SI INVITANO I CITTADINI ALL’ASTENSIONE PER IL REFERENDUM “PRO LOMBARDIA”

E’ iniziata la campagna elettorale per il referendum pro Lombardia, che interessa la nostra provincia. E’ un “passaggio” importante e delicato, che va affrontato con cognizione di causa. Ciascuno di noi può avere pensato – una volta nella vita – di sentirsi più lombardo che piemontese, ma da un pensiero istintivo a una realizzazione istituzionale il passo è lungo e complesso, se da più di due secoli siamo una provincia piemontese in una nazione organizzata sulle regioni. Cancellare questa realtà non può essere frutto del capriccio di qualcuno o di un senso di rivalsa molto mal posto; una provincia di confine tale è e tale resterebbe in ogni situazione. Basterebbe pensare a quanto poco presunti investitori lombardi hanno scelto di sfruttare le tante occasioni loro offerte per risollevare da una crisi pesantissima l’economia del nostro territorio. Molto più facile pensarlo, invece, come un’interessante e tradizionale meta turistica e nulla di più. Da tempo i nostri rappresentanti politici si interrogano sulla complessa struttura istituzionale della nostra Repubblica: Stato e Ministeri, Regioni e Assessorati, Capoluoghi di regione o Aree metropolitane che non decollano mai, Provincie traballanti e non più elettive, Comunità montane estinte, Comuni piccoli che non si fondono, Consorzi intercomunali finalizzati a obiettivi ristretti che funzionano sì e no. Fino a che questo Stato non avrà deciso davvero come vuole organizzarsi per funzionare meglio, il semplice trasloco da una regione all’altra è totalmente privo di significato. Da una materia così complessa e poco definita rileviamo ad esempio lo stato della sanità italiana: divisa su 21 Regioni, che decidono – ognuno per proprio conto – che cosa possono o no garantire ai propri cittadini, con il doppio rischio di “regalare” fette importanti di contributi pubblici al privato e di affossare il servizio pubblico universale, grazie al quale siamo considerati i migliori al mondo. Ma si dice “la sanità lombarda costituisce un’eccellenza“. Nessuno lo discute; molti “altri italiani” si recano in Lombardia per farsi curare. Ma, nel bilancio della sanità lombarda compaiono in dose sempre più massiccia i crediti da altre regioni, che nessuno mai pagherà; cioè il sistema lombardo vive su una bolla di crediti inesigibili; ma le bolle prima o poi scoppiano, con effetti devastanti. Ben altri sono gli argomenti per una “vivace e sensata” discussione con la Regione Piemonte, a cominciare dai contenuti da dare alla “Specificità montana della Provincia del VCO”. In sostanza, consideriamo questo referendum pro Lombardia assolutamente inutile, se non dannoso per le ulteriori divisioni che può creare, per cui INVITIAMO I CITTADINI ALL’ASTENSIONE. Idea Socialista Verbania – Associazione aderente a Socialismo XXI secolo SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

