BLUTEC TERMINI IMERESE, CASO SCUOLA DI “CAPITALISMO ASSISTITO”

I circoli di SOCIALISMO XXI di Palermo e Torino, – preso atto della decisione della Magistratura palermitana di porre agli arresti domiciliari i vertici della Società Blutec, azienda del settore automotive con sede a Torino che avrebbe dovuto riconvertire il sito ex Fiat di Termini Imerese, – letto che la causa degli arresti domiciliari è stata determinata da un’ipotesi di distrazione di una grande parte del finanziamento pubblico in attività finanziarie (acquisto di titoli esteri), e non per lo scopo per cui erano stati erogati, la riconversione del sito al fine di riportare al lavoro le centinaia di lavoratori in cassa integrazione; – esprimono tutta la loro solidarietà ai lavoratori vittime inconsapevoli di un progetto inesistente e – chiedono alla Magistratura di fare luce nel più breve tempo possibile sulla vicenda. I circoli socialisti di Socialismo XXI – confermano la loro critica ad un “modello di sviluppo” del meridione d’Italia ancora basato su una vecchia cultura di sovvenzioni pubbliche ad iniziative private fragili e poco credibili, e su di un assistenzialismo privo di vere opportunità di lavoro; – ritengono che l’unica strada possibile per una vera ripresa del sud d’Italia, così come definito dalla Conferenza programmatica di Rimini, stia nella valorizzazione della “diversificazione economica, produttiva e culturale, creando nuove uguaglianze, per una politica di riequilibrio del divario Nord-Sud, che può essere garantita e realizzata solo da un nuovo dinamismo del settore pubblico e delle Stato, in grado di rinnovare le politiche economiche e sociali e attivare una programmazione per lo sviluppo strategico finalizzato all’aumento dell’occupazione, contro l’economia sommersa, il lavoro nero e uno sfruttamento ormai vicino alla schiavitù, senza la tutela di alcun diritto.”(tratto da “La Questione meridionale”, documento della Conferenza Programmatica di Socialismo XXI, tenutasi a Rimini il 9 febbraio 2019 e reperibile su www.socialismoitaliano1892.it). I circoli di Socialismo XXI di Torino e Palermo si impegnano sin d’ora a costituire un gruppo di lavoro congiunto, con lo scopo di definire una proposta che valorizzi le potenzialità logistiche, economiche, turistiche e culturali dell’Italia, al fine di porla al centro delle strategie create dalla globalizzazione dei commerci, con una visione sovranazionale ed europeistica. Socialismo Oggi Palermo – Turi Lombardo Labouratorio Buozzi Torino – Dario Allamano Ass.ne Sandro Pertini Torino – Michele Cassotta Gruppo di Volpedo – Claudio Bellavita (portavoce) SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

