UN ALTRO PEZZO DELLA STORIA SOCIALISTA SE NE VA

A 92 anni è mancato Enea Mazzoli, una vita dedicata al Movimento cooperativo. Nasce a Argelato (Bo) nel 1927, giovanissimo partecipa alla resistenza, entra nel PSI, e fa l’assessore nel suo comune. Si diploma perito chimico e, lavorando, si laurea in economia e commercio a Bologna nel 1953. Nel 1951 è già segretario provinciale della Federcooperative di Bologna, nel 1958 consigliere delegato della federazione coop di consumo. Si aggiorna con quel che fanno le coop in Svizzera e Germania mentre i cooperatori PCI continuavano a guardare all’esperienza sovietica. D’altronde, ancora nel 1965 Enea è l’unico dirigente della Lega coop. ad avere una laurea… Nel 1962 vince un concorso per direttore generale dell’ACT (alleanza cooperativa torinese, la più antica cooperativa d’Italia) e si trova a affrontare il drammatico problema di un’organizzazione vetusta, basata su spacci gestiti da singole famiglie e finanziata dai libretti di risparmio dei soci. Che corrono il rischio di essere azzerati dalle perdite della gestione complessiva. Il risanamento comporta la chiusura della maggior parte degli spacci, la vendita di alcuni immobili (tra cui la storica sede della camera del Lavoro di Torino) e la trasformazione dei libretti di risparmio dei soci in depositi presso una nuova filiale del San Paolo di Torino. La gestione viene affidata alla Novacoop di Galliate (Novara) che aveva adottato il sistema delle coop svizzere già organizzate per supermercati. Mazzoli propugna anche la costituzione di una società di assicurazione legata al movimento cooperativo: sarà l’UNIPOL, che, a differenza dei diversi tentativi del movimento di darsi una banca, avrà successo, fino al punto di assorbire importanti realtà assicurative private come la SAI (gruppo FIAT), la TORO e la Fondiaria (quest’ultima appesantita dagli immobili del gruppo Ligresti, il precedente socio di maggioranza) Innovativo ma prudente e attento organizzatore sulla base dei migliori esempi stranieri, Mazzoli costruisce la potenza e il prestigio finanziario della Lega coop, mentre purtroppo la maggior parte delle coop di costruzione non reggono il passo dello sviluppo e qualche settore del gruppo dirigente comunista si lascia illudere dalle acrobazie finanziarie di improvvisati banchieri di provincia. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

IL VOTO AL SENATO OGGI

di Silvano Veronese – Componente della Presidenza di Socialismo XXI  | Quello che è successo oggi al Senato, anche se era stato preventivato, è una ignobile sceneggiata che umilia la politica e le Istituzioni. Il maggior (non di poco) gruppo del Senato e del Governo (M5S)  presenta una mozione che smentisce la decisione annunciata giorni fa dal Presidente del Consiglio di proseguire il  progetto TAV Torino-Lione. Un Presidente del Consiglio che è espressione dello stesso M5S. Il secondo partito della coalizione (La Lega di Salvini) è in radicale disaccordo e vota contro tale mozione. Praticamente la maggioranza non c’è più, ma il Governo non la ritiene una ragione sufficiente per andare al Quirinale e rassegnare le dimissioni. Fosse l’unica (pur importante questione) sulla quale la coalizione si spacca ma, praticamente, è su ogni problema sul tavolo che M5S e Lega esprimono posizioni discordanti se non opposte. A livello europeo, la maggioranza grillina del Governo ha votato per la Presidente eletta  tedesca della Commissione UE  mentre la Lega ha votato contro dimostrando platealmente a tutta Europa che ci sono in Italia due Governi, uno formale ed un “contropotere”. Stessa faccenda, assurda, è avvenuta in occasione del confronto con le parti sociali per l’esame delle linee guida della Legge di bilancio che il Governo dovrebbe varare (il condizionale è d’obbligo perché non so quale legge di stabilità puo’ varare un pseudo-governo in queste condizioni). Vi sono state tre riunioni a Palazzo Chigi con il “premier” e con i ministri competenti ed il giorno dopo – in parallelo – la convocazione del ministro dell’Interno che ha espresso alle parti pareri discordanti rispetto alle posizioni del Governo su alcune questioni in agenda. Qui, però, un grave errore è stato il comportamento delle parti sociali (salvo Landini segretario CGIL che ha rifiutato l’incontro al Viminale e  va apprezzato), parti sociali  che si sono prestate a questa inqualificabile sceneggiata, tra l‘altro improduttiva perché Salvini non ha alcun potere di decidere o firmare con le parti eventuali intese, potere che appartiene al capo del Governo. Anche le minoranze, il PD in primis, oggi hanno manifestato tutta la loro pochezza ed inadeguatezza a rappresentare una seria alternativa al baraccone giallo-verde, perché di fronte all’indegno spettacolo di un governo  che si presenta al suo interno con due mozioni contrapposte, dovevano uscire dall’aula e non partecipare al voto-carnevalata. Sarebbe passata la mozione grillina che smentiva il suo “premier” con una inevitabile crisi di questo governo da avanspettacolo. L’Italia puo’ andare avanti in queste condizioni ? Perché il Presidente della Repubblica tace??   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