INVITO PER BUDRIO E NAPOLI

Care compagne e cari compagni, in allegato a questa mail troverete le due locandine che lanciano gli incontri di Budrio e Napoli, sono due snodi importanti nel percorso verso Rimini 2018. Dopo Livorno il primo passo è stato il seminario della Garbatella, è stato un seminario di alto livello che ha confermato che un bel gruppo dirigente sta emergendo, ora dalle idee e dalle ipotesi di lavoro dobbiamo passare alla concretezza del che fare e del come farlo. Livorno ha lanciato il Progetto di una rete di coordinamenti regionali in grado di agire sul proprio territorio in modo autonomo, nella consapevolezza che l’Italia è un insieme di regioni che hanno strutture economiche, sociali e politiche molto diversificate, le cui diversità vanno trasformate da momento di divisione ad elementi unificanti. Se Rimini vorrà essere ciò per cui è stata pensata, una Conferenza Programmatica nazionale, non possiamo prescindere da una struttura in grado di produrre per allora delle analisi e delle proposte che, partendo dai meriti e dai bisogni dei vari territori italiani producano un Progetto politico nazionale condiviso. E’ tempo di andare oltre alle polemichette da Facebook, occorre tornare a fare Politica con la P maiuscola, le elezioni sono lo sbocco finale di un processo politico, non la base da cui partire. La base di tutto, soprattutto oggi, in una fase di evidente disgregazione della società italiana, è una chiara e condivisa Identità Socialista. Il civismo non basta più, la politica autoritaria della destra va contrastata con un’Idea Forte, il Progetto Socialista. Deve essere un progetto che parte dai meriti e dai bisogni dei cittadini, ma deve anche saper condurre un insieme di INDIVIDUI verso una SOCIETA’ SOLIDALE, e solo il Socialismo, democratico e riformatore, ha  gli anticorpi ideali e culturali per fermare la deriva verso il nulla su cui qualcuno sta lanciando l’Italia. I primi segnali che un’epoca sta finendo ci sono, l’articolo del direttore de L’Espresso la scorsa domenica è un segnale importante, dobbiamo coglierlo e trasformarlo in azione politica. Rimini è il primo sbocco di questo processo. Una Conferenza Programmatica va però preparata, sia sul piano politico che sul quello organizzativo. Budrio e Napoli a questo servono, a definire il modello di Conferenza, se verticale (con relazioni e discussione) o orizzontale (con tavoli tematici) e a consolidare la struttura organizzativa di Socialismo XXI, sulla base di un “federalismo solidale” in cui chi è più avanti aiuta chi è ancora indietro. Dobbiamo anche discutere in modo approfondito sul modello di comunicazione, in questi mesi l’abbiamo sperimentato, funziona, ma ha bisogno del contributo di tutti. La potenza di divulgazione di FB è tanta, ne abbiamo avuto verifica a Livorno, ma può essere moltiplicata per mille se tutti si impegnano a condividere le idee e le proposte. Questi sono i temi che discuteremo a Budrio e a Napoli. L’invito che facciamo a tutti i compagni/e che credono in questo progetto è di non mancare agli incontri e di ESTENDERE l’invito a tutti coloro che sono interessati. Chiediamo inoltre di portare contributi politici e proposte di organizzazione dei coordinamenti territoriali, pur consapevoli che, in ogni caso, si tratterà ancora di strutture provvisorie, che dovranno essere aperte a nuove collaborazioni, così com’è stato per il Comitato di Garanzia provvisorio, il quale stato di grande aiuto in questi mesi, ma con un numero di compagni/e troppo limitato per gli ambiziosi progetti che sono stati messi in cantiere. Oggi siamo in grado di andare oltre, di mettere assieme un coordinamento nazionale ampio e coeso, che si basa su delle fondamenta robuste, i coordinamenti regionali. Da Livorno uscimmo con un impegno preciso, il Comitato dei Garanti avrebbe avuto vita breve, il suo compito era quello di garantire una ordinata transizione verso l’organizzazione di Rimini 2018, è un compito che ha svolto con grande impegno, tutti i compagni/e che hanno lavorato vanno ringraziati per la dedizione che hanno dimostrato. La transizione dal CdG al Coordinamento Nazionale pro tempore dovrà essere serena e rapida, entro fine settembre il passaggio dovrà essere completato, i tempi per organizzare Rimini 2018 sono stretti e l’impegno va condiviso con quanti più compagne e compagni possibile. L’obiettivo immediato è di avere in ogni Regione un coordinamento basato sugli abitanti, si potrebbe ipotizzare un coordinatore ogni 500 mila residenti. L’obiettivo esplicito per Rimini è raddoppiare le presenze di Livorno e per raggiungerlo occorre  una struttura solida, ma è un obiettivo alla nostra portata. Con i nostri più fraterni saluti e Sempre Avanti verso Rimini! Aldo Potenza – Coordinatore di Socialismo XXI Dario Allamano – Responsabile organizzazione SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. 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DOPO L’APPUNTAMENTO DI LIVORNO IN AUTUNNO RIMINI, PERCHE’?