LETTERA APERTA A MARAIO E A IORIO

Abbiamo letto con attenzione ed interesse le due mozioni che si confronteranno al prossimo congresso straordinario del PSI. Pensiamo sia corretto lasciare i commenti e le osservazioni politiche generali ai compagni congressisti, anche se avremmo molte osservazioni e suggerimenti da formulare che riguardano sia gli aspetti politici, sia quelli programmatici avanzati dalle due mozioni; sia sui primi, sia riguardo a quest’ultimi riteniamo che i documenti approvati a Rimini da Socialismo XXI siano più che sufficienti. Ci preme, ma immaginiamo che interessi tutti i socialisti ovunque siano approdati, rivolgere ad entrambi una domanda. Cosa pensate della proposta di una Epinay del socialismo italiano? Ovvero di una iniziativa che non riguarda solo i socialisti di sempre, ma che si rivolge a tutti coloro che ritengono ormai indispensabile restituire all’Italia e all’Europa un forte partito di orientamento socialista italiano? Oggi di fronte allo smarrimento della sinistra e all’incalzare della destra, siamo convinti che se ci fosse la volontà e il coraggio necessari, smaltiti gli umori tossici degli anni ’90, si potrebbe iniziare a discutere dei problemi contemporanei e del futuro, come suggeriva un autorevole compagno socialista, “nella rinnovata cornice della tradizione umanistica e libertaria del movimento socialista, traendo ispirazione da quella tradizione che intende il pluralismo prima di tutto come autonomia della cultura, della pratica sociale e del sindacato, che rifiuta la concezione totalizzante di un nuovo partito come portatore di salvezza e di verità, che guarda ai movimenti sociali come realtà autonoma da rispettare e con cui confrontarsi in un rapporto dialettico”; che considera la competizione tra le forze politiche e sociali che si accompagni  alla solidarietà e alla giustizia sociale “come matrice di libertà e motore del progresso sociale e civile; che rifiuta ogni versione consociativa della democrazia”. Maraio nella sua mozione sostiene che “l’unità socialista non può essere l’unità tra coloro che un quarto di secolo fa militavano nel vecchio PSI” e su questo siamo d’accordo purché si aggiunga che non può essere solo questo l’obiettivo da perseguire. Anche noi a Rimini abbiamo indicato, con la proposta di una “Epinay del socialismo italiano”, l’obiettivo della costituzione di un grande soggetto politico di ispirazione socialista, moderno ed aperto anche a disponibilità individuali e collettive che non hanno appartenuto alla storia ed alla cultura riformista del vecchio PSI. Nessuno di noi e speriamo di Voi, a differenza di quanto afferma la mozione di Maraio, immagina  di raggiungere solo con le proprie forze tale obiettivo, pur già presente quando il Segretario Craxi lanciò l’idea (modificando anche il logo del partito) dell’unità socialista, accettando l’adesione in sede di congresso europeo del PDS al PSE. Ovviamente un tale disegno non potrebbe non partire che da una riunificazione prioritaria dei compagni socialisti dispersi nella diaspora post 1994 (naturalmente di chi ci sta) senza pretese egemoniche da parte di alcuno, che sappia comprendere e superare le ragioni di tanti allontanamenti, lontani e recenti, e che sia in grado di esprimere una autonoma proposta ed offerta politica e non ridursi invece ad una ricerca acritica di ospitalità in case altrui. La lente con cui Maraio sembra leggere il futuro del PSI è, purtroppo, quella esclusivamente elettorale che in passato è servita alla sopravvivenza e oggi appare sempre più problematica perché come diceva Nenni “un partito vive nella misura in cui sa esprimere una politica”. Noi pensiamo che il dovere dei socialisti non si possa ridurre alla sopravvivenza, ma debba essere la costruzione di un forte partito di orientamento socialista, e questo obiettivo passa attraverso un duro ed incessante lavoro per preparare la Epinay del socialismo italiano. La prospettiva di una alleanza di centrosinistra per il governo del Paese, che si rende sempre più ampia  dati i sistemi elettorali in essere, aperta anche a forze progressiste, non di ispirazione socialista, non può non interessare ad un nuovo grande soggetto socialista, ma è altra cosa che non va confusa con la necessità di offrire alla democrazia italiana ed al campo progressista un grande soggetto socialista con la sua AUTONOMA capacità di proposta politica. Iorio si domanda “ quali sono le condizioni per rilanciare una politica socialista in Italia e in Europa?” Concludendo sbrigativamente affermando che si dovrebbero riunire “tutti coloro che si riconoscono nei valori socialisti. Costruendo le prospettive di un socialismo largo, che cammini con le gambe dei giovani.” A parte la retorica sulle gambe più o meno ferme di chi deve lavorare per questo obiettivo, la domanda è come si costruisce il socialismo largo? Con quali iniziative? Certo non con le alleanze elettorali che vengono elencate indifferentemente al termine della mozione e nemmeno con il silenzio su come costruire il socialismo largo. Socialismo XXI, qui ed oggi, vi avanza cari compagni una proposta, concluso il vostro congresso, siete pronti a lavorare con noi per attivare tutte le iniziative necessarie a costruire il futuro di un socialismo che non sia la ennesima celebrazione di un passato che non ritorna, ma la costruzione  di una comunità politica di orientamento socialista capace di offrire un orizzonte politico a tutti gli italiani ed in particolare alle donne e alle nuove generazioni?  Siete quindi disponibili a promuovere la Epinay del socialismo italiano con chiunque sia disponibile? Noi siamo pronti, a voi la risposta. Con i nostri più fraterni saluti Per Socialismo XXI Il presidente Aldo Potenza Il coordinatore della Segreteria Antonino Martino SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

CONFERENZA PROGRAMMATICA RIMINI. DOCUMENTI APPROVATI IL 9 FEBBRAIO 2019

Proposte: 1) Europa 2) Costituzione, assetti istituzionali e leggi elettorali 3) Economia e lavoro 4) Fisco e redistribuzione della ricchezza 5) Legislazione del lavoro 6) Questione meridionale 7) Sanità, diritto alla salute 8) Infrastrutture 9) Ambiente e Migrazione 10) Scuola, Università e Ricerca 11) Energia N.B. Al fine di rendere più comprensibile la lettura delle singole schede tematiche, a volte si ripetono, in maniera sintetica, alcune proposte, utili a comprendere l’orientamento politico di riferimento, anche senza essere costretti ad esaminare tutti gli elaborati. EUROPA ASPETTI ISTITUZIONALI Si propone il modello di una federazione di stati dotata di una moneta unica l’Euro. I Paesi non appartenenti alla unione monetaria, dovrebbero partecipare al mercato comune, perdendo tutti i diritti di decisione che rimarrebbero in capo ai Paesi aderenti all’unione monetaria. Conseguentemente si propone la ridefinizione dei trattati e degli assetti Istituzionali attuali rendendoli coerenti al disegno dell’Europa federale… COSTITUZIONE, ASSETTI ISTITUZIONALI E LEGGI ELETTORALI Con la vittoria del NO al referendum costituzionale è finita la fase della difesa della Costituzione, deve iniziare con forza, decisione e coerenza quella importante dell’attuazione della Costituzione… ECONOMIA E LAVORO Impostazione del lavoro Il documento che segue viene redatto in due tempi separati: la contingenza del momento attuale e i prevedibili sviluppi nell’arco del presente secolo. Situazione attuale Le cause della recessione vanno ragionevolmente individuate: FISCO E DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA Per parlare di Fisco e redistribuzione della ricchezza occorre partire da un dato obiettivo: La disuguaglianza esistente tra i più ricchi ed i più poveri Indice di GINI 2016 (l’indice 0 rappresenta la perfetta eguaglianza mentre l’indice 1 rappresenta la massima disuguaglianza)… LEGISLAZIONE DEL LAVORO Occorre evitare una eccessiva insistenza al ricorso legislativo, tipica di molti giuslavoristi, per normare materie invece piu’ proprie del rapporto di lavoro e percio’ delle relazioni contrattuali tra le parti… QUESTIONE MERIDIONALE Riteniamo che il Mezzogiorno debba rappresentare un’opportunità per tutta l’Italia, per sviluppare tutto il sistema Paese, nel quadro di un’economia nazionale europea e mediterranea… SANITA’ E DIRITTO ALLA SALUTE Salvaguardia della salute dei poveri e meno abbienti Lo stato di salute della salute italiana. Venti anni di aziendalizzazione hanno trasformato il malato in cliente. Così da Servizio è assurto a Sistema, una macrostruttura amministrativa, politica, finanziaria, che ha perso la sua connotazione originaria. INFRASTRUTTURE Tutela del territorio Relativamente ai problemi che sono connessi all’uso ed alla difesa del suolo, complicati in questi ultimi anni da repentini cambiamenti climatici sempre più estremi, si ritiene indispensabile… AMBIENTE E MIGRAZIONI L’ambiente terrestre degrada e crea pericoli per la salute e per la qualità della vita. Si impone l’esigenza di incisive politiche adeguate e di comportamenti singoli e collettivi che ne abbiano consapevolezza e siano efficaci per avversare, ridurre e, dove possibile, eliminare i pericoli… SCUOLA, UNIVERSITA’ E RICERCA La scuola è, ancora una volta, l’avamposto anticipatore del cambiamento e al tempo stesso garante dei valori di solidarietà, accoglienza e crescita culturale.Per questa ragione, un paese civile si valuta da quanto investe nelle risorse culturali e formative dei cittadini… ENERGIA Intesa come prioritaria la Questione Energetica riassume una serie di problematiche di stretta attualità… SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