CONTRO LA DEMOCRAZIA AUTORITARIA

L’ufficio di presidenza dell’Associazione Socialismo XXI secolo ha espresso in un suo comunicato «preoccupazione per l’aggravarsi del logoramento delle istituzioni poste a presidio dei diritti e dei doveri, dei valori democratici, perfettamente indicati dalla Costituzione della Repubblica». «Mai, nel corso dei settant’anni di vita repubblicana l’Italia, che pure ha conosciuto oscuri e drammatici periodi di terrorismo e di stragismo», scrivono i socialisti,« è stata sottoposta al logoramento dei principi che saldano la convivenza dei cittadini all’identificato bene comune della democrazia rappresentativa; al disconoscimento nei fatti dell’alleanza politica e militare che, nella politica estera, lega il nostro paese alle nazioni che si riconoscono nella libertà degli uomini, degli stati; al rifiuto del metodo multilaterale che – pur nel rispetto del peso economico, sociale, militare di ciascuna nazione-promuove principi universali di eguaglianza nell’esercizio del diritto internazionale, ponendo la soluzione delle controversie sul piano del negoziato piuttosto che su quello della forza; alla negazione della naturale collocazione europea dell’Italia nella politica economica, sociale e di sistema che è necessaria per offrire soluzioni planetarie a questioni globali». «La voce autorevole e forte del Presidente della Repubblica si è levata anche nelle ultime ore per esortare le forze politiche a riaffermare i cardini dei Trattati internazionali -dei quali costituzionalmente il Capo dello Stato è il custode- nell’ambito dell’alleanza militare (la Nato); del ruolo italiano nel multilateralismo (ONU); della collocazione nella UE dell’Italia, giustamente orgogliosa del suo status di “fondatore”, a tutto tondo nelle Istituzioni europee». I socialisti hanno sottolineato che «purtroppo, alla composta indicazione del Quirinale dei pericoli che possono correre le istituzioni, e quindi il paese, è stato risposto dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega con il silenzio di chi fa finta che l’esortazione al rispetto delle regole, dei Trattati e della Costituzione non fosse rivolto ai gruppi politici che formano la maggioranza di Governo ed anche le formazioni della Destra- Forza Italia e Fratelli d’Italia, si sono esposte con un rumoroso silenzio, sostanzialmente collaborazionista. Il Partito Democratico è riuscito poi nel capolavoro di dividersi persino su chi in Aula dovesse  necessariamente difender la Costituzione ed il Parlamento, dando l’impressione che esistono sotto lo stesso simbolo due partiti che convivono malamente, differenti su tutto, in grado soltanto di balbettare attorno alla questione politica, prima che giuridica, sottolineata dal tentativo di usare l’influenza governativa per ricevere finanziamenti da parte di uno Stato, la Russia, che è onerata da un gravoso embargo commerciale, deciso dalla Alleanza militare di cui l’Italia è parte essenziale». «Il disprezzo riservato dal vice presidente del Consiglio e ministro dell’Interno al Parlamento, accusato di