[avatar user=”Aldo Potenza” size=”thumbnail” align=”left” /] di Aldo Potenza C’è chi ha scelto il centro destra e non intende lasciarlo; chi invece ha rinunciato alla politica e aspetta un nuovo traghettatore che sia capace di regalare qualche seggio elettorale. Poi ci sono compagni che amano essere protagonisti assoluti di un cespuglio socialista e non intendono promuovere alleanze e men che meno confluenze in aggregazioni socialiste più ampie dove temono di doversi misurare politicamente con altri possibili pretendenti alla guida del movimento. Infine c’è chi, superato il tabù comunista, preferisce confluire nel nuovo contenitore dove rifondazione è il partner principale. Noi abbiamo scelto a Livorno una strada diversa. Non abbiamo leader, ma pensiamo che serva un collettivo pensante capace di coinvolgere chiunque abbia idee e voglia di misurarsi con le difficoltà contemporanee e future, non pretendiamo abiure, non chiediamo da dove vengono i compagni, vogliamo solo che chiunque voglia restituire all’Italia una forza politica socialista condivida la strada della autonomia politica riconoscendosi nei principi fondamentali del socialismo italiano che sono la difesa della libertà, la democrazia, l’eguaglianza che è molto di più della solidarietà, il lavoro, i diritti, la dignità e la cittadinanza. Partendo da questi principi e dalla valutazione dei danni culturali politici e sociali prodotti dal neoliberismo, stiamo lavorando, con il coinvolgimento di chiunque sia interessato, per dotare il socialismo italiano di un programma di attività per l’oggi e per il futuro. A Rimini, dopo Livorno, il nostro invito sarà rivolto a tutti i compagni di tradizione socialista senza alcuna discriminazione e a tutte le forze politiche che sentono l’esigenza di dare all’Italia un rinnovato partito socialista. Non intendiamo dare l’avvio a un raduno reducista e nemmeno ad un indistinto raggruppamento meramente elettoralistico. Il nostro intento è riunire tutti coloro che hanno riferimenti culturali comuni per superare l’anomalia italiana e ricostruire una forza socialista culturalmente e politicamente solida che possa essere di aiuto anche al risveglio del socialismo europeo dopo l’esperienza del neoliberismo progressista blairiano. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

ALLA GARBATELLA IN PREPARAZIONE DELLA CONVENTION DI RIMINI

[avatar user=”Aldo Potenza” size=”thumbnail” align=”left” /] di Aldo Potenza Il 7 luglio scorso, come annunciato, si è svolto il seminario dedicato alla preparazione della conferenza programmatica di Rimini decisa dalla assemblea di Livorno il 24 marzo u.s. L’incontro era dedicato ai rappresentanti regionali del movimento per iniziare un proficuo confronto sulle schede elaborate, con il concorso di diversi compagni, dal gruppo dei garanti eletto a Livorno. I temi in discussione hanno riguardato: la crisi del disegno europeo; i cambiamenti culturali, politici, economici italiani a seguito della globalizzazione dei mercati secondo il dettato neoliberale (a questo proposito sono state evidenziate le difficoltà che in Italia, e non solo, la cultura socialista incontra a causa della diffusione degli elementi culturali negativi come l’edonismo, l’individualismo, l’egoismo sociale, l’avversione verso la politica); la costituzione e gli assetti istituzionali; le nuove frontiere dell’economia (economia 4.0); la fiscalità; la legislazione del lavoro; la questione meridionale. In una prossima riunione seminariale verranno affrontati nuovi argomenti in fase di approfondimento. L’occasione è stata utile anche per proporre in occasione della convention riminese: – la costituzione della associazione nazionale con l’approvazione dello statuto, del simbolo e denominazione. – L’adesione dei compagni e l’elezione degli organi previsti; – il rafforzamento del gruppo di Volpedo affidandogli la missione simile a quella che per i laburisti ha la Fabian Society; Nei prossimi giorni, ad affiancare il lavoro dei garanti, verrà costituito un comitato organizzativo composto da due o tre compagni per regione. Il Seminario della Garbatella, con la partecipazione di 53 compagni provenienti da diverse regioni e 24 interventi di grande interesse politico e culturale, ha offerto nuovi temi di riflessione e ha approvato il lavoro svolto finora e le proposte organizzative avanzate. Con grande soddisfazione possiamo affermare che l’entusiasmo e l’attiva partecipazione dei compagni sono davvero un segnale incoraggiante per l’appuntamento di Rimini. GRAZIE A TUTTI E SEMPRE AVANTI VERSO RIMINI 2018 SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

