialismo del passato un ricordo più non sia! SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

UNA LUNGA STORIA DI DONNE E DI UOMINI

di Vincenzo Lorè – Responsabile Comunicazione Socialismo XXI | GENOVA 14-15 AGOSTO 1892 «Una lunga storia di donne e uomini» a 127 anni dalla nascita del Socialismo Italiano. Nel mezzo ci sono state due guerre mondiali, la Rivoluzione d’ottobre, il fascismo, l’olocausto, la Resistenza, la Costituzione dello Stato repubblicano, il boom economico – con l’unico vero centro-sinistra -, l’attacco terroristico allo Stato, la caduta del muro di Berlino e sul finire del “secolo breve”, il ‘900, l’aggressione del neoliberismo alle conquiste sociali volute proprio dai socialisti, azione coincisa in seguito con la dissoluzione del Partito Storico. – E’ del tutto evidente che per certi ambienti, il socialismo democratico riformatore sia stato, ed è tutt’ora considerato un’idea-forza “scomoda” da abbattere con ogni mezzo -. (si ricordi alle origini come si veniva etichettati: socialisti sovversivi, poi, recentemente marchiati tutti ladri). Ciononostante, non è stata cancellata la presenza dei socialisti nella vita italiana, il socialismo in Italia ha profonde radici e l’idea è ben viva, consapevoli che ai Socialisti attendono nuove e vecchie sfide; per questo motivo SOCIALISMO XXI ha avviato una fase progettuale, e dopo l’Assemblea di Livorno 2018, a Rimini nella Conferenza programmatica di febbraio, si è lavorato all’elaborazione di un Programma minimo adottando delle proposte programmatiche altamente qualificanti: l’applicare la Costituzione, -partendo dal suo primo articolo- il Lavoro e la sua legislazione, il Diritto alla Salute, l’Ambiente, una moderna Politica Sociale contro la povertà, il Fisco e la Redistribuzione della Ricchezza, il Mezzogiorno, le Infrastrutture, l’Energia, la Ricerca-Università-Scuola, -quest’ultimi comparti strategici per la vita e la formazione di un popolo che non voglia essere dominato dalla sotto cultura che in questi anni ha imperversato -. Le politiche europee non possono esaurirsi nella sola politica monetaria (moneta unica e BCE), ma devono riguardare, con il medesimo vincolo, una equilibrata integrazione delle politiche economiche e produttive, fiscali, ambientali, del mercato del lavoro e della legislazione sociale (previdenziale, assistenziale, salariale, etc). Sfide epocali, che necessitano di una decisa e seria azione politica dotandosi di una organizzazione ben strutturata. Utilizzare i nuovi strumenti di lotta, informazione e diffusione che nell’era digitale sono a diposizione di tanti; ed è bene ricordare che in Italia i socialisti negli anni ’80 sono stati i primi a parlare delle “autostrade informatiche e di villaggio globale”: il WEB! -e del loro importante aspetto sociale che avrebbero prodotto l’utilizzo dei servizi telematici-. Innovazione sicuramente, ma anche vivo ricordo delle proprie radici, un binomio che contenga una chiara identità, senza rincorrere “sinistre indistinte” o peggio inchinarsi a soluzioni liberal, estranee alla cultura socialista, giacché, come ho sempre sostenuto, Il SOCIALISMO (é) la sinistra e non altro, ed esso in Italia va solo RICOSTRUITO e RIORGANIZZATO insieme a TUTTI coloro i quali si riconoscono nei suoi ideali, nelle sue ragioni e nei suoi valori immortali. SOCIALISMO XXI, con le sue donne e i suoi uomini sta operando affinchè si raggiunga questo obiettivo. Il lavoro è duro, occorre soprattutto determinazione e il sostegno di molti, ma sono certo che gli obiettivi si raggiungeranno! Sempre Avanti! Verso GENOVA 2020     SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

NOTA DI SOCIALISMO XXI SULLA CRISI DI GOVERNO

Come Socialismo XXI, abbiano accolto senza stupore la notizia di una scontata crisi del governo “gialloverde” fatta esplodere dal ministro Salvini.  Da quando è incominciata questa sciagurata avventura di governo, avevamo pronosticato che una  unione tra forze così diverse, e che in campagna elettorale avevano fatto all’elettorato promesse (piu’ che proposte) irrealizzabili e contrapposte, condite da insulti triviali reciproci, non sarebbe andata  lontano. E d’altronde la situazione sociale ed economica del paese ce lo dice chiaramente: una preoccupante stagnazione produttiva e del PIL; una disoccupazione giovanile sempre grave con nuove assunzioni di lavoro, ma sempre più precario e svolto senza o con ridotte tutele, con sempre meno ore di lavoro in ragione d’anno e quindi una riduzione di reddito per le famiglie; provvedimenti, prevalentemente a carattere elettoralistico o corporativo, varati senza coperture che rischiano di portarci ad una manovra finanziaria “lacrime e  sangue” con conseguenze negative sul piano sociale (v. tagli alla sanità) o ad una ulteriore svolta depressiva per l’economia reale.  E’ proprio il bisogno per la Lega di evitare di sporcarsi le mani con una legge di stabilità indigeribile e di non poter concretizzare alcune promesse sul piano di “regali fiscali” promessi ai soliti noti suoi elettori, è stata la molla che ha portato Salvini a lasciare e sfiduciare quello che pur sempre era il  “suo” governo. “Prima gli interessi elettorali della Lega”, altro che “prima l’Italia” come i neo-nazionalisti xenofobi blatteravano in campagna elettorale! Grave è poi il modo in cui il vice presidente del Consiglio Salvini si è espresso in questi ultimi giorni: il richiamo ai pieni poteri, l’insolenza verso i parlamentari, la pretesa di assumersi funzioni che non gli appartegono perché proprie del Presidente della Repubblica e dei Presidenti delle Camere, sono tutti gravi indizzi che richiamano ad un suo disegno autoritario, con restrizione delle libertà civili, molto assomigliante al modello Putiniano o ungherese e turco. Noi riteniamo, invece, che debbano essere garantite le prerogative di Parlamento e del Presidente della Repubblica e di tutti gli Organi istituzionali di garanzia e di controllo al funzionamento delle istituzioni, a cominciare da questa fase di crisi politica affinchè siano le vere protagoniste della risoluzione della crisi di governo. Socialismo XXI ricorda che la Repubblica è retta da un sistema parlamentare – messo in salvaguardia dalla vittoria del NO al Referendum del 2016 – e quindi lo scioglimento delle Camere ed il ricorso alle elezioni anticipate può avvenire, contrariamente a quanto pensa Salvini (e forse anche altri privi di senso dello Stato)  solo ed in quanto il Presidente della Repubblica accerti l’insussistenza,  in – e con il –  Parlamento, di una nuova maggioranza in grado di varare un nuovo Governo (come noi auspichiamo) pur transitorio (con mandato limitato nel tempo e negli scopi) per adempiere anche agli impegni europei – e soprattutto per approvare una nuova legge elettorale proporzionale così come stabilito dalle due sentenze della Corte costituzionale sui ricorsi presentati da Felice Besostri su “Porcellum” e “Italikum“– scadenze che ci portini alle elezioni anticipate, dato che non riteniamo il ministro Salvini possa svolgere quelle funzioni di garanzia che un ministro dell’interno deve svolgere  in un impegno  così delicato come quello di preparazione al voto e della sua gestione.  L’Ufficio di Presidenza Aldo Potenza Silvano Veronese Giuseppe Scanni SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it