perdere tempo quando vuol conoscere la reale portata del coinvolgimento del partito cardine della maggioranza governativa in un fosco scenario di vendita della sovranità nazionale; l’abbandono dell’Aula a Montecitorio del gruppo 5 Stelle durante l’intervento del Capo del Governo, sono chiara espressione di quanto l’attuale maggioranza rispetti la Costituzione; l’affarismo, poi, travestito da noncuranza, perché il cattivo accordo non si è realizzato, dimostra una incoscienza suicida degli obblighi, non solo ed esclusivamente etici, che vincolano una nazione importante come l’Italia ai suoi alleati. Dopo aver militarizzato il Parlamento, svilendolo della sua forza più importante, quella cioè di essere rappresentante autentico degli interessi dei cittadini singoli e come gruppi, la maggioranza governativa tenta di intrecciare nuove alleanze internazionali che agevoli lo stabilimento nel nostro Paese di una democrazia di tipo autoritario. La convocazione delle parti sociali al ministero dell’Interno; il tentativo reiterato di abolire il CNEL, ovvero la sede istituzionale della società intermedia dell’economia e del lavoro; il goffo ed oramai usuale metodo di aizzare i cittadini con facili e falsi slogan (“costosi”, “privilegiati”, “perditempo”) per diminuire il numero dei parlamentari sottolineando l’inutilità della istituzione repubblicana, sono più che un indizio, sono una prova del rischio democratico cui è sottoposta la Nazione. È invalsa una abitudine radical chic, quella di stigmatizzare il richiamo ai pericoli democratici come repertorio di una vecchia cultura ideologizzata. Alcuni poi, che si reputano più colti degli altri, ricordano che la Storia non si ripete. A trent’anni dalla falsa rivoluzione chi può onestamente dichiarare che i pericoli per la democrazia, che pochi individuarono all’epoca, fossero una mera ideologizzazione della questione? Oggi siamo alla fine del percorso. È il momento di chiamare le donne e gli uomini liberi, i lavoratori, la società intermedia, la scuola tutta, ad esercitare la massima vigilanza, di non lasciare solo il Capo dello Stato. L’isolamento del Quirinale trasformerebbe i richiami del presidente in melanconici consigli». I socialisti hanno concluso il loro documento esprimendo assieme alla preoccupazione, l’invito ai cittadini, ai sindacati, agli uomini dello Stato di impedire la deriva anti costituzionale: «Appelliamoci alla competente onestà democratica degli uomini dello Stato, delle Forze dell’ordine e delle Forze Armate- che hanno consuetudine di operatività con i loro colleghi della NATO- perché, nella applicazione serena e ferma delle leggi e dei Regolamenti, particolarmente quelli parlamentari, sia frustrato il tentativo di ridurre gli spazi democratici in Italia e di modificare -fuori dal Parlamento ed in Cancellerie straniere ed esterne alla Alleanza occidentale- il nostro ruolo nel mondo, in Europa, nel Mediterraneo».   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. 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LA PROFONDA QUESTIONE SOCIALISTA