INTERVISTA A RINO FORMICA

A cura di Massimo Bordin Registrazione video del dibattito dal titolo “Intervista a Rino Formica”, registrato giovedì 5 luglio 2018 alle ore 11:00. Sono intervenuti: Massimo Bordin (giornalista, già direttore di Radio Radicale), Rino Formica (già parlamentare e ministro, esponente del PSI). SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

APPELLO PER IL SEMINARIO DEL 7 LUGLIO A ROMA

Cari/e compagni/e, a Livorno, il 24 marzo u.s., i numerosi compagni intervenuti, oltre ad approvare un documento che indica il percorso politico organizzativo, hanno stabilito che, nell’autunno dell’anno in corso, avremmo dovuto organizzare a Rimini una Conferenza programmatica per indicare le nostre proposte di fronte ai cambiamenti intervenuti e prevedibili nella economia e nella società italiana. Il comitato dei garanti, eletto a marzo, con il contributo di diversi compagni ha elaborato le schede di discussione che sono state diffuse sui social e sul sito socialismoitaliano1892.it A Roma ora dobbiamo riflettere sul lavoro compiuto e sulle successive tappe del nostro impegno. È indispensabile ancora una volta che la vostra generosa partecipazione e il vostro contributo di idee e proposte ci aiuti a svolgere il lavoro che abbiamo intrapreso grazie alla vostra fiducia. Confidiamo pertanto nella vostra presenza al seminario del 7 luglio p.v. a Roma. Certo che anche questa volta non mancherete all’appuntamento vi invio fraterni saluti. Per il comitato dei garanti Aldo Potenza   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

COMUNICATO POLITICO

Il Comitato dei Garanti del Movimento Sempre Avanti verso il Socialismo per il XXI secolo nella riunione del 31 maggio ha approvato il seguente documento politico: Quanto sta avvenendo in questi giorni segna uno dei punti più bassi della vita Repubblicana dell’Italia: La pseudo “democrazia diretta” propugnata da Lega, Fdi e M5S mette a rischio le fondamenta di uno Stato costruito settant’anni fa dai Padri Costituenti a cui i socialisti dettero un grande contributo; la pretesa di segretari di partito (associazioni private non normate ai sensi dell’art. 49 della Costituzione) di imporre al Presidente del Consiglio incaricato ed al Presidente della Repubblica un “Contratto prestampato” ed un elenco dei ministri in fotocopia è un atto al limite dell’eversione, ma ben più gravi sono le scelte politiche previste dal “Contratto” tra Lega e M5S; l’ipotesi di un’uscita dall’euro propugnata in modo informale dalla Lega e in modo più ambiguo dal M5S, e mai discussa durante la campagna elettorale; la proposta di una tassa piatta del 20% (flat tax) è di fatto un regalo ai ricchi, che ridurrà le già scarse risorse necessarie per garantire i servizi ai cittadini; infine la proposta dell’“agente provocatore”, mutuata dal modello Stasi della DDR, è l’avvio di un processo disgregatore della fiducia tra i cittadini, che è presupposto di una società unita e libera.   Il Comitato dei Garanti di Sempre Avanti Socialismo XXI fa perciò appello A TUTTI I SOCIALISTI OVUNQUE ESSI SIANO affinché si attivino per fermare questa deriva neo Peronista che, come già avvenne anni fa in Argentina, porterebbe il nostro Paese verso il default; IMPEGNA SIN D’ORA il Movimento Sempre Avanti Socialismo XXI ad attivarsi per promuovere TUTTE le iniziative politiche necessarie  per costruire nei prossimi mesi un Movimento politico unitario con una CHIARA IDENTITA’ SOCIALISTA DEMOCRATICA, unico argine possibile al neo liberismo ed alla deriva peronista che Lega e 5S propugnano; FA APPELLO a tutte le formazioni, associazioni, circoli, gruppi, partiti, che si richiamano alla Nobile Storia del Socialismo a portare il loro contributo alla costruzione di un Movimento per un Partito Socialista Unitario ed Autonomo. Sempre Avanti verso il Socialismo del XXI secolo Livorno, 1 giugno 2018 SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