QUALCHE OSSERVAZIONE SUL FUTURO DEL SOCIALISMO ITALIANO

di Aldo Potenza | Dopo il 4 marzo alla luce dei risultati elettorali, è apparso evidente che lo stato del socialismo in Italia è al limite della definitiva scomparsa. Il problema che si pone a chiunque sia convinto che la cultura politica socialista sia utile per concorrere ad affrontare i molti problemi del nostro Paese, riguarda sia l’unità dei socialisti di consolidata tradizione ovunque essi si siano organizzati nel corso di questi ultimi 25 anni, sia la disponibilità di chi riconosce l’utilità di un forte ed organizzato partito di orientamento socialista. A Livorno il 24 marzo e successivamente a Rimini nei giorni 8, 9 e 10, i socialisti confluiti nella associazione nazionale Socialismo XXI, hanno indicato una cornice politica di riferimento e hanno individuato alcune linee programmatiche utili ad aprire un confronto politico con chiunque sia interessato non alla propaganda, ma all’impegno politico necessario per ricostruire una presenza socialista più forte in Italia. Coerentemente alla proposta che avanzammo al PSI di aprire un confronto con tutte le organizzazioni socialiste e con chiunque avesse la volontà di lavorare per la realizzazione di un partito di orientamento socialista evitando un congresso chiuso ai propri iscritti, oggi proponiamo ai circoli, alle associazioni di coloro che si sentono socialisti, alla Fondazioni di area socialista e al PSI, affinché si rendano disponibili ad un confronto aperto ed inclusivo per attivare durante tutto il 2019 una campagna politica per giungere alla Epinay del socialismo italiano entro la fine dell’anno. COMPAGNI OVUNQUE VOI SIATE LASCIATE ALLE VOSTRE SPALLE LE POLEMICHE E LE AMAREZZE DI UN PASSATO DI DIVISIONI ED INCOMPRENSIONI. OGGI NON CI SONO PIU’ NEMMENO LE RAGIONI POLITICHE CHE DIVISERO IL 21 A LIVORNO I SOCIALISTI. GETTIAMO INSIEME LE BASI DI UNA NUOVA STAGIONE SOCIALISTA IN ITALIA. SOTTRARSI AL CONFRONTO, RIFIUTARSI DI LAVORARE PER L’UNITA’, PRETENDERE DI OTTENERLA ATTRAVERSO LA CONFLUENZA NELLE ORGANIZZAZIONI ESISTENTI SIGNIFICA CHIUDERSI IN ANACRONISTICI E VELLEITARI RECINTI IDENTITARI ED IMPEDIRE LA RINASCITA DI UN GRANDE ED INFLUENTE PARTITO DI ORIENTAMENTO SOCIALISTA. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