LA LETTERA INDIRIZZATA AD ANTONIO POLITO E LA SUA RISPOSTA L’editoriale di Polito pubblicato sul Corriere della Sera: Così il Partito Democratico è rimasto solo Egregio Dottor Polito, ho letto con attenzione il suo editoriale sul ” Corriere della Sera” di qualche giorno fa.  Nel suo pezzo lei citava giustamente tra le anomalie del centro-sinistra in Italia l’assenza di culture fondamentali rappresentate in modo quanto meno rilevante per la loro tradizione citando la cultura Verde, in crescita in tutta Europa, quella Cattolica, e quella Liberale. Con stupore leggo però che non ha citato una questione che invece a me pare profonda ed irrisolta ovvero la Questione Socialista.  Almeno dalla caduta del muro di Berlino, l’Italia vive l’anomalia della mancanza di un partito che sappia unificare sotto un’unica bandiera tutti coloro che fanno del lavoro la loro ragione di vita e che abbia quale riferimento la costruzione del partito transnazionale del Socialismo Europeo.  La mancata svolta in senso Socialista del Pci prima, l’inseguire di modelli americani scopiazzati anche in malo modo poi, la diaspora Socialista causata da fenomeni interni ed esterni al Psi, hanno causato questa situazione. La mancanza di tale partito del Socialismo, io credo, comporta una grave inadeguatezza delle forze attualmente presenti nello scenario del centro-Sinistra in Italia.  Per questo, l’Associazione di cui coordino la segreteria, lavora per la costruzione di un UNICO partito del Socialismo del XXI secolo, tramite una Epinay che dal basso azzeri gli attuali gruppi dirigenti e dove, partendo tutti dallo stesso punto, partiti, associazioni, singoli compagni e compagne, di orientamento Socialista possano ridare all’Italia il partito del Socialismo che il Paese meriterebbe. Antonino Martino, Coordinatore segreteria nazionale Socialismo XXI LA RISPOSTA Non dubito che lei abbia ragione. Ma la ragione per cui non ho citato l’assenza di un partito socialista in Italia è che il Pd aderisce al Partito del Socialismo europeo. Dunque almeno uno c’è. Quanto valido lascio a lei giudicarlo. Grazie per l’attenzione.  Cordiali saluti Antonio Polito  SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

PER UNA EPINAY DEL SOCIALISMO ITALIANO. LA LETTERA DI VALDO SPINI

da Valdo Spini – riceviamo e pubblichiamo l’intervento svolto all’attivo del centro Italia. …”La proposta di Socialismo XXI di una nuova Epinay”… “deve proporre di riunire formazioni politiche, gruppi ed associazioni mettendo fine a” divisioni “che indeboliscono tutti, attraverso un appello veramente unitario e aperto” …”l’obiettivo è realistico” e la “situazione politica può costringerci anche a studiare iniziative immediate”. Le elezioni europee hanno dimostrato che, pur in difficoltà, il Partito del Socialismo Europeo è tutta l’altro che morto. In particolare, Pedro Sanchez col suo Psoe è destinato ad avere un ruolo anche nella definizione degli organigrammi istituzionali. Questo è molto importante anche per un’identità socialista italiana. Una delle scelte possibili e di fatto da vari compagni praticate alle ultime elezioni europee è stata di votare per lo spietzenkandidaten socialista, Frans Timmermanns attraverso il voto al Pd, ma finalizzato chiaramente a questo obiettivo. Quanto alle liste per le europee messe in campo dal Pd, nel loro complesso erano chiaramente articolate in una parte di simpatie” macroniste”, in una parte che non aveva indirizzi precisi, e in una parte più sensibile all’appartenenza al socialismo europeo. Tutto questo può fare spazio ad una presenza incisiva della tradizione socialista italiana nel dibattito politico programmatico che inevitabilmente si aprirà.La proposta di “Socialismo XXI” di una assemblea costituente (una “nuova Epinay”) da realizzare nel 2020 è una proposta che ha dimostrato nella recente conferenza di Rimini di avere coagulato un’importante assemblea di compagni. Essa si deve proporre l’intento di riunire formazioni, politiche, gruppi, associazioni, mettendo fine ad una diaspora che indebolisce tutti, attraverso un appello veramente unitario e aperto, che sappia parlare a tutte le militanti ed i militanti pur nelle varie esperienze di questi anni ed in particolare alle giovani e ai giovani che vogliono avvicinarsi a noi.Infine, l’obiettivo 2020 è realistico, ma dobbiamo guardare attentamente alla situazione politica che può costringerci anche a studiare iniziative immediate. Firenze, 1° giugno 2019 SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