DOCUMENTO POLITICO GIOVANE FIUMANA

Siamo giovani compagni e compagne, convinti che oggi più che mai occorra mettersi in cammino per ricostruire una forza politica del Socialismo del XXI secolo. Una forza radicata nella società, capace di nascere dal conflitto sociale, per dare gambe ad una radicale proposta politica di governo e di alternativa al sistema neoliberista. Lavoro e democrazia Il primo punto nella nostra agenda politica non può che essere il lavoro, fondamento della nostra Repubblica. Per noi il lavoro è fattore di emancipazione democratica e sociale per l’esercizio di una cittadinanza sostanziale e non solo formale. Chi vive del proprio lavoro e chi vorrebbe farlo, è stato in questi ultimi venti anni sempre più privato di rappresentanza politica e sociale. Il mito di una società senza classi, senza differenze tra chi lavora e chi specula, di partiti liquidi e della nazione hanno portato ad una progressiva irrilevanza dei lavoratori in questo paese. A ciò è seguito un progressivo ridursi degli spazi di agibilità democratica e politica per chi non si rassegnava a rappresentare una cultura neoliberista, fino ad arrivare a due tentativi, per fortuna respinti, di modifiche della nostra Costituzione tesi a ridurre e svilire gli istituti di partecipazione e lo stesso funzionamento della nostra Repubblica. Stesso crinale è stato seguito per le leggi elettorali che si sono approvate nel tempo, tutte tese ad inquinare le regole del gioco di una sana democrazia parlamentare, per affermare forme di controllo sempre più stretto dei capi partito sulle loro organizzazioni e sul loro democratico confronto interno e il conseguente, radicale, senso di insofferenza di sempre più cittadini verso le elezioni politiche e la partecipazione alla vita democratica del paese. Riteniamo che a tutto ciò si debba rispondere con la riaffermazione e l’attuazione dei valori costituzionali, non percepiamo la Costituzione come un feticcio ma come un testo da realizzare, dove le eventuali riforme debbano tendere ad estendere gli istituti di partecipazione ed il ruolo degli enti locali in questo paese. Riteniamo che debba essere valorizzata una struttura di diffusione del potere, dando più responsabilità a comuni, province, macro regioni che superino le odierne regioni, previa consultazione dei cittadini. Europa L’Europa è per noi fondamentale. Non condividiamo le tentazioni di chi vorrebbe ritornare alle piccole patrie. Riteniamo che una moderna forza del Socialismo del ventunesimo secolo abbia senso solo se è capace di contribuire a rianimare un dibattito che anche a livello Europeo sia capace di giungere ad un rilancio delle forze che si richiamano al Socialismo. Il PSE, in questi anni, è stato vittima di un pensiero che da Blair a Renzi, ha provato a disegnare un inesistente terza via che ha visto il progressivo allineamento al neoliberismo. Occorre rilanciare una nuova internazionale del lavoro, capace di unire i lavoratori Europei in rivendicazioni comuni, capaci di proporre una alternativa Europea a delocalizzazioni, precarizzazione del lavoro, austerità, neoliberismo. Una forza capace di tornare ad una visione di Europa intesa come continente di pace, cooperazione, solidarietà tra paesi membri. Quell’Europa che prima Altiero