SOCIALISMO XXI DELIBERA DELL’ASSEMBLEA COSTITUTIVA

Il giorno 10 febbraio 2019 alle ore 10,00 presso un locale sito in Rimini Viale Regina Margherita 82, si sono incontrati dei cittadini per costituire un’associazione politica, culturale e sociale. L’associazione ha l’esplicito obiettivo di promuovere la costituzione di un Partito Autonomo ed Unitario del Socialismo in Italia, e resterà in vita sino al Congresso Costituente di tale partito. Assume la presidenza dell’assemblea costitutiva il sig. Angelo Sollazzo il quale chiama il sig. Stefano Betti a fungere da segretario verbalizzante. L’ordine del giorno dell’Assemblea è il seguente: Lettura, discussione ed approvazione del documento politico dell’Assemblea; Presentazione, discussione ed approvazione Statuto dell’Associazione; Varie ed eventuali. Punto 1 – Lettura, discussione ed approvazione del documento politico dell’Assemblea. Il presidente dell’Assemblea chiama a relazionare sul punto 1 dell’ordine del giorno il sig. Aldo Potenza, il quale dà lettura del documento politico redatto da apposito gruppo di lavoro sulla base delle risultanze dei documenti conclusivi dei tavoli di lavoro tenutisi sabato 9 febbraio. Al termine della lettura il presidente apre la discussione a cui partecipano: Daniele Delbene, Stefano Betti, Aurelio Dozzini, Dario Allamano, Aldo Ferrara, Giuseppe Iacopini, Giambattista Coltraro, Roberto Giuliano, Gioacchino Assogna, Filippo Vasco, Giuseppe Scanni, Bruno Lo Duca, Fabio Conti, Antonio Catalano, Elena Iannuzzi, Nicola Cariglia. La discussione è ampia ed articolata ma sostanzialmente univoca sulla necessità di avviare il processo politico necessario per la costituzione in Italia di un Partito Unitario ed Autonomo del Socialismo. Vengono sollevate alcune obiezioni da parte dei sigg. Daniele DelBene e Roberto Giuliano sull’opportunità di costituire l’Associazione Socialismo XXI, ritenendo preferibile un’organizzazione più informale sul modello di Forum tematici per il Socialismo. Al termine della discussione il presidente dà la parola al sig. Aldo Potenza per le conclusioni, il quale preso atto delle sostanziale adesione di tutti gli interventi sul documento politico proposto, ribadisce la necessità di dotare il movimento, creatosi nell’anno intercorrente dall’Assemblea di Livorno del 24 marzo 2018 ad oggi, di una struttura organizzativa politica ed organizzativa stabile, sia pure con un traguardo politico definito, il Congresso Costituente del Partito del Socialismo Autonomo ed Unitario, e con una struttura leggera la cui operatività avrà un momento di verifica intermedio nel mese di ottobre all’Assemblea Straordinaria dei Circoli di Socialismo XXI. Al termine dell’intervento di Aldo Potenza il presidente dell’assemblea pone in votazione il documento che viene approvato all’unanimità. Il presidente dà quindi la parola ai sigg. Matteo Rossi (Partito Socialista di San Marino), Simone Oggionni (MDP) e Mario Erbetta (Consigliere comunale di Rimini), il quali intervengono per portare il contributo ed i saluti delle rispettive organizzazioni e del Consiglio Comunale. Tutti gli interventi confermano la bontà dell’idea di costituire la Rete dei Circoli del Socialismo XXI. In particolare Matteo Rossi e Simone Oggionni si rendono disponibili a creare momenti di confronto tra le rispettive organizzazioni e Socialismo XXI. Il sig. Erbetta mette a disposizione la propria esperienza di Consigliere di Rinascita Civica Rimini quale virtuoso esempio di collaborazione tra l’area civica e quella socialista sul territorio riminese. Il presidente dell’Assemblea dà quindi la parola al sig. Dario Allamano per la relazione relativa al punto 2 dell’ordine del giorno: Presentazione, discussione ed approvazione Statuto dell’Associazione. Il sig. Allamano descrive la struttura, così come prefigurata dallo Statuto, che sarà quella di un’organizzazione che valorizza i circoli di base, quali strumenti che in questi anni hanno messo mantenuto in vita l’Idea Socialista nei territori italiani. La denominazione dell’associazione proposta è: “RETE di CIRCOLI ed ASSOCIAZIONI per il SOCIALISMO nel XXI secolo in Italia“,  abbreviabile in “SOCIALISMO XXI”. Socialismo XXI sarà pertanto un’organizzazione orizzontale, una “RETE” di circoli ed associazioni locali, che avranno una grande autonomia ed indipendenza nell’azione politica, seppure all’interno del Progetto, del Programma, dello Statuto che di Socialismo XXI, e da un apposito Regolamento che verrà redatto dal Coordinamento pro tempore. I circoli dovranno avere una consistenza organizzativa adeguata, con un minimo di almeno 5 aderenti e dovranno garantire un’attività politica continua nel proprio territorio. A far data dalla costituzione di Socialismo XXI viene avviata una campagna per il consolidamento dei circoli già esistenti e la costituzione di nuovi nelle città che ne sono ancora prive. Il coordinamento provvisorio dovrà concludere i suoi lavori di costituzione della Rete dei Circoli entro e non oltre la data della prima assemblea dei circoli di Socialismo XXI prevista per il mese di ottobre  2019. L’obiettivo finale, fondamentale per la rinascita di una forza socialista in Italia, resta quello dell’Epinay del Socialismo Italiano, da realizzare entro i primi mesi del 2020 a Genova presso la storica Sala Sivori. La struttura dirigente pro-tempore eletta con il compito di traghettare l’Associazione verso la prima assemblea straordinaria dei circoli di Socialismo XXI sarà formata da un’Assemblea sociale composta dai soci fondatori; un Esecutivo composto da 1 referente per ogni regione. Dell’esecutivo farà parte di diritto il responsabile della comunicazione Vincenzo Lorè. L’esecutivo nominerà al suo interno un coordinatore ed un vice coordinatore;  una Segreteria operativa di 5 membri. La Segreteria avrà il compito di coordinare le attività politiche nazionali, mentre l’Esecutivo coordinerà le iniziative territoriali di Socialismo XXI; una Presidenza composta dal Presidente, da due vice-presidenti. La Presidenza e la Segreteria fungeranno da organi di coordinamento politico, l’Esecutivo sarà la struttura che coordinerà l’organizzazione della rete dei circoli nei territori. Alle riunioni della coordinamento politico partecipano di diritto il coordinatore di Giovane Fiumana, il coordinatore dell’esecutivo, il presidente del Gruppo di Volpedo quale centro studi per il Socialismo nel XXI secolo ed il presidente del Comitato dei Garanti. Durante la fase di transizione resta operativo il Comitato dei Garanti, nominato dall’assemblea di Livorno del 24 marzo 2018. Le quote sociali dei soci individuali sono di 20 (venti) euro pro capite. Le quote associative dei Circoli saranno parametrate sul numero degli associati, in ragione di 5 (cinque) euro per ogni socio del circolo. Completata la fase di strutturazione dei circoli e delle associazioni locali sarà convocata, indicativamente nel mese di ottobre, un’Assemblea straordinaria di Socialismo XXI per formalizzare le strutture definitive dell’associazione. Al termine dell’esposizione dello Statuto e delle modalità funzionali dell’organizzazione Socialismo …