CI HA LASCIATO GIANNI DE MICHELIS

di Aldo Potenza – Coordinatore nazionale di Socialismo XXI Con il compagno Gianni scompare un grande socialista e un uomo di governo stimato e rispettato come ministro delle Partecipazioni Statali, del Lavoro e degli Esteri. Di lui si diceva, a ragione, che avrebbe potuto, quando fosse giunto il momento, sostituire Craxi alla guida del partito. Erano i tempi della grande politica e delle scelte coraggiose, Gianni non si tirò mai indietro anche di fronte alle sfide più difficili. L’Italia ha perso un uomo di grandi doti intellettuali e politiche, i socialisti hanno perso molto di più. Fu un protagonista in un’epoca di grandi politici, nulla di comparabile a ciò che oggi ci offre la politica. †Caro Gianni ti salutiamo con quel garofano che è nel cuore dei socialisti e ripetendo anche per te quel semplice saluto che fu rivolto a Nenni in Spagna. CIAO GIANNI SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

NOTA DI SINTESI DELLA RIUNIONE NORD ITALIA

SOCIALISMO XXI In data 3 maggio 2019 presso il Circolo “La Riforma” di Milano si è svolta la riunione del Coordinamento Nord Italia di Socialismo XXI. L’incontro ha registrato la presenza di compagni/e provenienti da tutte le regioni coinvolte (Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto ed Emilia Romagna). La discussione, concentrata sul presente e volta al futuro, non ha indugiato in recriminazioni e nostalgie ma offerto contributi di alto livello analitico, convergenti su una consapevolezza ormai acquisita, ovvero che l’analisi su quanto è avvenuto negli anni 1992 / 1993 in Italia vada consegnata agli storici, al fine di rilanciare l’impegno politico dei Socialisti oggi. Il quadro che si prospetta è drammatico, i disastri prodotti nella e dalla sinistra post tangentopoli sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. La situazione è però tragica in generale, poiché gli italiani stanno vivendo sulla propria pelle i danni di una politica liberista che ha impoverito drasticamente i ceti più deboli, le categorie più a rischio e la classe media. Per questo, ad avviso dei compagni riuniti, solo un movimento di chiara ispirazione SOCIALISTA potrà dare risposte utili agli interessi di coloro che fanno del lavoro un mezzo di trasformazione sociale e una ragione di vita. I focus della discussione tesi a valorizzare il dibattito pregresso su Europa, Lavoro, Fisco e Welfare universalistico, confermano che le elaborazioni di Rimini costituiscono un vettore su cui la strategia di Socialismo XXI può viaggiare e svilupparsi, concentrando la propria iniziativa su 4 temi fondamentali: –          Una Nuova Europa, su cui più recentemente è stato prodotto un documento fondamentale; –          Lavoro, con una valorizzazione della cultura del lavoro e di impresa in accezione socialista, un supporto alle attività produttive ad alta intensità occupazionale ed il sostegno ai programmi per l’infrastrutture, ancora fortemente inadeguate in Italia; –          Welfare universale, autentico pilastro della coesione sociale europea, da difendere dagli attacchi provenienti in diverse forme da tutto il mondo; –          Fisco e redistribuzione della ricchezza. Tutti gli intervenuti ritengono inoltre sia giunto il tempo di operare, senza indugi, per la preparazione di un’organizzazione che sia in grado di presentare una lista Socialista, per rispondere ad una domanda sociale espressa ed inespressa, ma comunque esistente, in occasione delle prime elezioni politiche. Al termine della riunione è stato costituito un Coordinamento organizzativo provvisorio del nord Italia composto dai compagni: Bruno LoDuca, coordinatore Piemonte Enrico Gervasoni, coordinatore Lombardia Alberto Leoni, coordinatore Triveneto Luciano Zacchini, coordinatore Emilia Romagna Roberto Finessi, coordinatore Liguria. La compagna Annita Ferri assume l’incarico di segretaria del Coordinamento. Il compagno Alberto Leoni l’incarico di portavoce del Coordinamento. Al coordinamento partecipano di diritto i membri delle strutture politiche di Socialismo XXI ed il presidente ed il portavoce del Gruppo di Volpedo. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