Spinelli, Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e poi François Mitterand, Willy Brandt e Olof Palme bene avevano disegnato. Scuola ed università Anche la scuola e l’università in questo paese hanno subito lo stesso destino di aziendalizzazione ed impoverimento della formazione, con professori spostati come trottole da una regione all’altra del paese, patrimonio edilizio scolastico ed universitario sempre più decadente, studenti ridotti a moderni apprendisti sfruttati da inserire in un mercato del lavoro totalmente privo di regole e di possibilità di emancipazione sociale come voluto da lor signori. Occorre una radicale riforma della scuola volta ad estendere il ruolo delle rappresentanze studentesche, tutelare la qualità del lavoro dei docenti. E’ necessario un piano straordinario per l’adeguamento del patrimonio edilizio scolastico ed universitario agli standard Europei. Così come è necessario che scuola e Università tornino ad essere capaci di tornare alla loro funzione di emancipazione delle fasce sociali più deboli, tramite l’insegnamento aggiornato anche delle nuove discipline che l’impresa 4.0 e la nuova rivoluzione tecnologica in cui viviamo ci hanno messo di fronte. Sanità ed edilizia Anche in questi settori è necessario riaffermare il primato dello Stato e dei suoi enti locali nella gestione e promozione di un sempre migliore sistema sanitario. In questi anni, sempre di più una connivenza tra imprenditori privati molto attenti al profitto e per nulla alla salute delle persone, tutto ciò favorito da una comoda rinuncia della politica che si è ridotta a pura conservazione e gestione di un residuo potere servile nei confronti di oligarchie finanziarie nazionali ed internazionali. Occorre una forte presa d’atto di ciò ed una totale svolta a 360 gradi che riaffermi il primato della persona in tutto ciò che riguarda la salute. Il partito che vogliamo Se tutto ciò è vero, occorre dunque una forte alternativa Socialista a questa deriva in cui ci ha portato la dogmatica neoliberista attuale. Siamo giovani compagne e compagni che sanno cosa vuol dire precarietà, disoccupazione, lavoro povero. Sappiamo come si vive ad essere l’unica generazione che ha prospettive peggiori di quella precedente cosa mai accaduta dal dopo guerra ad oggi. Siamo giovani che sanno cosa vuol dire non potersi costruire un futuro, così come sappiamo cosa vuol dire vivere in una società dove avere le stesse opportunità rimane solo un proclama. Per tutto ciò pensiamo che i disastri prodotti negli ultimi venti anni dalle classi dirigenti che si sono richiamate al socialismo siano stati gravi ed oggettivi. Una classe dirigente fatta di un ceto politico che ha pensato solamente ad auto tutelarsi, vivendo in riti di partito ridotti a giochi correntizi, perpetrati in una modalità sempre più escludente verso coloro che si diceva di voler rappresentare ci ha portati a tutto questo. Cartelli elettorali inconcludenti, hanno visto una sinistra divisa tra subalternità ad un Pd che progressivamente virava sempre più verso un sostanziale abbandono del campo del lavoro e una testimonianza inconcludente incapace di farsi percepire come reale alternativa all’esistente, ci ha portati ad una totale irrilevanza. Si sono sempre più favoriti processi di selezione della classe dirigente per fedeltà ad …