SOCIALISMO XXI DOCUMENTO CONCLUSIVO DELLA CONFERENZA PROGRAMMATICA DI RIMINI

Conferenza programmatica Rimini 10 febbraio 2019 La globalizzazione guidata dalla ideologia neoliberista, se ha rappresentato una occasione di sviluppo in alcune aree di sottosviluppo economico, con la deregolamentazione dei mercati e la concorrenza fra sistemi sociali e politici molto diversi, ha, di converso, prodotto, nell’occidente industrializzato e dotato di avanzati sistemi di protezione sociale, la precarizzazione del lavoro, vaste aree di povertà, l’arretramento delle conquiste sociali, l’aumento dell’indebitamento pubblico e privato e le diseguaglianze nella distribuzione del reddito. Gli effetti di tali cambiamenti sono rappresentati dal peggioramento della distribuzione del reddito, oggi in Italia meno del 50% del valore aggiunto complessivo va ai redditi da lavoro, rispetto al 60/65% che era la quota del passato. “Il tasso di crescita medio a lungo termine dei Paesi sviluppati è andato progressivamente riducendosi passando dal 3-4% dei primi anni ‘70 ai modesti tassi attuali. Le crisi finanziarie dopo un periodo di stabilità durato circa 30 anni, sono diventate sempre più frequenti. La diseguaglianza dei redditi delle persone è aumentata in modo esponenziale. Le retribuzioni sono rimaste stagnanti in termini reali sui livelli degli anni ‘80, mentre la produttività da allora ad oggi è più che raddoppiata, pertanto l’intero beneficio si è indirizzato a favore della parte più benestante della popolazione. Il tasso di disoccupazione intorno al 7,8% viene considerato normale, anche in Paesi dove si rilevavano alti tassi di occupazione. Inoltre spesso l’occupazione è precaria e mal retribuita. A questo desolante scenario si aggiunge La scarsa attenzione nei confronti dello sfruttamento della risorse mondiali e delle conseguenze ambientali e sulla salute delle persone. Come era prevedibile la reazione è stata ed è la paura del futuro, la forte inquietudine verso il presente e la ricerca verso illusorie protezioni nazionali che privilegiano risposte sovraniste e populiste. La sinistra di fronte alla aggressiva egemonia delle idee neoliberiste non ha saputo elaborare una proposta alternativa, anzi spesso ha accompagnato con lo slogan della modernizzazione i processi economici internazionali dettati dagli interessi della finanza e delle multinazionali, tentando persino, come è avvenuto in Italia, di modificare la Costituzione privilegiando la governabilità e, con le leggi elettorali, mortificando la partecipazione e la rappresentanza. In tal modo, smarrendo gli elementi distintivi delle politiche socialdemocratiche, in un mondo di grandi trasformazioni economiche e sociali è venuto a mancare il riferimento politico, capace di orientare e guidare vaste aree di cittadini che, all’aumentare delle difficoltà economiche e di fronte al lento smantellamento del welfare, ha reagito rivolgendosi verso movimenti di protesta di vario orientamento. Lo scenario culturale contro cui tutte le forze democratiche progressiste ed in particolar modo quelle del socialismo democratico devono svolgere la loro azione è dei più difficili poiché con il neoliberismo si sono diffusi elementi culturali negativi come l’edonismo, l’individualismo, l’egoismo sociale, l’avversione verso la politica, ovvero il contrario della cultura socialista democratica che si riconosce nei valori comunitari, solidaristici e nella democrazia partecipata. Ciò nonostante i primi sintomi della crisi della globalizzazione neoliberista sono ormai evidenti e l’introduzione dei dazi doganali voluta da Trump, con tutte le conseguenze che comporta, è una dimostrazione del livello di insofferenza che provoca la liberalizzazione dei mercati avvenuta secondo interessi che non hanno posto le condizioni di vita delle persone al centro degli obiettivi da perseguire. L’Europa con i Trattati di Maastricht e il successivo di Lisbona ha assunto il modello neo-liberista come stella polare. E’ tempo di ridiscutere quei trattati intergovernativi che hanno favorito la crescita di una insofferenza sociale che rischia di compromettere il disegno europeo. La Brexit è una delle più evidenti conseguenze. Noi Socialisti siamo per superare l’Europa Confederale, dominata dalle burocrazie, per avviarci verso un’Europa Federale che abbia il Manifesto di Ventotene quale riferimento di base. L’Italia ha affrontato la diffusione delle idee dei Chicago boys nel momento più grave della sua storia politica e si è trovata in balia di forze o culturalmente vicine alle idee neoliberiste o con una sinistra post comunista travolta dalle macerie politiche e culturali della caduta del muro di Berlino, che emblematicamente rappresenta la conclusione del comunismo, incapace culturalmente e politicamente di affrontare le nuove difficoltà. Proprio nel momento della maggiore necessità, a causa di diverse responsabilità, è stata distrutta l’unica forza, il Partito Socialista Italiano, capace con la sua carica innovativa, ben descritta a Rimini nel 1982, di svolgere una azione di contenimento e di ostacolo alla azione aggressiva del neoliberismo e di offrire una soluzione, l’alleanza tra i meriti ed i bisogni. Oggi, come già osservato precedentemente, appare in grave difficoltà il modello di globalizzazione finora perseguito; è in crisi sia l’UE, sia l’area euro. In Italia la scelta del PD di perseguire una modernizzazione secondo le idee che potremmo definire tipiche di un ”neoliberismo progressista” propugnate dalla così detta terza via, ha privilegiato di DIRITTI CIVILI rispetto alla GIUSTIZIA (BISOGNI) SOCIALE (ovvero unendo alle azioni indicate dal neoliberismo quelle dei diritti Lgbtq), non segnando una netta linea di demarcazione fra se e alcune forze di centrodestra con le note conseguenze. La Conferenza programmatica di Rimini vuole essere il tentativo di concorrere a porre un argine ai rischi sempre più evidenti che l’intera comunità nazionale corre a causa delle risposte sovraniste e anti euro di una parte della destra e di alcune marginali forze di sinistra e più in generale a causa dello smarrimento in cui si trova tutta la sinistra. La crisi politica è tanto più grave se si considera che dovremo affrontare le difficoltà e le opportunità della economia denominata 4.0, ovvero la robotica diffusa, e ciò che rappresenterà per concentrazione di capitali e per la riorganizzazione del modo del lavoro. L’industria 4.0 ha segnato la fine di un paradigma che ha traversato gli ultimi due secoli, al crescere degli investimenti cresceva l’occupazione, oggi non è più così, l’innovazione espelle forze dal ciclo produttivo ed anche dalle strutture di servizio. Noi socialisti dobbiamo farci promotori di un nuovo Patto dei produttori che isoli o almeno ridimensioni il capitalismo finanziario e rafforzi l’imprenditoria produttiva, ma dobbiamo per l’appunto essere consapevoli che il vecchio modello industriale …