UN COMMENTO SULLA ELEZIONE DI RICCARDO NENCINI

di Aldo Potenza – Coordinatore Nazionale di Socialismo XXI Premetto che considero segno di inciviltà qualsiasi demonizzazione di una persona.Le critiche politiche sono legittime, le demonizzazioni personali sono solo il segno di un preoccupante imbarbarimento della politica.Ciò premesso, trovo incomprensibili i tentativi di chi, dopo aver presentato in consiglio nazionale una candidatura alternativa, oggi si affanna a spiegare che l’incarico conferito a Nencini è pressoché inutile. Per costoro sarebbe solo il compito, o poco più, di concedere la parola durante lo svolgimento del consiglio nazionale. Una domanda sorge spontanea: se il ruolo fosse così poco significativo perché rischiare di dividere il partito per una questione così poco rilevante?La risposta porrebbe essere: perché si voleva marcare anche simbolicamente una discontinuità politica.Ma allora l’elezione assume un preciso significato politico e rappresenta il segno e la conferma di una continuità che si sarebbe voluta evitare e quindi la questione non può può essere derubricata, come si vorrebbe tentare, a semplice e marginale ruolo di pura gestione dei dibattiti in consiglio nazionale.Purtroppo le cose stanno proprio così! Infatti Nencini non è un presidente qualsiasi, è stata la persona che ha proposto alla segreteria Maraio, l’ha sostenuta e ha vinto il congresso con quella proposta. È stato eletto dal consiglio nazionale a scrutinio segreto con ciò sfidando anche il rischio dei franchi tiratori ed è riuscito ad ottenere un ottimo risultato, più del doppio di chi sosteneva la candidatura opposta. È e rimane l’unico parlamentare del psi ed ha forti legami con le varie articolazioni periferiche e di direzione del partito come dimostra il consenso personale ottenuto. A me sembrano davvero risibili i tentativi di sminuire il significato di questa elezione e il ruolo che Nencini è in condizione di svolgere.Con Nencini alla presidenza non è stata eletta una figura di pura rappresentanza, tra l’altro anche se così fosse sarebbe un segnale che andrebbe in controtendenza con la voglia di cambiamento che non è una questione anagrafica, ma politica, ma si conferma il giudizio politico sul ruolo da lui svolto.Ecco perché trovo risibili tutti i tentativi di considerare di poco rilevanza ciò che è avvenuto. Sempre in politica sono gli uomini a dare prestigio ad una carica, in questo caso è ancora più evidente che sia la persona, sia il consenso ricevuto e infine la carica parlamentare di Nencini esprimono con chiarezza che il corso del psi è in piena sintonia con il passato. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