DALL’ECONOMIA 4.0 AL SOCIALISMO 4.0

L’evoluzione della ricerca nel campo dell’informatica e della telematica ha raggiunto probabilmente un punto molto rischioso per il futuro dell’Umanità: l’Intelligenza Artificiale. E una questione che non impatta solo più sulla tecnologia e sullo sviluppo dei prodotti. Interpella questioni etiche profonde. Il livello di sofisticazione tecnologica degli apparati è probabilmente giunto al suo punto di massimo sviluppo. Il presente in questo settore, e non solo nella Silicon Valley, è quello applicativo (delle APP per l’appunto) dell’utilizzo di questi congegni per fornire servizi sempre più sofisticati, che stanno modificando in profondità l’organizzazione della produzione di beni e servizi. Prima ancora che una modifica nell’organizzazione del lavoro si tratta proprio di una diversa organizzazione della produzione. Saranno sempre di più i big data delle aziende che gestiscono la distribuzione dei prodotti a determinare cosa produrre e dove. E’ un cambio epocale, è il sistema just in time (in cui il cliente a ordinava una tipologia precisa di prodotto, un’auto blu con le ruote cromate e l’interno in alcantara per capirci, ed il produttore organizzava di conseguenza la produzione di quell’auto) spinto alle estreme conseguenze. Ma l’arrivo in produzione di robot dotati di intelligenza è un passo ulteriore, che interpellerà non solo più questioni organizzative, riguarderà questioni etico-morali difficili da comprendere ora. La domanda che dobbiamo sin d’ora porci come socialisti è: che uso si farà di questi “umanoidi”? Ma soprattutto quale potere di controllo avranno gli Stati e la società civile su di loro? Quando si parla di Socialismo 4.0 di questo si parla, della necessaria revisione del modo di pensare e di agire che abbiamo avuto sino ad oggi, nella consapevolezza che il mondo futuro romperà tutti i paradigmi che abbiamo condiviso negli scorsi due secoli. A partire dalla questione centrale per noi socialisti: quella del LAVORO, d’ora in poi gli investimenti in nuove tecnologie serviranno a ridurre l’occupazione, non ad aumentarla. Se questo è il futuro prossimo quale potrà essere l’uso del tempo libero dal lavoro? Da chi e come verrà retribuito il tempo libero? Avrà ancora un futuro la dottrina Keynesiana? E come? Nella prossima settimana a Torino si terranno, organizzati dall’ISMEL, una serie di seminari su queste problematiche. Sono questioni fondamentali che dovremo portare a Rimini e sulle quali dovremo interrogarci a fondo. Per portarci avanti con il lavoro consiglio l’ascolto della relazione di Giovanni Ferrero (presidente ISMEL Torino) al Decimo Forum di Volpedo, che aveva come titolo LAVORO 4.0. (https://www.youtube.com/watch?v=U0LpGXl-ehM&t=1822s). Le società e gli Stati si modificheranno a fondo, dobbiamo attrezzarci per Governare questo futuro, per non subirlo passivamente. Sempre Avanti verso Rimini 2018 Dario Allamano SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

La Legge 300

di Giuseppe Iacopini Il 20 Maggio 1970 entrava in vigore nel nostro paese una legge di grande importanza per tutti i lavoratori e le lavoratrici la Legge 300 meglio conosciuta come Statuto dei lavoratori. Una legge maturata e sudata in anni di forti lotte, ma che trovò in Parlamento e nel Governo seri interlocutori. Il Governo era di centrosinistra (DC-PSI-PSDI-PRI) e aveva un forte pungolo dovuto alla presenza del più grande Partito Comunista dell’Occidente. Il padre dello Statuto fu un grande Ministro del Lavoro, il Socialista Giacomo Brodolini, che però non riuscì a vederne la nascita, ma non bisogna neppure dimenticare il socialista Gino Giugni capo della Commissione nazionale che ebbe l’incarico da Brodolini di scrivere il testo che è una delle norme principali del diritto del lavoro italiano e il Ministro del Lavoro il democristiano Carlo Donat-Cattin che fu colui che lo varò. Nella votazione finale sullo Statuto il PCI, il PSIUP e il MSI si astennero mentre gli altri partiti di governo più il PLI votarono a favore e complessivamente ci furono solo 10 voti contrari. Tutto questo non accadeva su marte ma in questo paese. Oggi a 48 anni di distanza un Governo sedicente di centrosinistra a guida PD ha finito di cancellare tante di quelle norme democratiche contenute in quello Statuto. Certo fra la statura e la sensibilità, pur nelle diversità, dei politici di allora rispetto al mondo del lavoro e il disprezzo che invece ne hanno i politici di oggi è chiaramente evidente e di questo ogni lavoratore e ogni lavoratrice se lo dovrebbero ricordare nei momenti importanti. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it