IL SALUTO DI CARLO TOGNOLI AI SOCIALISTI IMPEGNATI A RIMINI PER LA CONFERENZA PROGRAMMATICA

Carissimi, vi ringrazio per avermi informato del convegno socialista di Rimini. L’impostazione mi sembra ‘felice’: nessun recinto per la eventuale ricostruzione di un partito socialista, fatto salvo il principio della libertà (e cioè della democrazia) che deve accompagnarsi alla giustizia sociale. Citi Rosa Luxemburg, alla quale io aggiungerei Filippo Turati che, proprio in commento alle ipotesi di dittatura del proletariato, faceva osservare che se i proletari avessero raggiunto la maggioranza elettorale non avrebbero avuto bisogno di dittatura, ma se avessero preteso di governare senza maggioranza, avrebbero creato un precedente molto pericoloso. Anche Sandro Pertini metteva la ‘libertà’ in primo piano, nell’evoluzione del socialismo. Oggi bisogna guardarsi dalle ipotesi di superamento della ‘democrazia rappresentativa’ che, in nome del ‘popolo’, vorrebbero introdurre altri sistemi che porterebbero sicuramente a conclusioni anti democratiche. E’ ragionevole, quindi, insistere perchè siano riviste le procedure per la presentazione delle liste elettorali, in modo che nessuno venga privilegiato e perché le eventuali modifiche della costituzione siano proposte in base alle esigenze della società in cui viviamo oggi (e domani). La trasformazione tecnologica ed economica in atto deve portare i socialisti a elaborare nuove forme di difesa per chi ha più bisogno (la originaria ‘attenzione’ del socialismo) e di valorizzazione di chi ‘merita’, senza dimenticare che anche nel ‘marxismo’ (che non è stata la sola idea di socialismo) si punta alla produzione per garantire un’equa distribuzione. Condivido le proposte di riforma della Comunità europea, per ricondurre ad una possibile ‘governance’ di orientamento federale tra i Paesi che hanno adottato la moneta unica, pur lasciando il ‘mercato comune’. Questo mio breve e semplice saluto si conclude con un apprezzamento per la vostra coerenza di questi anni e la soddisfazione di avere rivisto un ‘garofano’ nel manifesto che annuncia il convegno. E’ un fiore antico nella storia del socialismo e Craxi fece bene a riprenderlo per non dimenticare ciò che è stato: il simbolo della FESTA del LAVORO e delle tessere socialiste di fine ottocento, primi del novecento. Buon lavoro! SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