A PROPOSITO DELLA EPINAY E DI CHI IRONIZZA

Avendo buona memoria e coltivando la passione di documentarmi e non di dedicarmi all’improvvisazione, desidero citare un frammento di un articolo. Non citerò l’autore, lascio a voi scoprirlo. La ragione per cui porto all’attenzione degli scettici della Epinay il brano che seguirà è semplice: la Epinay rappresenta il tentativo di unire in un unico partito tutti coloro che hanno medesime sensibilità sociali e politiche e, per quanto ci riguarda, la voglia di riscoprire il valore socialismo democratico. Ieri ho citato il seminario del 3 luglio 2009 che si svolse a Roma, seminario che raccolse attorno ad un documento elaborato da Migliore, un ampio consenso e che si proponeva di riunire in un unico partito “il meglio del pensiero e della tradizione socialista , ambientalista , laica etc.” Insomma qualcosa che si avvicina nelle finalità alla nostra Epinay. E ora ecco il frammento dell’articolo promesso: “Sinistra e LIbertà è qualcosa di più di un cartello elettorale. Raccoglie forze che guardano al Manifesto del Partito Socialista Europeo, che sono omogenee in alcuni caratteri fondanti come la laicità e la rivendicazione di una nuova stagione per i diritti civili, la lotta al precariato e per un nuovo Welfare. Non è ancora un progetto politico per quanto siamo tutti convinti della necessità di una nuova sinistra in Italia.” “Sono convinto che dopo giugno il tema del partito della sinistra democratica , riformatrice e SOCIALISTA sarà ai primi posti dell’agenda politica. LA STAGIONE DEGLI IBRIDI E DELLE FUSIONI A FREDDO, DEL NUOVISMO FINE A SE STESSO STA TRAMONTANDO.” “Vogliamo batterci perché gli italiani siano più liberi. Siano liberi dalla paura che attanaglia le società multietniche contemporanee assicurando controllo del territorio e integrazione. Liberi dal bisogno e dalla paura del futuro che la crisi economica ha riportato al centro dei pensieri delle famiglie. Libertà e giustizia sociale sono da sempre le bandiere della sinistra e del movimento socialista.” Per vari motivi il progetto non ebbe seguito, ma se ora con la Epinay si prova, in forma diversa e con altri interlocutori eventualmente disponibili, a rilanciarlo non come semplice alleanza elettorale, ma come autentico progetto politico affermando la volontà di costruire un forte partito socialista e democratico in Italia, non ci si dovrebbe esercitare nella ironia un tanto al chilo, come direbbe Craxi, ma si dovrebbe essere coerenti con quanto si affermò alcuni anni fa sopratutto di fronte alla catastrofe politica della sinistra e dei socialisti italiani. Aldo Potenza – Presidente Associazione Socialismo XXI SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

RESET – I GIOVANI PER UN NUOVO SOCIALISMO NEL XXI SECOLO

Caro Antonino Martino,ti scriviamo in quanto coordinatore della segreteria nazionale di Socialismo XXI.Siamo un gruppo di ricercatori e studenti, che da tempo stavano approfondendo studi riguardo il socialismo sia dal punto di vista teorico, sia dal punto di vista della politica odierna.Abbiamo molto apprezzato le due vostre iniziative di Livorno prima e di Rimini poi, anche se non vi abbiamo, essenzialmente per motivi economici, partecipato. Ci pare che si cominci a cogliere, una cosa che tra di noi ci diciamo da tempo: serve un “RESET” rispetto alle classi dirigenti degli ultimi 25 anni nel campo Socialista.Serve ripartire da un progetto unitario, l’Epinay Socialista come voi giustamente evocate, fenomeno che se oggi si arrivasse a ripetere in Italia sarebbe forse ancora più storico di quello avvenuto in Francia. Le due vostre iniziative, Rimini in particolare, ci hanno indotti a volere buttarci anche noi nella mischia, dando un piccolo e modestro contributo all’auspicabile Epinay Socialista. Per questo a breve costituiremo ufficialmente una rete dal nome Rete Socialismo & Territorio per il XXI Secolo, una rete che sarà al tempo stesso luogo di ricerca e di azione politica diretta su questi tre temi.Speriamo che questa iniziativa sia gradita a Socialismo XXI, e chiediamo in particolare a te, in quanto la tua elezione ci ha molto gratificati, dato che sei un giovane dirigente politico non coinvolto dalle vecchie ruggini del passato, un incontro per parlare delle prospettive politiche e dei percorsi da costruire insieme. La nostra iniziativa non è chiaramente concorrenziale verso Socialismo XXI, ma, anzi, molti di noi sicuramente faranno parte della vostra organizzazione. A breve costruiremo anche un appello che se di tuo gradimento speriamo tu voglia firmare e perchè no anche diffondere.Ci pare davvero che qualcosa si stia muovendo: – La tua elezione alla segreteria nazionale di Socialismo XXI;– 2 candidati alla segreteria del PSI che fanno parte di una nuova generazione di Socialisti e che si dicono interessati ad una riunificazione del Socialismo nel XXI Secolo;– E non da ultimo, la possibile presentazione alle elezioni europee di una forza Eco-Socialista. Speriamo davvero che non restino solo parole: NOI CI SIAMO! Con grande stima, speriamo di vederci presto. I compagni di RESET: Rete Socialismo & Territorio. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it