IN 200 A RIMINI PER LA CONFERENZA PROGRAMMATICA DEI SOCIALISTI

Da venerdì a domenica, ricostruiamo su macerie sinistra (ANSA) – BOLOGNA, 6 FEB – Duecento delegati socialisti si ritroveranno da venerdì a domenica a Rimini per la conferenza programmatica di ‘Socialismo XXI secolo’. Si tratta di rappresentanti di circoli, associazioni, gruppi e siti web di ispirazione socialista e socialdemocratica provenienti da tutta Italia. Il progetto, spiegano i promotori, “è la costruzione di una casa socialista nuova di zecca”, nel momento in cui “la sinistra italiana sta mostrando crepe non indifferenti”. Il meeting è in programma allo Yes Hotel Touring e fa seguito all’assemblea di Livorno del 28 marzo 2018 e ai cinque incontri dei mesi scorsi tra Budrio, nel Bolognese, lo storico circolo romano della Garbatella, Napoli e Genova. “Più che a fondare un partito – proseguono – la Conferenza di Rimini punta a mettere insieme un corpo di idee che, senza dimenticare le radici, consenta oggi di conquistare lo spazio che le macerie della sinistra hanno lasciato completamente vuoto”, senza dimenticare di “continuare a credere fermamente che la distinzione tra destra e sinistra, anche dopo l’estinzione del comunismo, è reale e attuale”. (ANSA). SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

EUGENIO COLORNI, UN MILITANTE PER L’EUROPA

Classe 1909, milanese, filosofo, politico, antifascista socialista ed europeista, Eugenio Colorni è il personaggio raccontato dal professor Emilio Gentile con Paolo Mieli in questa puntata di “Passato e Presente”. Dopo aver frequentato gli istituti più prestigiosi del capoluogo lombardo, nel 1930 Colorni si laurea in filosofia. Leibniz e Benedetto Croce saranno i suoi punti di riferimento. Al contrario di molti intellettuali, non si piega al fascismo ma fa della sua avversione una coerente e attiva ribellione. Dal 1935 è membro del Centro Interno socialista. La sua è una lotta politica senza compromessi contro il regime mussoliniano e contro l’intero sistema capitalistico-borghese. Arrestato e confinato a Ventotene nel 1938, con l’ex comunista Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi di Giustizia e Libertà, discute del futuro del Vecchio Continente ed è con loro che nell’inverno tra il 1940 e il ’41, viene concepito il progetto di una federazione di Stati europei di cui gettano le basi politiche in quello che verrà conosciuto come il Manifesto di Ventotene. Fuggito dal confino, Colorni raggiunge Roma per partecipare alla Resistenza, ne diventa un esponente di primo piano. Ma non potrà vedere la capitale finalmente liberata dall’occupazione nazista. Il 28 maggio 1944, nei pressi di piazza Bologna, viene aggredito mortalmente dagli scherani della banda Caruso-Koch. Eugenio Colorni, un militante per l’Europa da Socialismo Italiano 1892 on Vimeo. Fonte: Rai Storia SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

ALCUNE LINEE PROGRAMMATICHE DEL TAVOLO ART. 32 DIRITTO ALLA SALUTE

a cura di Aldo Ferrara | Lo stato di salute della salute italiana. Venti anni di aziendalizzazione hanno trasformato il malato in cliente. Così da Servizio è assurto a Sistema, una macrostruttura amministrativa, politica, finanziaria, che ha perso la sua connotazione originaria. L’introduzione dell’intramoenia e delle assicurazioni integrative ha determinato la divisione della popolazione in due grandi categorie: i privilegiati che possono pagare ed avere rapidamente i servizi richiesti e i poveri, che devono spesso affrontare lunghe liste d’attesa. Se a questa situazione si aggiunge l’introduzione del pagamento del ticket per farmaci, visite ed interventi diagnostici, si perde il concetto di gratuità, uno dei pilastri dell’istituzione del SSN. Infine, la gestione regionale ha creato grande disparità e discriminazione nei servizi disponibili per i cittadini italiani. In conclusione 14 milioni di italiani non accedono alle cure, 4 mln rinunciano alle cure odontoiatriche, 7 mln pagano visite specialistiche  cash and black. I tagli sulla Medicina di base e territoriale hanno distrutto la rete dell’offerta diagnostica e sanitaria nelle periferie nei centri non serviti e soprattutto distanti dal capoluogo. Ne consegue una maggiore difficoltà per i pazienti, specie anziani di recarsi in un centro diagnostico di base e/o terapeutico di base, rapidamente e senza spostamenti sul territorio. Il maggiore affollamento e la creazione di liste d’attesa nasce da questa base. In questo ambito proponiamo l’Assistenza Domiciliare Integrata che possa prendere in carico almeno l’8% dei pazienti dimessi dall’Ospedale, a partire da quelli fragili, garantendo seriamente le dimissioni “protette”. Le strutture intermedie (Ospedali di comunità, Unità territoriali Riabilitative) per chi ha esisti di ictus, fratture femore o non ha patologie acute, che stanno nascendo o dalla riconversione di ex piccoli ospedali dismessi o all’interno delle Residenze protette, sono strutture essenziali per ridare all’Ospedale il ruolo di presidio destinato all’acuzie. Proposta: Raccolta firme per un DDL d’iniziativa popolare per la sostituzione dell’attuale struttura Aziendale Ospedaliera in Enti a configurazione Provinciale e Regionale; riassetto della strutture in senso territoriale e riconfigurazione degli Istituti di Ricerca a carattere Scientifico (IRCCS). Controllo e monitoraggio della Spesa Sanitaria Regionale che rappresenta dal 78 all’86% del PIL regionale. Il riassetto del Titolo V della Costituzione e la devoluzione delle competenze sanitarie agli Enti Locali ha determinato un mancato controllo centrale sulla spesa regionale. Così, se il PIL di ogni Regione viene devoluto alla Sanità in misura irregolare (da un min di 73% ad un max dell’85%), sperequazioni sulle contribuzioni obbligatorie (ticket) obbligano molti pazienti ad un pendolarismo sanitario che poi concorre alla distribuzione incontrollata delle Aziende delle principali città. Va riqualificato il ruolo delle Regioni a statuto speciale che, escluse dai piani di rientro, sono quelle in cui il disavanzo cresce inesorabilmente, fino a sfiorare i 231€/pro capite della Sardegna. Quel che maggiormente preoccupa è la distribuzione regionale della compartecipazione, con una spesa pro capite a gravi difformità regionali quasi sempre a gradiente latitudinali. Ci si cura meglio e si spende meno nelle Province autonome di Bolzano e Trento e Valle d’Aosta, dove la spesa sanitaria pro capite è la più alta (rispettivamente 2.232, 2.160 e 2.082€) con un disavanzo che va dai 300 ai 400 €/pro capite. In Campania, Sicilia e Puglia, ove è più alta l’incidenza del ticket pro capite (11.9, 10.8, 10.5% rispettivamente) e più bassa la spesa sanitaria pro capite (Campania 1.662), il livello della prestazione viene giudicato con un basso indice di gradimento da parte dell’utenza, generalmente insoddisfatta. Proposta: elaborare un documento che possa, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, obbligare le Regioni a Statuto Speciale ad un indirizzo univoco e portare l’ambito regionale ad un’offerta di salute, paritetica nella qualità e quantità. Monitoraggio della corruzione emergente in sede Ospedaliera che coinvolge un’azienda sanitaria ogni tre con la documentazione di episodi di corruttela negli ultimi 5 anni e che depaupera di circa 6 mld/anno il budget complessivo. Il fenomeno appare a macchia di leopardo, presenta aree di normale e trasparente amministrazione accanto ad aree critiche come Mezzogiorno e Lombardia. È la pubblica opinione che comunque ha un percepito negativo. All’atto delle visite specialistiche private, che sono l’ultimo stadio della fase diagnostica mancata, 10 milioni di cittadini paganti out of pocket non hanno ricevuto regolare fattura. Medesima doglianza riguarda la cura odontoiatrica, alla luce di 7 milioni di pazienti che hanno pagato parcelle in black. Senza trascurare che anche per queste motivazioni, 4 milioni di malati hanno dovuto esimersi dalle cure perché esose. Malgrado i decreti Balduzzi sugli appalti, è in questo settore che si configurono le maggiori aree di opacità amministrativa. Dovremo intervenire sui seguenti settori: Le convenzioni con privati (ambulatori, laboratori), che alla necessaria sussidiarietà, si concretizzano con un mercimonio di favori; i conflitti d’interesse tra pubblico e privato. Un esempio è dato dal facile “spostamento” da una lunga lista d’attesa in struttura pubblica ad una più rapida nel privato. Il comparto farmaceutico offre particolari tentazioni quali rimborsi fasulli, viaggi gratuiti in cambio di ricette, prescrizioni inutili; Il comparto delle forniture di derrate, materiale sanitario non inventariabile etc. Il comparto delle grandi attrezzature risente ovviamente di tutte le storture degli acquisti in commessa diretta, licitazione privata, appalti truccati e regalie surrettizie. Documentata manipolazione dei DRG. Il ricorso sempre più frequente alla sussidiarietà assicurativa obbliga il paziente a contrarre polizze a favore delle maggiori compagnie. Questa forma surrettizia di privatizzazione va stigmatizzata e sostituita con una proposta di Welfare più adeguata alle necessità sociali e al dettato costituzionale. In luogo del Reddito di Cittadinanza o di Inclusione, proponiamo la Contribuzione da TFR, quando detta retribuzione di fine carriera superi i 300 mila€ con prelievo del 10% da riversare su un Fondo Nazionale di Solidarietà. Una sorta di soccorso per le fasce di anziani più poveri e disagiati che, data la fascia anagrafica, vanno incontro a svariate patologie. L’età media è in continua ascesa: l’ISTAT ci fornisce il novero di 13.219.074 ultrasessantenni al 2015, 86% dei quali in fase di pensionamento o prepensionamento. Malgrado i continui progressi, ben il 74% degli ultrasessantenni presenta uno stato di malattia e quindi la necessità di ricorso alla spesa ospedaliera o …